RECENSIONI DI LIBRI SULLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA - 1997

 
    Tema di queste recensioni è la Repubblica Sociale Italiana. Le recensioni, inizialmente riprese soprattutto dal mensile NUOVO FRONTE di Trieste, sono poi state integrate anche con altre di diversa fonte, ivi compresa -talvolta- le presentazioni di copertina. Quando si è potuto abbiamo aggiunto le immagini delle copertine e queste sono state proposte, in attesa di recensione che non abbiamo, anche per libri che a nostro avviso potevano rientrare in questo soggetto.
    Si fa presente che il criterio di scelta è stato molto ampio. Talvolta trattasi anche di libri che trattano solo marginalmentre di RSI  (per esempio: foibe etc.) o di argomenti che, per vicende storiche, in qualche modo sono con la RSI connessi (per esempio: novità importanti anche sul ventennio fascista.
    Si sta cercando di associare ad ogni titolo le notizie presenti nel CATALOGO IN RETE OPAC che copre tutte, quasi tutte, le biblioteche d'Italia. Questo permetterà ai lettori di conoscere la più vicina ubicazione accessibile della pubblicazione.
    Nel corso di tale integrazione abbiamo ritenuto di segnalare anche i titoli che risultavano presenti in OPAC al Soggetto: "Repubblica Sociale Italiana".
    L'ordine temporale di presentazione dei libri è quello di edizione basato sul Catalogo OPAC. Se è presente più di una registrazione in OPAC le abbiamo presentate tutte per non omettere ogni possibile ubicazione. Se le registrazioni risultano in anni diversi abbiamo collocato il titolo (eventuale recensione ed eventuale copertina) nell'anno di edizione più datata, lasciando accanto anche altre registrazioni più recenti (forse quest'ultimo criterio sarà in futuro corretto).
    Poichè molti titoli sono sprovvisti di recensione saremo grati al lettore che vorrà collaborare inviandoci eventuale recensione di terzi (completa di fonte) o anche propria recensione accompagnando l'invio con proprio nome o pseudonimo.
ULTERIORI TITOLI SI POSSONO OTTENERE RICERCANDO IN OPAC CON LE PAROLE REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA OPPURE CON LE PAROLE 1943-1945 (O ALTRO) NEL CAMPO "TUTTI I CAMPI". SE SI VOGLIONO I TITOLI COMPLETI USARE LA VARIANTE SUTROS INVECE CHE ISBD.             

 
I CADUTI DELLA R.S.I. GENOVA 1943-1945 3° Volume. Forze di Polizia, Civili.
Edito dalla Associazione "Amici di Frà Ginepro"
ISBD: I caduti della R.S.I. a Genova : 1943-1946 - [S. l. : s. n.] - v. ; 24 cm. 
Collezione: Societa e storia contemporanea 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Comprende: 3: Forze di polizia, civili 
 2: Esercito, marina, aeronautica 
 1: G.N.R., B.B. N.N 
 Altri titoli collegati: [Variante del titolo] I caduti della R.S.I., Genova. 
Soggetti: Repubblica sociale italiana . 1943-1945 - 
 Genova - Caduti 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
 FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
 MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
 PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV 
 RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
 VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0257453  
     Ancora una generosa fatica dell'ASSOCIAZIONE "AMICI DI FRA' GINEPRO" per portare alla luce un briciolo di verità sulle orrende stragi comuniste che proseguirono ben oltre il termine della guerra in nome della lotta di classe.
    In particolare la stesura di questo testo è stata più laboriosa dei precedenti, non potendo contare sulla ricostruzione dei fatti operata dai commilitoni come per i reparti militari.
    Pier Francesco Malfettani, Carlo Viale, Giorgio Balbi, Pietro Giulio Oddone, sono ,stati i ricercatori delle fonti d'informazione da porre a disposizione del Dr. Tuo che ha proceduto alla necessaria opera di confronto, integrazione e riordino.
    Il valore morale di quest'opera è inestimabile, squarcia i veli della menzogna di Stato, dell'ignoranza dei fatti programmata per non far emergere la verità che potrebbe abbattere "la Repubblica nata dalla Resistenza" che a tutt'oggi non rende ufficialmente note le stragi di chi ha voluto la guerra civile in nome della lotta di classe, immolando vittime sull'altare del comunismo.
    La prefazione di Luciano Garibaldi pone in evidenza le difficoltà incontrate, la preclusione alle fonti informative ed a quelle storiche tutte in mano ai cantori di regime e la reticenza delle case editrici non propense ad accettare la pubblicazione di opere "controcorrente".
    In compenso facciamo pressione sull'opinione pubblica per i "desaparecidos" del Sud America, rinverdiamo gli odi con assurdi processi, non permettiamo nessuna forma di "revisioniamo storico" con consapevole perfidia.
    La verità è lo stillicidio degli assassinati che giorno dopo giorno fu pubblicato dai giornali e si ritrova nei mattinali della polizia, la verità è rappresentata dalle volanti rosse che continuarono ad uccidere non solo gli avversari politici a guerra conclusa, ma Carabinieri, poliziotti, preti, professionisti, insomma tutti coloro che sarebbero stati d'ostacolo alla rivoluzione rossa.
    Questi furono i combattenti della libertà, questi sono coloro che ancora oggi impediscono ai figli di conoscere la sepoltura dei padri, questi sono i padroni d'Italia che difendono la menzogna con ogni mezzo fino a proibire l'erezione di un cippo in memoria dei Caduti e del ricordo di un luogo di sofferenza come lo fu il campo di Coltano.
    E' proprio di questi giorni il diniego, dopo tante promesse, di permettere, nel "Campo della memoria", a Nettuno, la sepoltura di sei Caduti ignoti della RSI che combatterono sul fronte dello sbarco in difesa di Roma.
    Il Sindaco del PDS di Nettuno ha mobilitato Botteghe Oscure, ed il Ministro della Difesa Andreatta, in linea con il Governo, rimangiandosi ogni promessa, ha obbedito. La verità fa paura, i Morti fanno paura, specie quando le generazioni future potranno fare i confronti.
    Opere come questa presentata sono i puntelli per un futuro che rischiari, con i fatti, il periodo più buio della nostra storia che ancora oggi ci avvolge con la mistificazione dei valori.
Un grazie solidale all'Associazione "Amici di Fra'Ginepro".
NUOVO FRONTE N. 179 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.  
  
