ASSOCIAZIONI RSI                                                                                                                                                  
 
Quasi tutte le associazioni sotto elencate editano dei periodici per i quali rimandiamo alla nostra pagina: PERIODICI
 

 
UNIONE NAZIONALE
COMBATTENTI R.S.I. (UNCRSI)
PRESIDENZA NAZIONALE
e rivista NUOVA CONTINUITA' IDEALE
Via Eleonora Duse 7 (Piazza delle Muse) 
00197 ROMA
Tel e fax 06-8080679         
 
Vedi Storia della Unione Nazionale Combattenti RSI

 
FEDERAZIONE NAZIONALE
COMBATTENTI R.S.I. (FNCRSI)
Via Cropani 90
00040 ROMA
 
FNCRSI in Internet: http://fncrsi.altervista.org
 
Vedi Storia della Federazione Nazionale Combattenti RSI

 
CONSULTA NAZIONALE
COMBATTENTI PER LA REPUBBLICA SOCIALE
c/o G.Pugliese
Via C.Fani, 18
00139 ROMA
Tel. 06 - 8172810
 
Consulta Nazionale Combattenti per la Repubblica Sociale in Internet: www.cncrsi.it
 

 
ASSOCIAZIONE DECIMA MAS
SEDE:
Associazione Combattenti Decima Flottiglia M.A.S.
Via L. Soderini, 26
20146 Milano
Tel.: 02-4120460 Fax: 02-41291112
e-mail: decima.mi@libero.it
 
L'indirizzo postale è valido anche per le pubblicazioni:
DECIMA COMANDANTE!
e
NOTIZIARI 
  
ASSOCIAZIONE DECIMA MAS in Internet: http://www.decimamas.org
 

 
ASSOCIAZIONE DIVISIONE LITTORIO
c/o
UNIONE NAZIONALE
COMBATTENTI R.S.I. (UNCRSI)
Via Eleonora Duse 7 (Piazza delle Muse) 
00197 ROMA
Tel e fax 06-8080679
 
Vedi Storia della Associazione Divisione Littorio

 
ASSOCIAZIONE Legione M - GUARDIA DEL DUCE
Pio Acquaroli
Via Ceccano 33
81100 Caserta
 

 
ASSOCIAZIONE DIVISIONE MONTEROSA
Via Ugo Foscolo 3
20121 MILANO
Tel e Fax 02/72001424
 
per corrispondenza:
 
ASSOCIAZIONE DIVISIONE MONTEROSA
Casella Postale 11025
ISOLA
20110 MILANO 
 
Vedi Storia Associazione Divisione Monterosa
 
Il sito ufficiale della Ass. Divisione Monterosa
http://www.divisionealpinamonterosa.org
    L'"ASSOCIAZINE DIVISIONE ALPINA MONTEROSA" pubblica -da decenni ormai- un periodico, ora trimestrale, che ha sempre dei notevoli contenuti di interesse storico.
    Riporteremo nel nostro sito i vari numeri in formato PDF fino a che non sarà tecnicamente possibile riportarli nel sito della Associazione stessa: TRIMESTRALE "MONTEROSA", FORMATO PDF.

 
ASSOCIAZIONE DIVISIONE
FANTERIA DI MARINA
"SAN MARCO"
c/o Studio Legale Gamba
Piazza Sant'Ambrogio 14
MILANO
 
ASSOCIAZIONE E SUO TRIMESTRALE in Internet: http://www.carpe-diem.it/storia/sanmarco/sanmarco.htm

 
 
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
FIAMME BIANCHE
Casella Postale 466
16100 Genova
Vedi Storia Associazione Fiamme Bianche
 

 
AC-SAF
ASSOCIAZIONE CULTURALE
SERVIZIO AUSILIARIO FEMMINILE
Via Francesco Belloni 30
00147 Roma
Vedi Note Associazione ACSAF
 

 
FEDERAZIONE SCUOLE ALLIEVI UFFICIALI
DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA
corrispondenza presso:
CASA EDITRICE SETTIMO SIGILLO
Via Sebastiano Veniero 74/76
00192 Roma
Tel. 06-39722155, 39722159, fax 39722166
Vedi Storia della Federazione Scuole Allievi Ufficiali GNR
 

 
ASSOCIAZIONE "SCUOLA ALLIEVI  UFFICIALI R.S.I." 
BTG.  SCUOLA DI ORVIETO  R.S.I.
Sede Provvisoria: c/o Somma Giuliano
Via del Tufo, 8/c
00158 ROMA
Tel. 06 - 41.80.594
 

 
ASSOCIAZIONE  "SCUOLA ALLIEVI  UFFICIALI R.S.I." 
Capitano Padre Cesare Romiti
SCUOLA DI ODERZO.
presso Avv. Umberto Scaroni,
Via Don Minzoni 4
24010 Ponteranica (BERGAMO)
Tel/Fax 035- 573584
 

ASSOCIAZIONE AMICI DI "VOLONTA'"
Associazione Reduci NON cooperatori
rassegna mensile dei Non-Cooperatori
C.P. 17164
20170 Milano
 
    L'ASSOCIAZINE pubblica -da decenni ormai- un periodico, ora trimestrale, che ha sempre dei notevoli contenuti di interesse storico.
    Riporteremo nel nostro sito i vari numeri in formato PDF fino a che non sarà tecnicamente possibile riportarli nel sito della Associazione stessa attualmente in costruzione: "VOLONTA'", FORMATO PDF 
 

 
AnmiRSI
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
MUTILATI E INVALIDI DELLA RSI
Via Rivoli 4
20121 MILANO
 

 
UNIONE NAZIONALE
COMBATTENTI R.S.I. (UNCRSI)
Federazione di Milano
Via Rivoli 4
20121 MILANO
 

 
COMITATO NAZIONALE RICERCHE ED ONORANZE AI CADUTI DELLA R.S.I.
"MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE CARLO BORSANI"
Somma Lombardo (MI) - Direzione Nazionale
 
Eventuali comunicazioni o informazioni relative al Comitato od ai Caduti della R.S.I. possono essere inoltrate ai seguenti numeri telefonici:
-          Presidente Naz.le – sig. Giampiero Ingignoli – 0331 763103
-          Dirigenti Nazionali – 335 6923552 / 0331 259026 / 347 5847344
 
(dal Comunicato del Maggio 2005) Le associazioni combattentistiche e culturali patriottiche si sono costituite in “Comitato” per ricercare i Dispersi e i Caduti della Repubblica Sociale Italiana perché avessero una tomba onorata: Essi caddero per la Patria.
Il “Comitato”, apartitico, vuole affiancare la nobile Associazione Congiunti dei Caduti e Dispersi della R.S.I. assicurando, anche dopo di noi, la continuità della cristiana missione.
I singoli cittadini – che hanno il culto di queste nostre Sacre Memorie – possono far parte del “Comitato”.
Il Ministero della Difesa – Commissariato Generale Onoranze ai Caduti in guerra – riconosce ed elogia l’opera del “Comitato” 
 

 
UNIONE NAZIONALE
COMBATTENTI R.S.I. (UNCRSI)
Federazione Provinciale di Torino
"Ather Capelli"
Corso Giulio Cesare 23bis
TORINO
In RETE: www.combattentirsi-to.com 

 
UNIONE NAZIONALE
COMBATTENTI R.S.I. (UNCRSI)
Movimento Continuità Ideale 
Federazione di Vicenza 
VICENZA
E_mail: continuita.ideale@libero.it 
                                                                    
 
ASSOCIAZIONE FIAMME NERE
casella postale n. 225
fermo posta 
Cordusio 20101 MILANO
editrice de: "LA LEGIONE MVSN"
Tel. 3396744090
email: redazionelalegione@libero.it
sito: www.fiammenere.it  
 

 
ASSOCIAZIONE REDUCI
REGGIMENTO ALPINI "TAGLIAMENTO"
Casella Postale 31
33097 Spilimbergo (PN)
 

 
ASSOCIAZIONE "TAGLIAMENTO" della GNR ("EMMEROSSA")
C/o Gregorio Misciatelli
Piazza Santa Chiara 11
05018 Orvieto
Tel 0763-341347
    I reduci della legione Tagliamento (GNR) hanno costituito l'Associazione Tagliamento con il fine di onorare e difendere la memoria della Legione, dei suoi combattenti e dei caduti. Oltre ai reduci l'associazione si compone anche di giovani che ne condividono la passione e gli ideali e che portano il loro contributo in difesa della memoria e della verità. Sul loro sito troverete, oltre alla documentazione sulla storia della Legione Tagliamento, informazioni sulla vita a sulle iniziative dell'Associazione Tagliamento, e anche la versione informatica del bollettino associativo "Emme Rossa".
 
Il sito ufficiale della Associazione:
http://www.legionetagliamento.org
 

 
Associazione Nazionale
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
e Guardia Nazionale Repubblicana
Viale 21 Aprile 34
00162 ROMA
 

 
REDUCI
AREONAUTICA NAZIONALE REPUBBLICANA
C.P. 9 43036 Fidenza 
 

 
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI
DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
Piazza Ferrari 22, scala A
47900 Rimini
Tel.0541-50584
Orario di Ufficio: 14,30 - 18 (dopo tale ora entra in funzione il fax sullo stesso numero telefonico)
 
CATALOGO DEI LIBRI IN VENDITA PRESSO L'ULTIMA CROCIATA
(ASSOCIAZIONE NAZIONALE, FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA)
 

 
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI
DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
DELEGAZIONE DI  TORINO
c/o ROSILDA FANOLLA
Corso Francia n. 19
10138  TORINO
TELEFONO: 011/4343647
 

 
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI
DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
C.P. 5261
16155 Genova Pegli
 

 
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI
DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
Delegazione di Bergamo
Via Alberto da Prezzate, 24
24126 Bergamo
Tel. 035317575 
 

 
ASSOCIAZIONE NAZIONALE
FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI
DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA
Delegazione di Macerata 073334391 0337643242
0339 4968578 (Mauro)
 

 
ASSOCIAZIONE
AMICI DI FRA GINEPRO
C.P. 6510
16164 GENOVA
 
Sito in Internet: www.italia-rsi.org/genova-rsi/ 
 
con l'elenco di circa 2.000 nomi, in ordine alfabetico, dei Caduti della Provincia di Genova e delle circostanze in cui avvennero i fatti.
 

 
ASSOCIAZIONE NAZIONALE REDUCI
DA COLTANO E DA ALTRI LUOGHI DI SOFFERENZA
c/o Pietro Ciabattini Bulli
Via Orcagna 36
50121 Firenze
Tel. 055-679078, fax 678756
 

 
Reg. FOLGORE
c/o ASSOCIAZIONE PARACADUTISTI D'ITALIA
Via Burigozzo 4/A 20123
Milano
tel. e seg. e fax in automatico 02-5512629
L'associazione è aperta il Martedì e Venerdì sera
 

 
Associazione Volontari Bir el Gobi
fra i reduci del Reggimento "Giovani Fascisti"
"Piccola Caprera"
Via Pozzolengo 1
46040 Ponti sul Mincio (MN)
Tel 0376/88104
Sito della Piccola Caprera, Museo e sede dell'Associazione Volontari di Bir El Gobi: http://www.piccolacaprera.com    http://www.piccolacaprera.it
 
Vedi Storia della'Associazione Volontari Bir el Gobi

 
FEDERAZIONE A.N.V.G.
Via Foscolo, 3
20121 MILANO
Tel. 021875621 il lunedì e giovedì pomeriggio
 

 
ANCIS
ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI ITALIANI IN SPAGNA
Viale XXI Aprile 34
00162 ROMA
Tel. 06-86322594   Fax 06-86396902
E-mail: jhispanicus@yahoo.es
 




 STORIA DELLE ASSOCIAZIONI

STORIA DELLA ASSOCIAZIONE DIVISIONE MONTEROSA
 
 
    Dopo la fine della guerra e il ritorno dal campo di concentramento di Coltano, i reduci della Divisione Monterosa cercarono di ritrovare l'amico, il camerata, con il quale avevano condiviso quell'importante periodo della loro vita, i pericoli, le fatiche, le battaglie.
    Già durante gli ultimi mesi della dura prigionia dietro i fili spinati, alcuni avevano cominciato a pensare di riunirsi al ritorno nella vita civile e si erano scambiati indirizzi e propositi.
    Una volta a casa, ebbero inizio le prime ricerche con pochi indirizzi racimolati, con i sentito dire, ecc. fino a che, piano piano, molti reduci di uno stesso reparto riuscirono a mettersi in contatto, stabilendo rapporti anche con appartenenti ad altri reparti della divisione.
     Nel 1947 un gruppo di appartenenti alla 11a Cmp. del Btg. Intra si incontrarono il 14 Luglio a Brescia, insieme al loro comandante Cap. Tassinari e ai Stn. Giovannini e Facchini e con loro uno della V Btr. del Gr. Bergamo (Ottavio Destri). Fu un piccolo raduno, dal sabato alla domenica, ma gettò le basi per uno successivo, l'anno dopo a Milano, e per futuri incontri con altri camerati.
    Nel 1946 un altro gruppo si era incontrato a Trento, con in testa il Cap. Alfonso Bernardi.
    Nel frattempo a Milano si stava operando in modo più organico: animatore dell'iniziativa fu senz'altro il Ten. Bruno Licitra, che nella sua abitazione di Viale Corsica mise a disposizione lo studio d'avvocato per organizzare e catalogare i primi elenchi di nominativi raccolti in ogni parte d'Italia.
    Con lui collaborarono attivamente Gigi Di Martino, Sergio Setti, Guido Allasia, l'ausiliaria Elena Fasanella, Angelo Carati e altri.
    Nell'anno 1949 uscì da Viale Corsica il primo 'Bollettino Monterosa', un foglio ciclostilato che venne inviato ai già numerosi nominativi catalogati e si raccolsero offerte per un fondo da destinare al camerati ancora detenuti per 'crimini di guerra' (fra i quali il Gen. Mario Carloni), così si potè far loro avere viveri e generi di conforto ed una piccola somma in occasione del Natale.
    Il primo raduno si tenne a Milano nel 1949: appuntamento in Piazza Duomo davanti all'Alemagna, commozione, grandi abbracci, poi Messa per i Caduti celebrata da P. Paolino Cristofori in S. Maria Podone e infine pranzo (in realtà poco più di un rancio, ma erano tempi grami) alla Mensa ECA di Via Broletto. Nel 1950, 1951 e 1952 furono pubblicati altri numeri del Bollettino Monterosa e vi furono altri raduni a Milano dei reduci della Divisione, ogni anno più numerosi.
    Nel 1951 fu presa la decisione di dare alla struttura di fatto dell'organizzazione una veste legale.
    Con atto Notaio Arrigo Rivani del 20 Novembre 1951 fu così costituita l'associazione volontaria e apolitica denominata 'Divisione Monterosa - Associazione degli appartenenti alla Divisione Alpina Monterosa'. Parteciparono alla costituzione in rappresentanza di tutti i reduci, Sergio Setti, Renzo Portalupi, Luigi Alati, Bruno Licitra, Falco Falconi, Luigi Di Martino, Guido Allasia, Ero Quaratesi, Elio Basman, Giuseppe Luraschi e Nevio Ricciuti.
 
 
    Fu costituito un comitato provvisorio formato da Luraschi, Allasia, Di Martino e Licitra e fu acclamato Presidente il Gen. Mario Carloni, Comandante della divisione in guerra.
    Lo statuto, affermato che appartengono idealmente alla Associazione tutti i Caduti della Divisione Monterosa, coi ne fissò gli scopi: a) Conservare e onorare la memoria dei Caduti della Divisione; ricercare le spoglie disperse e assicurarne una degna sepoltura; b) Rinsaldare i vincoli di amicizia e di cameratismo sorti in guerra e promuovere la solidarietà fra gli appartenenti alla Divisione. Organizzare l'assistenza a favore degli appartenenti alla Divisione detenuti per fatti di guerra, dei familiari dei Caduti, dei mutilati ed invalidi per cause di servizio durante l'appartenenza alla Divisione. c) Raccogliere e riordinare materiale documentario concernente la storia della Divisione.
    Nel 1952 si concretò una delle iniziative che dettero attuazione allo volontà dei reduci di onorare i loro Caduti e di dare un riconoscimento agli invalidi per causa di guerra: lo Stato non li riconosceva ed allora essi decisero di istituire un proprio Fondo pensioni. Questo fu realizzato mediante la sottoscrizione da parte degli alpini di una obbligazione con la quale ci si impegnava a versare una quota mensile per alimentare il fondo.
    Naturalmente le disponibilità economiche di allora permettevano di corrispondere solo una quota della pensione che lo Stato avrebbe dovuto pagare ai familiari dei Caduti ed agli invalidi, ma il significato morale di tale iniziativa costituisce ancora oggi uno dei vanti degli alpini della Monterosa.
    La corresponsione della pensione durò fin quando lo Stato, sia pure con la formula ipocrita dei 'Caduti ed invalidi civili per causa di guerra', provvide a fare il suo dovere.
    Nell'agosto 1952 vi fu il primo viaggio a Munsingen, luogo dell'addestramento della Divisione, di un gruppo di reduci.
    Il 9 settembre 1953 e nell'ottobre 1954 si tennero altri raduni a Milano.
    Nel giugno-luglio del 1954 iniziarono i lavori preparatori per l'erezione di un Sacrario della Divisione a Palleroso in Garfagnana, con studi e rilevamenti del terreno su progetto dell'Ing. Aldo Tosi, ma per l'ostilità allora manifestata dalle 'Autorità' il permesso di costruzione non fu concesso.
    Dal 1954 il giornale "Monterosa' cominciò ad essere stampato tipograficamente e fu distribuito ad un sempre maggior numero di iscritti che si ritrovavano a Milano periodicamente in vari locali, primo fra tutti le Cantine Dal Verme e poi, per il primo e il terzo venerdì del mese, il Cantinone di via Agnello. Fra i tanti che via via animarono quelle serate, piene di fumo, di allegria, di canti, ricordiamo, oltre a quelli già nominati precedentemente, il Mar. Trovò, mitica 'mamma di Compagnia', Gigi Alati, Gemolo Bonatti, Luciano Ferriari, Pedio, Paolo Dossena, i fratelli Salteri, le ausiliari e Livia Mutti e Iva Garibotto e spiace non poterli indicare tutti. Purtroppo, dopo la pubblicazione del dicembre '60, l'associazione ebbe un lungo periodo di inattività, anche quale conseguenza della morte del Gen. Carloni, Presidente a vita, avvenuta il 30 Gennaio 1962 e l'associazione corse il pericolo di estinguersi.
    Ma nel 1965 un gruppo di monterosini, fra cui ricordiamo Quaratesi Portalupi Giovannini, Polver, Soscor, Balzaretti, Posini, Fasanelici, Rinaldi, Tassinari, prese l'iniziativa di risvegliare tutti dal torpore e chiamare a raccolta le energie, perché l'associazione riprendesse ad operare per realizzare gli scopi fissati nello Statuto. Particolare merito va riconosciuto a Renzo Portalupi che fu l'animatore operoso ed a Bruno Polver che mise a disposizione la propria tipografia per stampare circolari e giornali.
    L'appello per la ripresa fu fatto con una prima circolare diramata con la collaborazione di Bruno Licitra a tutti gli iscritti, con l'invito e l'esortazione a rimettersi insieme.
    Da tutta Italia si ebbe un entusiastico riscontro. Nell'aprile 1966 fu stampato un nuovo numero del giornalino dalla Tip. Polver, con un significativo articolo di Portalupi 'Mai morti', con invito al raduno che si sarebbe tenuto a Milano, presso la Birreria Italia, il 12 Giugno.
    La partecipazione fu numerosa e vi fu grande entusiasmo, offerte di collaborazione, di contributi e la certezza, poi confermata, che l'associazione Monterosa sarebbe stata negli anni futuri un sicuro punto di riferimento, anche per gli altri reparti della RSI.
    Nel frattempo si era riunito il Consiglio con i consiglieri ancora in carica e venne da questi nominato Presidente il Magg. Giuseppe Anzi], dei Gr. Bergamo, Segretario Generale Licitra e Segretario Portalupi.
    In quel periodo il Mar. Ciani, aveva segnalato l'esistenza di un Tempio della Fraternitò nello sperduto paesino di Cella di Varzi (Pavia), sull'Appennino d'Oltrepò, nel quale un nostro ex Cappellano, Don Adamo Accosa, aveva raccolto cimeli, reperti, documenti provenienti da tutti i fronti della II Guerra Mondiale, italiani, tedeschi, americani, giapponesi, inglesi ecc.
    Una sorta di museo della guerra, entro una grande chiesa costruita a fatica, con grandi sacrifici e intitolata "Tempio della Fraternità".
    Al Tempio si recarono Portalupi, la Fasanella e Rinaldi e, incontratisi con Don Accosa, ebbero da questi l'impegno che avrebbe messo a disposizione la cripta dei Tempio per ricordare la Monterosa e i suoi Caduti, ospitando inoltre nel cimitero quanti di questi si fossero potuti reperire nelle sperdute sepolture.
    Il Consiglio deliberò di fare della cripta una opera importante, che ricordasse nel tempo la Monterosa, con la sepoltura di un Alpino Ignoto e con l'apposizione di targhe bronzee con i nomi di tutti i reparti della Divisione negli anni successivi anche le altre divisioni della Armata Liguria - S.Marco, Italia, Littorio e il Btg Bersaglieri Mussolini - aggiunsero un ricordo.
    Il progetto fu affidato all'ing. Aldo Tosi, che curò con amore e perizia anche la realizzazione dell'opera, risultata veramente di prestigio.
    Gli alpini della Monterosa dettero un grande contributo, anche economico, per la costruzione della Cripta, che fu inaugurata il 17 Settembre 1967 nel corso di un raduno, con una partecipazione straordinariamente numerosa.
    L'anno successivo trovò soluzione la necessità di avere in Milano una sede permanente per le riunioni, prima tenute al Cantinone e in altri locali: essa fu reperito in Via degli Scipioni 5, in uno scantinato affittatoci dal Circolo Milan Noeuva e qui per tanti anni i reduci finirono con l'incontrarsi ogni venerdì sera in allegre e affollate riunioni.
    Un raduno particolare fu quello del 1969 a Desenzano del Garda con sfilata in paese, deposizione di corona al monumento ai Caduti e infine imbarco e pranzo su un battello che percorse il basso Garda, con cori e suoni della banda nei porti di sosta.
    Nel 1970 vi fu un importante raduno organizzato dalla Monterosa, a Cella, con numerose partecipazioni delle quattro Divisioni della Armata Liguria.
    Compiuta l'opera della Cripta di Varzi, l'associazione decise che un ricordo duraturo di tutti i nostri Caduti dovesse essere realizzato in Garfagnana, sul cui fronte nel 1944-45 avevano combattuto tanti reparti della Divisione Monterosa.
    A Palleroso, vicino a Castelnuovo Garfagnana, ove era stato il comando del Btg. Brescia, c'era un oratorio dedicato a S. Rocco, quasi in rovina, perché danneggiato dalla guerra. Di lì si domina tutta la valle dei Serchio: era quindi un luogo quanto mai adatto.
    Al parroco di Palleroso, Don Adeimo Tardelli, fu esposto il progetto di restaurare l'edificio e farne la sede del ricordo di tutti i Caduti della Divisione. Avuto il suo caloroso consenso, Bruno Licitra parlò del nostro intento con l'Arch. Paolo Caccia Dominioni, l'ideatore e costruttore del Sacrario dei Caduti a El Aiamein, e ottenne da lui una adesione entusiasta, che si tradusse nel progetto per il restauro dei muri, del pavimento, la costruzione di un piccolo campanile a vela, la redazione del testo per due lapidi commemorative e la grafica delle grandi lapidi marmoree sulle quali furono incisi i nomi dei 727 Caduti (fino ad allora reperiti) della Monterosa e del Btg. Uccelli della S. Marco, aggregato alla Divisione sul fronte della Garfagnana. Grande apporto alla iniziativa e realizzazione fu data, con tanti altri, particolarmente oltre che da Bruno Licitra, da Roccarino e Pogliano del Gruppo Esplorante.
    L'oratorio di San Rocco, così restaurato e dedicato ai Caduti, fu inaugurato il I Novembre 1970, con grande partecipazione di reduci e della popolazione di Palleroso.
    L'anno successivo, nel giugno 1971, l'associazione pubblica il volume Monterosa - Storia della Divisione Alpina Monterosa della R.S.I. Autore ne è il Prof. Carlo Cornia, già Ufficiale del Btg. Morbegno, che in 245 pagine espone con grande obbiettività i fatti e le azioni, le glorie, i lutti, le delusioni e le esaltazioni, il tutto con una prosa scarna e lucida, senza cedere mai alla retorica, né edulcorare gli avvenimenti spiacevoli.
    Il libro ebbe successo e riconoscimenti ed è ormai esaurito. Ne è in corso la ristampa.
    Nello stesso 1971 un gruppo si recò a Pescara dove venne murata nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria una lapide a ricordo dei Caduti della Monterosa, fatto incidere da Pietro Nostrani.
    In occasione del centenario di fondazione del Corpo degli Alpini e delle manifestazioni organizzate dall'ANA a Milano, la Monterosa diede una dimostrazione della sua forza indicendo un raduno di quattro giorni (11 - 14 Maggio 1972) svoltosi con cerimonie a Cassano d'Adda, paese natale del Gen. Perrucchetti fondatore del Corpo, a Cella e a Milano. Furono giornate indimenticabili anche con buona partecipazione dei camerati tedeschi.
    Il 29 - 30 Giugno 1973 oltre un centinaio di alpini della Monterosa, a celebrazione dei 300 anniversario della formazione della Divisione, si trovarono a Munsingen, ove un minor gruppo si era già recato nel 1971.
    Le accoglienze del Borgomastro e delle autorità militari dell'Altes Lager, indimenticato campo del duro, ma formativo addestramento, furono molto calorose e posero le fondamenta di successivi incontri e iniziative, culminate con l'erezione a Munsingen del monumento ai Caduti nel 1986.
    Nel settembre 1973 furono traslate nel cimitero di Cella trenta salme di Caduti della RSI, fra cui alcuni monterosini.
    Con la Befana del 1974 iniziò, per merito particolare di Franciosi e Layn, una tradizione che ancora oggi ha grande successo: a Cella di Varzi gli Alpini della Monterosa recano doni a tutte le famiglie del paese, che ricambiano con prodotti locali.
    Nel Marzo 1975 in concomitanza con il raduno nazionale degli Alpini a Firenze, la Monterosa organizzò un pellegrinaggio con pullman e auto attraverso la Liguria e la Garfagnana, con soste nel luoghi dove combattemmo nel 1944-45.
    Nel corso del raduno svoltosi a Cella l'l Giugno 1975 il Magg. Anzii, scaduto il mandato quadriennale, chiese di non essere rieletto Presidente per suoi gravi impegni personali e nella carica si avvicendò il Cap. Luigi Becherucci, mentre Licitra fu riconfermato Vicepresidente.
    Nel 1976 nasce la sezione Monterosa di Milano: quella Orobica di Bergamo era sorta nel 1974, per merito di Nino Censi, Curnis, Mazzola e dell'ing. Colleoni e quella di Mantova si costituirà nel 1979 per iniziativa di Allegri e Grandi.
    Il raduno del 1976 si tiene il 30 Maggio a Ponte Selva (Bergamo) presso la Cosa di Don Antonietti già Cappellano. Durante l'assemblea dei Soci, il Segretario Portalupi, che tanto ha dato alla associazione, chiede di poter rientrare nei ranghi e viene sostituito da Mario Franciosi dell'Ivrea.
    Nel 1976 accade il grande sisma in Friuli e la Monterosa dà prova delle sue capacità organizzativi e del suo spirito alpino.
    A pochi giorni dal disastro parte un autocarro della Monterosa con soccorsi per i sinistrati, in gran parte offerti dal simpatizzante alpino Angelini (coperte, teli di plastica, resti, materiale vario) e in parte acquistati o raccolti dalla Monterosa. Vi partecipano Portalupi (ancora in veste di segretario e coordinatore della spedizione), Sascor, Quaratesi, Censi, Ongaro.
    Sul luogo, a Udine, Carlo Giacomelli, Cap. del Grp. Bergamo coordina con il presidente dell'ANA le operazioni di soccorso. Anche Pogliano parte da Torino con un corteo di roulotte e tende da offrire ai senza tetto friulani.
    L'aiuto della Monterosa si svilupperò poi con la partecipazione di nostri alpini ai lavori di ricostruzione a Venzone e Villa Santina. Per questa valida collaborazione furono consegnate medaglie e diplomi al gruppo formato da Censi, Giacomelli, Giovannini, Ongaro, Quaratesi, Portalupi e Sascor.
    Durante la cerimonia fu messo in rilievo che il gruppo della Monterosa si era recato a portare soccorsi 'primo fra tutti e secondo solo ai soccorsi militari'.
    Il 12 Marzo 1977 nella Curia Vescovile di Tortona viene costituito un fondo per le messe perpetue da celebrarsi a suffragio dei nostri Caduti nella Cripta di Varzi e redatto un documento contenente l'impegno della Curia a conservarla con cura così come e stata donata dalla Associazione Divisione Monterosa.
    Analogo documento verrà redatto il 21 Agosto 1981 presso la Curia di Apuania per l'oratorio di S. Rocco, in cui si fa preciso riferimento alle lapidi contenenti i nomi dei Caduti della Div. Alpina Monterosa ivi murate in occasione del restauro curato dall'Associazione Divisione Monterosa.
    Nel 1977 dopo un entusiastico raduno a Orino, dobbiamo registrare la morte del Col. Grossi, Presidente onorario della Associazione, comandante dell'artiglieria in Garfagnana, mutilato nella prima guerra mondiale e volontario nella seconda, soldato valoroso e di fermo carattere.
    Il 30 Settembre e l'1-2 Ottobre 1977 il terzo ritorno a Munsingen, Ulm, Feldstetten, molto numeroso, con saluti ufficiali del Borgomastro e altre autorità, scambio di doni, articoli sui giornali, visite all'Altes Lager.
    Il raduno del 1978 si tenne a Majano in Friuli, a conferma della fraternità e solidarietà con quella popolazione e i loro alpini, dimostrata due anni prima. Furono due giorni di calorosi incontri, la Messa celebrata dal Parroco con Don Tardelli, manifestazioni di ringraziamento, il coro di Majano che dà un concerto per la Monterosa.
    Purtroppo nello stesso anno scompare Bruno Polver, grande animatore della Monterosa e generoso stampatore.
    Nel giugno 1979, durante il raduno a Solferino, nasce la Sezione di Mantova.
    Nello stesso anno il Consiglio Direttivo, riconoscendo ed apprezzando il lavoro di raccolta dei documenti sulla Divisione fatto da Emilio Bonanni, ha deliberato la costituzione di un fondo per l'archivio storico, che negli anni successivi ha continuato ad accrescersi di ricco materiale, mentre lo stesso Bonanni con pazienti e spesso laboriose ricerche ha individuato i nomi di altri Caduti, le circostanze della morte e il luogo di sepoltura.
    In quest'ultima ricerca si distinsero con un sostanziale apporto anche Layn, Checchia e Massey. Vengono cosi acquisiti i nomi di altri Caduti il cui numero da 727 sale a 910.
    Altro ricordo dei nostri Caduti fu la collocazione di una targa di bronzo nel Tempio di Sudorno (BG), e la inaugurazione il 9 Maggio 1981 di un cippo all'Erta degli Eroi alla Piccola Caprera di Ponti del Mincio, ove tutti gli anni seguenti verrà fatto l'alzabandiera e celebrata una Messa.
    Nel giugno 1980, finalmente sulle montagne, al Passo del Tonale si tenne un grande raduno con partecipazione alle cerimonie anche di numerosi gruppi dell'ANA che sfilarono nel corteo preceduto da una vera fanfara alpina.
    Nell'anno successivo, raccogliendo l'appello di Don Adamo, i nostri alpini istituirono un cantiere di lavoro per eseguire opere di ripristino necessarie per restaurare la Cripta e i piani a livello del Tempio della Fraternità. Nei lavori si impegnarono venti alpini in due turni, coordinati da Sascor, per complessive 198 giornate e 1600 ore di lavoro e i partecipanti al raduno successivo poterono constatare la riuscito del loro impegno.
    Purtroppo nel settembre 1981 dovemmo lasciare il locale di Via degli Scipioni, indimenticabile sede di tante riunioni per oltre dieci anni e ci trasferimmo in Via Lattanzio.
    Nel 1982 Portalupi lascia per impegni personali la direzione del giornale Monterosa, nel quale per quindici anni si era impegnato con tanta passione e capacità e viene sostituito da C, Giacomelli.
    L'anno però è segnato, dopo il raduno a Orino, come sempre affollato di partecipanti, banda, Sindaco e Associazioni, dalla improvvisa morte a Milano, il 18 giugno, del Presidente Cap. Becherucci.
    La Monterosa adempì al suo ultimo desiderio di essere sepolto a Cella di Vorzi, nel cimitero di Don Adamo.
    Al funerale vi fu grande commossa partecipazione dei suoi alpini, che ricordavano il 'grande toscano' che prima in Garfagnona e poi nell'Associazione, li aveva guidati con bonomia, ma con mano ferma.
    Nel 1983 il raduno a Costermano vide oltre che la sempre numerosa partecipazione dei monterosini, la presenza di una delegazione della V Div. Alpina tedesca, che portò il saluto della loro Associazione Nazionale e insieme furono deposte corone al Cimitero di guerra germanico a Costermano.
    L'assemblea elegge Presidente il Maggiore A.A. Carlo Giacomelli, confermando Vice-presidente Bruno Licitra e delibera di accogliere nell'Associazione come soci e non più come simpatizzanti, gli Alpini del Regg. Tagliamento, della Littorio e tutti gli Alpini con gladi.
    Una delegazione di oltre cento alpini partecipò il 17-18 Settembre 1983, su invito ufficiale del Kameradenkreis der Gebirgstruppe, l'associazione ufficiale degli alpini tedeschi, al loro raduno a Rosenheim, al quale erano invitate e furono presenti anche delegazioni delle truppe di montagna di Finlandia, Francia, Olanda, Stati Uniti. Ne risultò una manifestazione ricca di cerimonie ufficiali, con deposizioni di corone, numerosi discorsi dei Presidenti delle delegazioni, delle Autorità bavaresi e generali tedeschi.
    La Monterosa ricevette parole di apprezzamento da tutti e particolarmente dal Generale Daumilier che ricordò come la Divisione Monterosa, anche dopo la capitolazione dell'Italia, ha combattuto valorosamente al nostro fianco fino al Maggio 1945.
    Fu un incontro fra soldati che avevano combattuto ognuno per il proprio Paese, con onore e senza odio ed ora potevano abbracciarsi anche fra nemici.
    I reduci della Monterosa vi parteciparono in rappresentanza anche degli alpini italiani 'ufficiali', invitati, ma non presenti.
    Nel 1984 il raduno di Cella vide la presenza, oltre che di una numerosa delegazione germanica e austriaca con bandiere, di rappresentanze di reparti altri della RSI, accorsi a rendere gli onori alla salma dell'Alpino Ignoto della Monterosa, che fu tumulata nella nostra Cripta.
    Nel 1985 il raduno fu tenuto a Ponte Selva (BG). L'anno successivo vide l'attuazione di un altro progetto della Associazione.
    A Munsingen fu inaugurato il 7 Giugno 1986 il monumento da noi dedicato ai Caduti italiani e tedeschi della Divisione Monterosa e costruito nel Parco degli Onori della città: consiste di tre grandi massi di marmo, uno verde, uno bianco, uno rosso. Una targa di bronzo, bilingue, reca: IN RICORDO DEI CAMERATI ITALIANI E TEDESCHI DELLA 41 DIVISIONE ALPINA MONTEROSA ADDESTRATA A MUNSINGEN NEI 1943 CADUTI SUI FRONTI DELLE ALPI OCCIDENTALI - GARFAGNANA LIGURIA - NEL 1944-1945 - ONORE E FEDE -
    I reduci della Monterosa presenti erano oltre duecento e sfilarono per la città con banda alpina in testa.
    Con loro, in fraterno cameratismo, gli alpini della Sezione ANA della Germania Federale con il Presidente Cav. Oreste Bertolini, che, con una bellissima lettera, aveva chiesto di poter partecipare "per rendere onore agli alpini caduti", senza tener conto delle polemiche in Italia, nello spirito della Federazione internazionale delle truppe di montagna (IFSM) di promuovere e rafforzare i vincoli di fratellanza e solidarietà fra le truppe di montagna di tutte le nazioni".
    Alla cerimonia parteciparono anche il Presidente della Associazione delle Truppe di montagna tedesche Gen. W. Daumilier, il Presidente della Associazione reduci della 41 Divisione di Montagna S.Ten. H. Wagner, il Borgomastro di Munsingen Dr. Kelier, che pronunciarono parole di ricordo, di apprezzamento e di fratellanza, apprezzate e contraccambiate dal Presidente della Ass. Divisione Monterosa, C. Giacomelli.
    Il giorno precedente gli alpini erano saliti sul monte Lochenhornie e deposto con i camerati tedeschi una corona di alloro sul grande masso che reca il ricordo dei Caduti della 4a Div. Gebirtruppe "ENZIAN" che in 10.800 chilometri di ritirato dal Caucaso, sempre combattendo, ebbe 13.252 morti. Altri discorsi nella cena d'onore offerta dalle autorità tedesche e concerto in piazza della banda alpina, con grande partecipazione popolare.
    Il compimento dell'opera, con tutte le difficoltà pratiche e burocratiche e l'organizzazione della manifestazione fu curata con enorme impegno da Sascor e dal Ten. Hagele e M.ilo Neuman.
    Nel 1986 Franciosi, infaticabile Segretario da un decennio, per ragioni di salute lascia l'incarico e viene sostituito da Bonanni, già nominato Vice-segretario nell'Assemblea precedente.
    Peschiera del Garda fu la sede del raduno del settembre 1987, molto affollato come sempre, durante il quale ]'Assemblea dovette prendere atto con dispiacere che Giacomelli, per motivi di salute, non intendeva essere candidato alla Presidenza e pertanto veniva nominato Presidente il Magg, Andrea Mitolo, del Btg. Bassono. Contestualmente anche Bonanni, Colonnello in servizio, chiamato ad un importante incarico, comunicò di dover rinunciare e venne sostituito da Franciosi, che, con la sua apprezzato disponibilità, accettò di tornare alla Segreteria, Licitra fu confermato Vicepresidente. Nel 1988 durante il raduno a Cella furono inumate tre salme di nostri alpini caduti in un bombardamento in Liguria e nello stesso anno la sede dell'Associazione viene trasferito in Via Ugo Foscolo 3, ove si trova tuttora, cameratescamente ospitata dall'Ass. Volontari di Guerra.
Nel 1989 il raduno si svolse a Peschiera del Garda.
    Nel 1990 furono murate a Palieroso nuove lapidi con gli altri nomi dei Caduti che le intense ricerche di Bonanni erano riuscite ad individuare: così le pareti dell'oratorio sono completamente ricoperte dal ricordo dei Caduti della Divisione.
    Durante il raduno a Cella nello stesso anno vi fu un intervento del Col. Sergio Pivetta, già del Btg. alpino Piemonte dell'esercito del sud che, in rappresentanza dell'Associazione Combattenti Guerra di Liberazione, auspicò che cessasse ogni divisione fra gli alpini del Nord e quelli del Sud, perché tutti avevano combattuto come soldati e con onore.
    Dal 1990 Portalupi assume la effettiva direzione del giornale a seguito della grave malattia di Giacomelli, la cui firma continuo ad apparire in calce al foglio.
    Nel 1992 la direzione effettiva e formale sarà assunta da Alfonso Bernardi.
    Al raduno di Clusone del settembre 1991, con grande partecipazione di alpini e sfilata fino al monumento ai Caduti con banda, a seguito della morte di Andrea Mitolo, viene eletto Presidente Onorario il Cap. Igino Scattolin, Presidente Bruno Licitra e Vice Presidenti Alfonso Bernardi e Falco Falconi.
    Nel 1992 il raduno si svolse a Vicenza - Monte Berico e qui. venne fatta la prima mostra fotografica sulla Divisione con 430 immagini, cercate e raccolte da Bonanni e ordinate da Bruno Comin del Bassano, che raccontano i mesi di naja alpina dei suoi reparti.
    Franciosi, che per quindici anni si è dedicato con entusiasmo, grande impegno e sacrificio personale alla segreteria è costretto per ragioni di salute a dimettersi: viene eletto Segretario Carlo Massey, dell'Aosta.
    Uno 'storico' incontro si ha nel luglio 1992 al Rocher d'Annibale sulle Alpi Occidentali: sui valichi dell'Agnello e del St. Veran, dove si scontrarono nei gelidi mesi dell'inverno 1944-45, si abbracciano gli alpini del Bassano e i reduci del 1590 reggimento francese, guidati rispettivamente da Angelo Casarotto e Luigino Sandri e dal medico Pierre Miliet d'Arbois e Col, Henri Beraud.
    Una manifestazione di fratellanza, di rispetto fra avversari sul campo. Viene affisso una lapide a ricordo del Bassano, che viene murata accanto a quella dei sette Caduti francesi.
    Sempre nelle Alpi Occidentali ogni anno il 21 Ottobre gli Alpini del Tirano rendono omaggio alla Tomba della M.0. Renato Assante, caduto alla conquista del Forte Chenailiet.
    A fine 1992 Giorgio Sascor, per ragioni personali, si dimette da Tesoriere. Va ricordato qui che Sascor per diciassette anni non ha solo gelosamente custodito e amministrato con la giusta resistenza allo spendere, il patrimonio della Associazione, incrementandolo poi con la sua capacità di 'battere cassa', ma come si sarà rilevato, leggendo il suo nome in tante occasioni, è stato un capace e entusiasta organizzatore.
    Il Consiglio Direttivo gli espresse riconoscenza affettuosa e apprezzamento per l'impegno dato all'Associazione in tanti anni e in sostituzione nominò Paolo Pogliano.
    Il raduno di Salò del giugno 1993 è affollatissimo e pieno di entusiasmo. La mostra fotografica viene rinnovata completamente a cura di Giancolombo e con la collaborazione della Prof. Mariateresa Baldi, riscuote particolare successo.
    Una commossa assemblea ricorda il Presidente Onorario Cap. Scattolin, che ha dato a tutti un forte esempio di coraggio e di coerenza. Nello stesso anno a Mittenwald una delegazione di 35 alpini della Monterosa con alla testa il Presidente Licitra partecipa ufficialmente alla manifestazione della KameradenKreis alpina in commemorazione degli Alpini Tedeschi Caduti.
    Il 10 Luglio 1993 muore Don Adamo Accosa, il nostro Cappellano, che ha costruito il Tempio della Fraternità, ove è stato posta la Cripta della Monterosa e che con entusiasmo e affetto ci ha ospitato in tanti raduni e anche singolarmente per quasi quaranta anni. E qui va ricordato anche suo sorella Anna, con la suo affettuosa e sempre sorridente calda accoglienza: ci siamo sempre sentiti a casa nostra.
    Mantova è la sede del raduno del 1994: siamo nel cuore della città, vicina al Palazzo Ducale e i mantovani ci danno manifestazioni di interesse, di consenso, visitano numerosi la nostra fotografica e vi è anche notevole eco sulla stampa cittadina.
    Durante l'assemblea, numerosissima, grande commozione quando ai familiari dei Caduti vengono consegnate le tessere d'onore in argento.
    Grande partecipazione il 10 luglio a Cella per la Messa nell'anniversario della morte di Don Adamo.
    La Monterosa ha organizzato un concorso fra gli scolari della scuola elementare perché illustrassero la figura di Don Adamo: i disegni sono stati numerosi e tutti improntati ad affetto, ingenuità, ma molto efficaci. Con l'aiuto della maestra, la Prof Baldi, sempre attiva, sempre validissima e disponibile collaboratrice, ha allestito un mostra dei disegni, dei quali vengono premiati i migliori e che verranno poi pubblicati sul Monterosa.
    In occasione del cinquantenario della fine della guerra il Segretario Massey, la cui segreteria con l'aiuto costante e fattivo di Cognolato, Crosta, Damini, Guida, Morandi, Negri, Rampoldi, Ravognani e Santomaria è sempre più collaudata ed efficiente, organizza il raduno a Varese, nei giorni 17-18 giugno 1995, con il risultato di un grande numero di partecipanti e con la mostra fotografica ancora più rappresentativa.
    Purtroppo ogni anno parecchi alpini 'vanno avanti", ma i presenti sono sempre di più e l'entusiasmo non viene meno, né la vivacità, come si constatò nell'assemblea. Il mese successivo, invitata ufficialmente dal Comandante del Campo di Addestramento di Munsingen, Ten. Col. Kargi, una delegazione della Monterosa, guidata dal Vicepresidente Falconi e composta da Cognolato, Aimoni e Aldo Tosi, arrivati nella città con un numeroso gruppo di alpini, partecipò alle cerimonie ufficiali per il centenario della fondazione del campo, che si svolsero con grande partecipazione di autorità militari e civili.
    Nel corso di una cerimonia nella gremita Sala delle Cerimonie di Munsingen il Vicepresidente offrì al Comandante del Campo una targa d'argento con la seguente dicitura: "100 Jahre Truppenubunspiatz Munsingen - I reduci della Divisione Alpina Monterosa della Repubblica Sociale Italiana - memori e grati del severo addestramento - che nel 1944 qui ne fece soldati e camerati".
    Il Ten. Col. Kargi, ringraziando sentitamente, assicurò che essa sarebbe stata esposta ad un posto d'onore nella sala della Kommandontur del Campo.
    Lo stesso Comandante con il Borgomastro Dott. Kelier partecipò al rito d'onore al Monumento ai Caduti della Monterosa.
    Nel campo era stata allestita, fra le altre, una mostra fotografica e documentale della Divisione Monterosa, con traduzione in tedesco: il Campo, aperto al pubblico per l'occasione, fu invaso da circa quarantamila persone e moltissimi si interessarono di noi e i nostri reduci, riconosciuti dal cappello alpino, ebbero numerose manifestazioni di amicizia.
    Nell'occosione il Comando fece stampare un grosso opuscolo con la storia del Campo nei suoi cento anni. In esso alcune pagine sono dedicate alle circostanze della costituzione e all'addestramento della Monterosa, con la espressa valutazione che la 'Divisione Monterosa era di gran lunga la migliore delle Divisioni Italiane impiegate'.
    Articoli sulla Monterosa furono pubblicati anche sul giornali della regione.
    Nel 1996, mentre si organizza il raduno di Verona per l'8-9 Giugno, sono state registrate varie interviste di reduci della Divisione con il Dott. Sergio Tau, giornalista della RAI, per una trasmissione che sarà dedicato anche alla Monterosa.
    Conferenze sulla Divisione sono state tenute a Roma, con grande presenza di pubblico e interesse, nella sede dell'ANA, dal Generale C.d.A. Gualtiero Stefanon (che la ripeterà a Udine in occasione del Raduno ANA del 18 maggio 1996, sul tema 'La Divisione Alpina Monterosa della Repubblica Sociale Italiana sulla linea gotica' e a Milano nella sede del M.S. Fiamma Tricolore, affollata da giovani interessati a sapere e capire, da Fiaschi sul 'Fronte della Garfagnana', seguito da interventi di Massey e di Falconi.
    Quanto precede è la succinta narrazione degli eventi più importanti della Associazione Divisione Monterosa, raduni, manifestazioni, celebrazioni, ma è doveroso ricordare che ogni anno i nostri alpini partecipano alle Messe per i Caduti celebrate a Cella, Palleroso, alla Piccola Caprera, a Spignon per gli alpini del Tagliamento, a Ciavière, ove c'è la tomba di Renato Assante, Medaglia d'Oro, agli incontri con i francesi sulle Alpi occidentali, a Munsingen, a Rosenheim ed alle riunioni di reparto dell'Aosta, del Vicenza, del Bassano, del Tirano, del Bergamo, dell'Intra, del Codore, del Brescia, del Morbegno e del 40 Regg. alpino della Div. Littorio.
    Sono Soci d'Onore dell'Associazione i familiari dei Caduti. I soci, quali appartenenti alla Divisione, sono attualmente ottocento, gli aggregati novecentottanta. 

STORIA DELLA ASSOCIAZIONE FIAMME BIANCHE
 
 
Premessa storica.
    Dopo la vergognosa capitolazione regia del 1943, venne ricostituito il partito Fascista con la nuova denominazione di Partito Fascista Repubblicano e conseguentemente vennero ricostituite le Organizzazíoni Giovanili collegate al Partito, sotto la vecchia denominazione di Opera Nazionale Balilla.
    Le formazioni paramilitari giovanili del Partito, costituirono gli Avanguardisti Moschettieri, denominazione presto sostituita da quella di Fiamme Bianche dal colore delle mostrine.
    Armate ed addestrate militarmente, le Fiamme Bianche costituirono un serbatoio di alimentazione delle Forze Armate della RSI, in cui vennero gradatamente immesse, svolgendo nel frattempo compiti ausiliari.
    In queste funzioni si trovarono, loro malgrado, coinvolte in combattimenti contro i partigiani e sopratutto contro gli Anglo Americani subendo perdite. Fedeli al giuramento le Fiamme Bianche rimasero in Armi sino al 25 Aprile 1945 e oltre (vedi libro "Fiamme Bianche al Fronte") seguendo-nella buona e nella cattiva sorte i camerati delle Forze Armate della RSI.
    Ottobre-Novembre 1943: a Genova, in Via Cesaria ex Sede della GIL, e nelle restanti città Italiane, si accasermavano volontari i primi Avanguardisti Moschettieri. In divisa proseguivano gli studi alternando la permanenza nella Sede diventata O.B. a caserma, con vita militare.
    Giugno 1944. A Velo d'Astico veniva preparato l'ultimo Campo Dux dove confluirono oltre ottomila Giovani Avanguardisti da tutta Italia. Nel frattempo, nelle stesse caserme si presentarono nuovi volontari che costituirono il II° Scaglione che purtroppo non riuscì a raggiungere il Campo.
    Estate 1944: si presentano al Campo i Rappresentanti dei vari Corpi della Divisione Etna per arruolare i Volontari che vestiranno la corrispettiva divisa. Rimane al Campo un Battaglione di Avanguardisti che mantenendo le mostrine bianche diventeranno I° Battaglione d'Assalto Fiamme Bianche.
    Riceveranno il Battesimo del Fuoco a Tonezza.
 
Realtà associativa
    Nell'immediato dopoguerra, i contatti fra gli ex appartenenti alle Fiamme Bianche, che non si erano mai arresi ideologicamente, portò alla costituzione di una associazione prima su basi locali, e successivamente estesa a tutta l'Italia del Nord.
    Gianni Cattani, reduce dal Fronte, fra molte difficoltà, ricerca i Camerati ormai dispersi. Il Suo entusiasmo, la Sua Fede riescono a riunire le prime FF.BB. rimaste a Genova e scampate alla guerra ed all'odio civile.
    La commozione e la gioia dell'abbraccio è attenuata dai racconti pieni di dolore Famiglie, dissestate da quanto subìto e razziato; sotto il continuo incubo per i figli in prigionia e per il loro ritorno.
    L'Italia è soprafatta dall'euforia della "Vittoria" e della Democrazia.
    L'Italia precedente è da annullare ed i loro fautori da eliminare.
    Con tutto ciò avvengono le prime Riunioni segrete che nel tempo si fanno più frequenti e numerose. Cattani ne è il promotore trasmettendo la Sua infinita carica di simpatia e Fede.
    Con il tempo ci accorgiamo che non eravamo dalla parte sbagliata. Il nostro scoramento di aver tutto sbagliato alla fine della guerra, scompare. I fatti di 15-20 anni dopo convincono Gianni che dobbiamo ancora per l'Italia fare qualche cosa.
    Gli incontri conviviali si trasformano in Riunioni, Gianni che ne è l'artefice riunisce e rafforza la volontà dei Camerati costituendo a Genova la Associazione FF.BB. che troverà degna Sede nel "Circolo Quadrato" di Via XX Settembre e negli ospitali locali del Camerata Tamponi.
    L'Avvocato Galiberti redige lo Statuto, la Melai regala il Gagliardetto al nuovo Presidente eletto del I° Gruppo FF.BB. che ormai aveva ricevuto dall'Unione Combattenti della R.S.I., il riconoscimento Ufficiale.
    Viene proposto di allargare l'iniziativa alle restanti FF. BB. d'Italia. La costanza, l'entusiasmo ed i sacrifici del Presidente e di Zamorani vengono ben presto premiati. Nelle principali Città del Centro Nord vengono costituiti altrettanti Gruppi che pur avendo la loro autonomia dipendono dalla Presidenza di Genova ormai consolidata da tutti i componenti riuniti da Cattani.
    Riconosciute a tutti gli effetti come reparti dell'esercìto della RSI e sotto la sagace ed energica guida del Presidente Nazionale Giusto M. coadiuvato da tutte le FF.BB. dì Genova, le Fiamme Bianche partecipano a tute le attività e le manifestazioni organizzate dalla Unione dei Combattenti della RSI, ben consapevoli di divenire (anche per ragioni anagrafiche) gli ultimi in grigioverde.
    Non siamo dei politici, siamo dei militari ed avendo combattuto per la Patria vogliamo che i Nostri Ideali siano conosciuti e tramandati. Amore per la famiglia - Rispetto per l'ordine costituito Ordine - Disciplina - Patria sono tutti Valori oggi annullati.
    Noi in questi valori abbiamo fermamente creduto e siamo certi che oggi più che mai debbano nuovamente essere realizzati.
    Questo compito lo affidiamo ai giovani.
    Con il nostro entusiasmo e la nostra Fede indicheremo il cammino a questi stupendi ragazzi che si avvicinano a noi sempre più numerosi per conoscerci ed avere da noi la verità storica.

NOTA SULL'A.C.S.A.F. ASSOCIAZIONE CULTURALE SERVIZIO AUSILIARIO FEMMINILE
 
 
    Il S.A.F. della Repubblica Sociale italiana é durato solo un anno, ma il senso del dovere, della disciplina e del cameratismo ha sempre condizionato l'esistenza delle superstiti, dando loro il coraggio di affrontare le traversie del "dopo" senza abbandonarsi a inutili vittimismi.
    Nonostante il tentativo, da parte della storiografia ufficiale odierna, di cancellare dalla memoria collettiva nazionale l'esistenza dei Servizio Ausiliario Femminile (S.A.F.) della R.S.I. come momento in cui anche le donne si sono sacrificate per la Patria, le Ausiliarie non hanno dimenticato il periodo più intenso della loro vita. E il ricordo delle camerate cadute o uccise nei giorni dell'odio e della vendetta è stato ed è tuttora di sprone a trasmettere, alle nuove generazioni, la verità storica e la testimonianza del dovere compiuto. Con questo spirito è nata l'A.C.S.A.F., Associazione Culturale Servizio Ausiliario Femminile, con atto registrato ufficialmente il 9 maggio 1994 (serie 3C, n. 021026, Roma, Ufficio Registro, Atti privati). L'incarico della presidenza è stato conferito all'Ausiliaria Giovanna Deiana, a riconoscimento della sua integrità morale e del coraggio che dimostrò nell'affrontare le avversità con animo sereno. Nonostante attualmente la maggioranza delle aderenti siano Ausiliarie arruolatesi durante la R.S.I., lo scopo di divulgare e tramandare ciò che fu il S.A.F. viene raggiunto grazie all'apertura alle "nuove leve": l'iscrizione è difatti aperta anche alle giovani ragazze che, dimostrato il loro interesse ed impegno ad accettare e rispettare gli articoli dello statuto, vengono "arruolate" nello spirito della continuità ideale e della memoria storica.
    Riportiamo infine gli articoli dell'Associazione che ne definiscono e caratterizzano l'attività:
    Art. 2 - L’Associazione si propone le seguenti finalità:
        1) promuovere ricerche, incontri, riunioni, conferenze, manifestazioni e pubblicazioni culturali, scientifiche e ricreative, nazionali e internazionali, allo scopo di studiare e valutare la nascita, lo sviluppo, l'incidenza storica e quant'altro si riferisce al fenomeno storico costituito dalla partecipazione femminile alla seconda Guerra Mondiale, ed in particolare all'istituzione del Servizio Ausiliario Femminile, raccogliendo anche testimonianze personali, documenti e altro;
        2) svolgere qualsiasi altra attività o iniziativa, anche mobiliare ed editoriale, necessaria ed utile per il perseguimento degli scopi dell'A.C.S.A.F.;
        3) fornire comunicazione agli organi di informazione delle opinioni espresse dall'A.C.S.A.F., dei suoi comunicati ed interventi.
    Art. 3 - UA.C.S.A.F. è apartitica e non ha fini di lucro.
 
    L'Associazione Culturale S.A.F. (Servizio Ausiliario Femminile) ha lo scopo di far conoscere ciò che fu realmente il S.A.F., nato e svoltosi durante la Repubblica Sociale Italiana.
    Le associate si sono impegnate a consegnare alla storia l'esperienza dei primo esempio di donne-soldato d'Italia, attraverso la divulgazione di documenti, dati e fatti rigorosamente comprovati, senza lasciarsi tentare a modificare la verità per venire incontro a tesi di parte politica.
    L'Associazione è a disposizione di chiunque, sia per collaborare a ricerche storiche, sia per "arruolare" giovani animate dalla stessa volontà di restituire chiarezza alla storia 

 
FEDERAZIONE delle Associazioni
Scuole ex AA. UU. della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR)
 
 
    1. Gli ex allievi ufficiali delle Scuole della Guardia Nazionale Repubblicana nella R.S.I. formarono nel periodo 1943-1945 i quadri del nuovo esercito in cui si arruolarono nella quasi totalità volontariamente.
    Articolati in nove scuole o battaglioni-scuola (in ordine alfabetico: Fontanellato, Lucca, Modena, Oderzo, Orvieto, Rivoli, Siena, Varese e Vicenza) fornirono un fatto organico della struttura dell'esercito repubblicano di elevato spessore addestrativo ammettendo nei reparti ben 2390 sottotenenti che superarono i rigorosi esami di fine corso.
    Ma già presso le singole scuole interi reparti di allievi erano stati utilizzati in operazioni belliche che ne formarono il carattere e la capacità tanto che, investiti di responsabilità di comando, fornirono prove indiscutibili di efficienza e di preparazione tecnica. E notevole fu anche il loro tributo di sangue che iscrisse nell'albo d'onore i nomi di ben 362 Caduti, la maggior parte dei quali trucidati dopo la cessazione delle ostilità.
 
    2. Nel loro ricordo e nello spirito di cameratismo che li aveva uniti nel corso della drammatica esperienza, rimasero vivi i rapporti personali che ben presto rappresentarono il presupposto di vincoli associativi nelle zone d'Italia da cui derivava la loro maggiore provenienza, segnatamente nel Lazio, in Toscana e in Lombardia.
    Gli ex-allievi della Scuola di Vicenza (che era stata la prima a costituirsi nella R.S.I.) si ritrovarono già il 27 agosto 1950 a Desenzano. Fu tuttavia il 6 luglio 1969 che nacque l'idea di una Federazione delle Associazioni delle Scuole su iniziativa degli ex-allievi di Rivoli, Lucca e Siena e di alcuni del Fontanellato-Oderzo cui l'anno successivo aderì la Scuola di Varese.
 
    3. Il 28 giugno 1970 gli ex di Rivoli, Siena e Varese si riunirono a Firenze e successivamente pervennero delle altre Scuole, dando vita il 6 dicembre dello stesso anno alla prima manifestazione associativa ufficiale con l'apposizione di una targa commemorativa a Predappio sulla tomba di Benito Mussolini.
 
    4. Costituito un Comitato di coordinamento, esso si riunì in Roma il 14 febbraio 1971 e successivamente in Milano il 28 marzo e, dopo un parziale raduno in Firenze il 2 maggio, il 21 luglio a Bologna il comitato esecutivo affrontava i comuni problemi organizzativi e diramava un significativo comunicato attraverso le agenzie di stampa.
 
    5. Il I° raduno Nazionale della Federazione si svolse a Bagnaia (Viterbo) il 3 giugno 1972 con 402 partecipanti (allievi, istruttori e familiari anche dei Caduti) e la presenza in particolare di 5 ex-allievi che nel frattempo erano stati eletti in Parlamento. I raduni successivi ebbero luogo a Firenze il 3 giugno 1973 e il 20 giugno 1982, alla Piccola Caprera il 22 maggio 1983 con l'apposizione di una grande targa dedicata agli ex-allievi Caduti e il dono di una teca-vetrina al Museo - Sacrario dei G.G. F.F. di Bir El Gobi; e dipoi, a Firenze il 26 maggio 1985, l'8 giugno 1986, il 21 giugno 1987 (particolarmente dedicato alla memoria di Mario Vaccaro, prematuramente scomparso, e del Gen. Licio Giorgieri, ex-allievo trucidato dalle Brigate Rosse nel marzo dello stesso anno), il 5 giugno 1988 e il 20 maggio 1990 nonchè a Modena il 7 giugno 1992 e il 5 giugno 1994 per il cinquantennio delle Scuole.
    Di nuovo a Firenze convennero numerosi allievi il 14 maggio 1995 in occasione della presentazione del libro di Emilio Cavaterra "Mezzo secolo in trincea" che è stato il seguito ed il completamente del volume dello stesso autore "Quattromila studenti alla guerra" pubblicato nel 1987, fermamente voluto dalla Federazione e che ha costituito nella saggistica sulla Seconda Guerra Mondiale una sorta di best-seller rievocativo della nostra vicenda militare. Esso fu integrato con la stampa dell'Albo d'oro dei Caduti della cui sorte la Federazione si è particolarmente occupata attraverso minuziose ricerche che hanno consentito un'ampia documentazione ufficiale, anagraficamente aggiornata, delle vicende che avevano tragicamente colpito i nostri Camerati.
 
    6. L'opera svolta dalla Federazione, particolarmente sotto l'impulso di Mario Vaccaro, Costantino Panfili e Ugo Giannuzzi può sostanzialmente dividersi in due parti: a) La compilazione dei ruoli organici delle Scuole e dell’elenco documentato dei Caduti che può definirsi completo dopo estenuanti, annose ricerche, seguite da una puntuale verifica della loro attendibilità; b) Una attività costituzionale consistente in una serie di iniziative finalizzate, nell'intento di garantire l'unità ideale degli ex-appartenenti ai reparti militari della R.S.I., a consolidare lo spirito di corpo rappresentando la qualità e le ragioni della scelta a suo tempo compiuta attraverso la libera adesione al nuovo Stato, la custodia dei principio e dei valori che ci animarono e la raccolta della più ampia documentazione sul comune passato come modello ispiratore dell'inserimento in termini di attualità della cultura e delle opere cui gli ex-allievi ancora oggi si richiamano nel convincimento che essi rappresentino ancora onesti e seri fattori di contributo alla rinascita della società italiana. Nella certezza di aver compiuto il proprio dovere gli ex-allievi non si affidano a suggestioni di mero carattere reducistico e, accanto alle ordinarie ritualità delle riunioni conviviali, hanno sempre cercato di assemblare l'approfondimento delle loro ragioni ideali e spirituali col senso di una vita di relazione fedele ai vincoli creatisi fra di loro sui campi di battaglia.
 
    7. Così nel corso degli anni ogni incontro ha dato spazio alle manifestazioni religiose sotto la guida di Don Gino Marchesini, cappellano delle Scuole di Modena e di Oderzo e infine della Federazione mentre hanno celebrato la Messa anche Don Giovanni Folcini, fratello di un ex-allievo Caduto, Don Ennio Innocenti, figlio di un caduto della R.S.I. e, da ultimo, Don Francesco Tomba, ex-allievo del Vicenza. 
 
    8. Per la parte culturale sono intervenuti ex-allievi (Valerio De Sanctis, Enzo Erra, ed Emilio Cavaterra) e personaggi eminenti come Franco Cardini, Franco Massobrio, Franz Maria D'Asaro ed infine Giano Accame.
 
    9. Per la parte documentale abbiamo il vanto di poter consegnare alla Storia i dati e le carte che il tempo fortunatamente non ha distrutto,
 
    Questa è una sintesi di sapore giornalistico, quasi una specie di rapporto ai quadri, che viene offerto dalla Federazione perchè rimanga una testimonianza scritta delle cose fatte senza attardarsi negli infiniti particolari dei contatti e dei rapporti interpersonali e delle numerose iniziative di dettaglio che hanno punteggiato la nostra vita per mezzo secolo, senza alcuna velleità di dare un giudizio su noi stessi nè per il desiderio di invocare il giudizio altrui.
    Pensiamo che il seme, che ci dette vita, non si sia inaridito, e ciò per volontà, opera e merito di tutti. Fu una saga irripetibile quella dei "Quattromila studenti alla guerra" e ci sembra giusto che il suo ricordo non vada perduto. Un traguardo, questo, che può dirsi ragionevolmente conseguito e la cui salvaguardia riposa nella volontà che, consegnando ai figli e ai nipoti le stigmate della nostra esistenza, non le si deturpino con i personalismi e le ubbie degli egoismi individuali.
    Fieri di aver fatto parte della schiera dei "combattenti dell'Onore” sta alla nostra sensibilità evitare che l’irripetibile esperienza collettiva di una generazione giovanile si confonda con gli inquinamenti dei politicanti, le tartuferie dei malevoli e le malevolenze dei nemici che sono ancora tanti ed irriducibili.
 
Per una testimonianza di verità da perpetuare in nome dei tanti sacrifici compiuti.
 
Pratolino, 26 maggio 1996
Valerio de Sanctis

STORIA DELLA UNIONE NAZIONALE COMBATTENTI DELLA RSI (U.N.C.RSI)
 
 
    L'UNIONE NAZIONALE COMBATTENTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (U.N.C.-R.S.I.) ha le sue origini nella Federazione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana (F.N.C.-R.S.I.), fondata nel 1946 da Vanni Teodorani che potè costituirla come semplice F.N.C.R., quale membro federale di una allora esistente Unione Europea Combattenti. Il completamente in F.N.C.R.S.I. fu conseguente. Primo Segretario nazionale fu il Ten. Beppe Vogogna e prima sede in Piazza San Pantaleo, 3 - Roma, nello studio dell'Avv. Ambrosini, capitano degli Arditi, vecchio antifascista, difensore di camerati sotto processo.
    Dopo molte vicissitudini interne, a conclusione del Congresso Nazionale del 16 dicembre 1951, il Maresciallo d'Italia Rodolfo Graziani fu eletto Presidente Nazionale della F.N.C.R.S.I. e la M.0. Gen.Giovanni Esposito fu nominato Vicepresidente.
    Con il trascorrere del tempo, con la morte del Maresciallo Graziani e per un migliore assestamento, maturò la necessità di costituire una nuova associazione che fosse la punta del combattentismo italiano, organizzato e ricondotto alle sue funzioni di motore, espressione della Nazione, al di fuori e al di sopra di ogni fazione politica e relative miserie elettorali.
    Il 19 maggio 1962, nello studio del Notaio dott. Beniamino Papa, in via Paolo Emilio, 71 - Roma, presenti:
1 - M.0. Gemelli Bruno;
2 - M.0. Gen. Amoroso  Gaetano 
3 - M.0. Tognoloni Alessandro
4 - Gen. Scala Alessandro
5 - Gen. Lusana Alessandro 
6 - Col. Filocamo Giuseppe 
7 - Col. Languasco Aurelio 
8 - Magg. Orlandini Remo 
9 - Col. Bassani Enrico 
10 - Cap. Ragno Bruno 
11 - Gatteschi Fondelli Piera 
12 - Avv. Cattaneo Pierluigi 
13 - Brig. Melega Antonio
viene costituita l'associazione denominata UNIONE NAZIONALE COMBATTENTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (U.N.C.-R.S.I.), con sede in Roma, avente le finalità e l'ordinamento stabiliti dalla Statuto sociale, il cui testo, firmato dai comparenti, risulta allegato allo stesso Atto costitutivo che prevede inoltre la convocazione del Congresso Nazionale entro lo stesso anno 1962. In tale attesa i Comparenti sopra elencati nominano:
a) REVISORI DEI CONTI Col.Giorgi Costantino Magg.Rosa Mario Col.Dalmas Bigino Com. Spano Mario
b) CONSULTA NAZIONALE Amm. Falangola Mario  Magg. Sala Edoardo  Dott. Vattuone Giuseppe  Rag. Costa Vincenzo  Gen.C.A. Adami Rossi Enrico  Col.Pil. Vosilla Ferruccio  Dott.Perina Marcello
Negli anni che seguirono la Presidenza fu assunta, nell'ordine, da: M.0. Bruno Gemelli, Col. Aurelio Languasco Cap.Francesco Giulio Baghino, tutt'ora in carica.
Al momento l'U.N.C.-R.S.I., con sede della sua Presidenza Nazionale in P.zza Vittorio Emanuele II, 138 - 00185 Roma, è presente, in quasi tutti i capoluoghi di provincia italiani con le Presidenze delle sue Federazioni Provinciali.
 
 
Come da documentazione ufficialmente emessa dalla UNCRSI.
Periodico ufficiale di riferimento: Nuova Continuità Ideale, mensile della Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana (Indirizzo e telefono: vedi PERIODICI)                                                                                                                  
CRONISTORIA DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI DELLA RSI (F.N.C.RSI)
 
 
    Il giorno 5.9.1947, in Roma, presso lo studio del notaio ARCURI, un gruppo di combattenti della RSI, costituì la F.N.C.R., Federazione Nazionale Combattenti Repubblicani, il cui statuto fu registrato il successivo giorno 13 con n° 3727, volume 744.
    Il lavoro iniziale di organizzazione, a causa delle difficoltà obiettive in cui si trovava ciascun combattente e per le ovvie reazioni politiche a soli due anni dal XXV aprile, fu durissimo.
    Il 14 ottobre, in seno alla F.N.C.R., che era governata temporaneamente da una Reggenza Nazionale, veniva costituito il Gruppo Mutilati e Invalidi; il 15 ottobre il Gruppo Aeronautico; il 5 novembre il Gruppo Famiglie Caduti e Dispersi della RSI e, il 12 dicembre, il Gruppo Marina.
    Nel giugno del 1948, la Federazione aveva già sostenuto e vinto difficili vicende giudiziarie ed aveva assunto dimensioni notevoli: il Gruppo Provinciale di Rovigo, ad esempio, contava 2.000 iscritti. I combattenti e le donne della RSI, ausiliarie e non, si prodigarono con ardore ed abnegazione ammirevoli nei primi compiti di assistenza morale e materiale ai camerati in carcere, a quelli ricoverati negli ospedali e alle famiglie dei Caduti. Ad opera soprattutto dei gruppi dell'Ispettorato Alta Italia, furono recuperate e fu data onorata sepoltura a migliaia di salme di Dispersi.
    In quei tempi, non v'erano discordanze di vedute politiche tra la F.N.C.R. e il MSI, del quale anzi i combattenti della RSI erano stati dovunque fondatori e primi sostenitori. Al 30 aprile 1949, la Federazione comprendeva:
 
     ispettorati          10
     gruppi provinciali   79
     sezioni comunali    135
     sezioni estere        2 (Barcellona e Madrid)
     corrispondenti (Argentina, Brasile, Cile, Canada, Uruguay).
 
    Il giorno 16.12.1951, il Maresciallo GRAZIANI, da poco uscito dal carcere, assunse con pieni poteri la presidenza della Federazione; coadiuvato da una Consulta Nazionale, Egli diede nuovo impulso e un più alto prestigio all’Organizzazione. Il Maresciallo venne a mancare l'11.1.1955; il suo funerale fu una commossa, travolgente manifestazione d'affetto e di fede, un'autentica apoteosi.
    Fu sostituito dai due vice-presidenti, Renato RICCI e J.V.BORGHESE.
    Nel 1956, le Ausiliarie della RSI, sempre distintesi per fede e per spirito di sacrificio, costituirono nel seno della Federazione, l'A.N.S.A.F., Associazione Nazionale Servizio Ausiliario Femminile. Nello stesso anno, venuto a mancare anche Renato RICCI, indimenticabile figura di organizzatore, di comandante e di uomo d'indiscussa dirittura morale, fu eletto presidente della Federazione J.V.BORGHESE, coadiuvato da due vice-presidenti, i generali Amilcare FARINA e Edoardo SCALA.
    Sempre nel 1956, l'Organizzazione assunse l'attuale denominazione di Federazione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana, F.N.C.R.S.I.
    Alle elezioni generali del maggio 1958, di contro al parere minoritario del comandante Borghese, la Federazione invitò iscritti e simpatizzanti a votare scheda bianca. Il 17.5.1959, a seguito dei deliberati dell'Assemblea Nazionale di Firenze del 26.4.1959 - nel corso della quale si era verificata una profonda lacerazione al vertice dell'Organizzazione - la Direzione Nazionale decise l'espulsione del comandante BORGHESE e la nomina a presidente di Giorgio PINI, già direttore de "Il Popolo d'Italia" e sottosegretario agli Interni della RSI, a vice presidente di Giuseppe STASI e a segretario nazionale di Bruno RIPANTI.
    La genesi di tali decisioni risiede nell'azione politica verticistica e unilaterale del MSI; politica che non rispondeva alle istanze ideali e culturali della base e che, dopo circa un decennio di strisciante conflittualità, non riusciva più a governarne le tensioni. In buona sostanza, nella primavera del 1958, le premesse per una rottura dalle ripercussioni significative e durature c'erano tutte. Il precario equilibrio instauratosi nel medesimo ambiente umano (di per sé composito), fra due tendenzialità diverse e organizzativamente separate, a partire dalla decisione della Federazione di votare scheda bianca, produsse una vera e propria contrapposizione dualistica. L'una forza conseguiva i vantaggi offerti dal mondo antifascista per una collaborazione sapientemente propiziata; l'altra, invece, in quanto portatrice di una cultura non subalterna e di una propria inconfondibile concezione del mondo, si sottraeva a siffatta collaborazione e riguadagnava l'indipendenza mediante la riaffermazione delle idealità fasciste del repubblicanesimo sociale. 
    Anche le successive polemiche con il comandante BORGHESE non vanno riduttivamente interpretate alla stregua di un fazioso allatrare magnitudinem eius, bensì alla luce della inconciliabilità di due opposte mentalità: conservatrice la prima, rivoluzionaria la seconda. Infatti, il comandante BORGHESE diede vita ad una propria organizzazione combattentistica.
    Dopo qualche anno, a seguito delle dimissioni di G. PINI, la presidenza della Federazione fu affidata al generale Amilcare FARINA e, successivamente, ai due vice-presidenti, Rinaldo BARBESINO e Bruno RIPANTI, rispettivamente responsabili degli ispettorati Alta Italia e Italia Centromeridionale. A Milano si stampava "La Legione", il primo periodico della Federazione, con contenuto prevalentemente patriottico-reducistico, e a Roma, il quindicinale "FNCRSI-NOTIZIE", il mensile "Corrispondenza Repubblicana", il Trimestrale "Azimut", il foglio giovanile “Controcorrente", con caratteristiche e contenuti prevalentemente politico-culturali.
    Nel dicembre 1971(si avvertivano tutti gli effetti della "strategia della tensione"), a causa di contrasti circa la linea politica da seguire, la guida della Federazione fu temporaneamente affidata, in funzione di commissario alla presidenza, a F.G.FANTAUZZI, con lo specifico compito di tentare la riconciliazione dei due gruppi intorno ad una linea politica unitaria. Fallito il tentativo, i due tronconi si separarono definitivamente. Si ebbero quindi due presidenze: R.BARBESINO a Milano e P.F.ALTOMONTE a Roma, con i due rispettivi segretari nazionali, Bruno CASALBONI e Bruno RIPANTI.
    Anche per la scomparsa del comandante BARBESINO, dopo un paio d'anni, la Federazione di Milano cessò ogni attività, mentre quella di Roma rimase efficacemente operante. Nel 1974, in occasione del referendum per il divorzio, quest'ultima, pur evidenziando la necessità di rigorose ed urgenti misure a salvaguardia della famiglia, svolse una notevole attività di propaganda contro la proposta mirante ad abrogare la vigente legge istitutiva del divorzio.
    A seguito di pesanti provvedimenti giudiziari e mentre la "strategia della tensione" sfumava negli "anni di piombo", la Federazione chiuse le proprie sedi, ma non cessò mai di svolgere l'opera di orientamento etico-politico dei suoi aderenti.
    Al di là delle polemiche contingenti, la FNCRSI si è sempre distinta nella difesa dell'indipendenza nazionale(contro la Nato e il Vaticano);ha invitato a votare scheda bianca o ad astenersi dal voto(contro tutte le destre e tutte le sinistre);ha tenacemente propagandato la SOCIALIZZAZIONE DELLE IMPRESE, quale fattore essenziale per l'auspicata costituzione di una nuova forma di democrazia diretta: lo STATO DI POPOLO vagheggiato da Mussolini. Devesi notare, inoltre, che i Combattenti della RSI inquadrati nella Federazione si sono sempre comportati non come portatori di una bandiera dimessa, bensì come alfieri di insegne pronte ancora al combattimento, con la dignità e la fierezza dei giusti colpiti dall'avversa sorte.
     La F.N.C.R.S.I., retta temporaneamente da un Comitato direttivo, continua a svolgere i propri compiti statutari nella riaffermazione della perenne attualità rivoluzionaria della RSI.
    Il cospicuo archivio degli atti compiuti dalla sua fondazione  a tutt'oggi, documenta quanto sopra esposto. 
 
 
Come da documentazione ufficialmente emessa dalla FNCRSI.
Periodico ufficioso di riferimento: Aurora - Mensile del Movimento Antagonista - Sinistra Nazionale (Indirizzo e telefono: vedi PERIODICI) che così si autodefinisce in merito al rapporto con la Federazione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana : "Pur non essendo "Aurora" veicolatrice delle idee della F.N.C.RSI, essa è, nei contenuti e nelle prospettive strategiche, totalmente in linea con quelli che sono i contenuti e le finalità del Fascismo repubblicano. Nelle sue pagine sono normalmente e costantemente ospitati sia gli articoli dei Responsabili nazionali della F.N.C.RSI, sia i comucati della medesima organizzazione."

STORIA DELLA ASSOCIAZIONE DIVISIONE LITTORIO
 
 
    Con l'assemblea del 6 aprile 1952, tenuta a Roma, è stata formalizzata la costituzione dell'ASSOCIAZIONE DIVISIONE LITTORIO, nata dalle prime iniziative, risalenti al 1948, del Col.  Attilio Venezia, Magg.  Manlio Gigliotti e Ten.  Renato Bozza.
    L'Atto costitutivo dell'Associazione è depositato presso lo Studio notarile del dott. Guglielmo Vesci - P.zza Venezia N° ll Roma (Repertorio N° 13485 - Rogito N° 5059).
    Sempre che abbiano prestato servizio presso la Divisione Littorio, senza mai contravvenire ai supremi imperativi della Patria e dell'Onore, possono appartenere all'Associazione: - tutti i militari di ogni grado, arma e servizio; - tutte le Ausiliarie, i Cappellani, i Militarizzati e le Sorelle della Croce Rossa. Appartengono idealmente all'Associazione tutti i Caduti della Divisione e, a titolo d'onore, possono essere iscritte le loro Famiglie.
    Suprema finalità dell'Associazione è "Custodire e valorizzare il patrimonio morale della Divisione".
    Di particolare interesse sono state le testimonianze di alcuni Uf'ficiali della Divisione al Processo del M.llo d'Italia Rodolfo Graziani presso il Tribunale Militare di Roma.
    L'Associazione è domiciliata presso la sede della Presidenza nazionale dell'Unione Nazionale Combattenti della R.S.I. in P.zza Vittorio Emanuele II, N° 138 - 00185 Roma - tel. 06/4456880.
    L'attuale coordinatore dell'Associazione è il dott.  Renato BOZZA - già Tenente Aiutante Maggiore del III Btg. 3 Rgt.  Divisione Littorio. 

STORIA DELLA ASSOCIAZIONE Volontari Bir el Gobi fra i reduci del Reggimento "Giovani Fascisti". Si identifica con la Storia del Museo dei Volontari Bir el Gobi.
 
 
CRONISTORIA DEL MUSEO:
    La costituzione del Museo avvenuta nel 1960 è dovuta a due fattori della stessa radice. Il primo deve ricercarsi nell'esperienza vissuta dai superstiti del Reggimento negli anni 1940/ 1945 (e oltre) attraverso l'arruolamento, la preparazione, le delusioni, la guerra (per i rimpatriati anche quella civile), la prigionia e persino le persecuzioni che hanno cementato l'unione, la voglia di ritrovarsi e conservare intatte le memorie tutte della stessa esperienza, che vale la pena di sottolineare, è stata vissuta da coetanei di tutte le estrazioni sociali tra i 17 e 23 anni Il secondo fattore si chiama Fulvio Balisti che, come volle la Patria redenta dallo straniero e dalla servitù padronale (come scrisse di lui Battisti) volle lasciare la "casa" sua ai suoi Volontari con il seguente testamento spirituale: “vi lascio questa casa perché rimaniate onesti e viviate in povertà francescana, vi lascio questa casa perché abbiate un luogo per riunirvi e onorare la Patria; Vi lascio questa casa perché raccogliate le memorie del Reggimento e tramandiate il ricordo dei nostri Caduti alle generazioni future".
    Il Maggiore Fulvio Balisti volontario di guerra, granatiere, ardito decorato al Valor Militare aveva partecipato alla Prima Guerra Mondiale e all'impresa di Fiume, comandava il I°Battaglione GG.FF. e fu ferito e amputato di una gamba a Bir el Gobi nel dicembre del 1941. Rimpatriato visse l'agonia della Patria fino all’ultimo giorno fedele ai suoi pricipi, poi si ritirò nella sua casa che significativamente chiamò "Piccola Caprera".
    Il Maggiore è sepolto nella Sua casa con permesso speciale di Roma, ma sopra tutto grazie alla Giunta Municipale di Ponti sul Mincio che con una magnifica delibera ne ha permesso l'attuazione.
    Nella stessa tomba gentilizia eretta dai suoi Volontari riposa anche la sua Sposa Signora Antonietta.
 
 
IL MUSEO:
Sito della Piccola Caprera, Museo e sede dell'Associazione Volontari di Bir El Gobi: http://www.piccolacaprera.com    http://www.piccolacaprera.it
 
    Il museo raccoglie e conserva i cimeli del Reggimento e della campagna in Africa Settentrionale 1940/1943.
 
Prima sala: ai GG.FF. Caduti e studio del Comandante. 
 
Seconda sala: ai GG.FF. ed alla campagna in A.S.
 
Terza sala: all'Afrika Korps ed alle ex forze nemiche.
 
    Il Museo dispone di un Ufficio Storico reggimentale che raccoglie documenti, giornali, fotografie ed una piccola biblioteca, che si possono consultare prendendo appuntamento telefonico.
    All'esterno oltre la tomba del comandante è stata creata "l'erta del ricordo" che raccoglie i cippi dei reparti dimenticati, primo tra tutti quello delle nostre fedeli truppe Coloniali e quelli della Repubblica Sociale Italiana (concessione voluta da tutti i Volontari, perché i reduci di quelle formazioni avessero un luogo per onorare i loro Caduti), il sacrificio della vita per l'Italia, non conosce distinzioni politiche.
 
 
ACCESSO AL MUSEO:
    I visitatori saranno accompagnati nella visita dal comodatario incaricato o dai Volontari presenti. Giovedì giorno di chiusura. Telefono n. 0376/88104 (non abbiamo fax)
 
 
ATTIVITA' DEL MUSEO:
    Ogni prima domenica del mese alza Bandiera con la celebrazione della messa in ricordo dei Caduti di vari reparti.
    Il Museo ha ospitato varie cerimonie internazionali, tra le quali il raduno della FEDAC nel 1977, con la partecipazione di ex combattenti europei. Inoltre durante le visite della delegazione Francese FEDAC, della British Legion e dell'Afrika Korps, hanno donato un cippo al ricordo del sacrificio di tutti i Caduti nella seconda guerra mondiale.
    Conferenze varie sulla campagna dell'Africa Settentrionale 1940/1943.
 
 
 IL CURATORE DEL MUSEO

DOMUS