 
 
Filippo Anfuso DA PALAZZO VENEZIA AL LAGO DI GARDA (1936-1945). Edizioni Settimo Sigillo. 1997. 
Gianmaria Guasti CAINO E CAINO Memorie e testimonianze di un ex combattente della RSI 1943-45 e comandante nelle formazioni clandestine armate degli anni ruggenti a Milano 1946-1947
Edito in proprio. Torino
Guasti, Gian Maria
ISBD: Caino e Caino : memorie e testimonianze di - [S.l. : s.n.], stampa 1997 - 197 p. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Guasti, Gian Maria
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
PI0112 - Biblioteca universitaria - Pisa - PI
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0717587
     Un libro di testimonianze e di vicende che coinvolsero molti giovani italiani che non accettarono il disonorevole armistizio ed il dilagare delle violenze comuniste nell'immediato dopoguerra.
    L'Autore, che uscì dalla guerra con gravi menomazioni fisiche, ci trasmette il Suo entusiasmo patriottico che gli fece affrontare rischi e pericoli per l'Onore della Patria e per la salvezza dal comunismo. La sua avventura inizia nel 1943 con l'arruolamento nei Vigili del Fuoco in attesa dell'esito della domanda per far parte dei Paracadutisti.
    Arruolato nella Nembo, prima del crollo militare, nell'incertezza della situazione determinata dall'armistizio ripara in Svizzera ove viene internato e sottoposto a maltrattamenti. Evaso, ripara in Italia e si arruola volontario nella "Monterosa" ed ha occasione di distinguersi per le qualità morali e militari ottenendo la Croce di guerra di IIa Classe, un avanzamento per merito di guerra ed encomi vari. Ferito in combattimento, rifiuta il congedo ed ottiene l'impiego in incarichi speciali.
    Seguendo le sorti della Divisione viene fatto prigioniero al termine delle ostilità; percosso e condannato a morte dai partigiani comunisti, viene salvato in extremis ed avviato in prigionia prima a San Rossore e poi a Coltano.
    Liberato alla chiusura dei campi di prigionia rientra in famiglia in condizioni fisiche molto precarie determinate dalle percosse e dalla dura prigionia, ma con grande determinazione continua la lotta nelle formazioni anticomuniste conoscendo nuovamente le carceri.
    La lettura di questo libro ci fornisce uno spaccato della vita italiana negli anni più duri della guerra e del dopoguerra con abbondanza di particolari che rendono la lettura avvincente come un romanzo.
    Le atrocità, le violenze, la prevaricazione, l'assenza di ogni valore morale, il valore nullo della vita umana, la vendetta per fatti inesistenti, la brutalità di chi ritiene di aver in pugno la tua sorte sono ben espressi e fanno aprire gli occhi su una umanità che è "normale" solo quando è costretta ad esserlo, ma sempre pronta a mostrare il volto peggiore. Come Caino.      Il libro sarà inviato a chiunque ne faccia richiesta all'autore (Via Vivaldi, 15 - Alpignano TO). Le libere offerte saranno devolute ad opere ed attività inerenti la nostra causa.
NUOVO FRONTE N. 177 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Massimo Lucioli Davide Sabatini RESISTENZA AL DI LA DEL MITO Cronache ed immagini di una guerra civile
Ed. TUSCULUM L. 25.000, Monte Porzio Catone - ROMA
Lucioli, Massimo
ISBD: Resistenza : al di la del mito : cronache ed - Roma : Centro studi storici Tusculum, 1997 - 1 v. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Lucioli, Massimo
Sabatini, Davide
Soggetti: ANTIFASCISMO - ITALIA - 1943-1945 - FOTOGRAFIE
PARTIGIANI - ITALIA - 1943-1945 - FOTOGRAFIE
RESISTENZA - ITALIA - 1943-1945
RESISTENZA - ITALIA - 1943-1945 - FOTOGRAFIE
Classificazione: 945.0916 - Storia d'Italia. Periodo dellaresistenza armata e della fine del regno,1943-1946.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0138796
     Spesso vecchi tromboni della politica cattocomunista, quando sono intervistati o debbono fornire risposte adeguate, che non li porrebbero in buona luce, si rifugiano nella "Resistenza" affidandosi alla protezione di una legge ad hoc che fa scattare la trappola del vilipendio nei confronti dell'interlocutore, ricoprendosi dell'aureola del martirio e del riscatto dall'abominio fascista. Ognuno ha la coscienza che ha! Esaminiamola da vicino la Resistenza, sgombriamo il campo da chi in buona fede, con lealtà e coraggio, in obbedienza al giuramento al Re o per rivalsa verso delusioni subite a causa della sconfitta militare, ha scelto come riscatto la lotta armata o la cospirazione.
    Attestiamo, inoltre, la nostra leale solidarietà ai Reparti delle Forze Armate che rimasero al Sud.
    A questo punto la storia vera degli eccidi, delle ritorsioni, delle sevizie, dei furti e delle rapine subìte da decine di migliaia d'Italiani viene fuori netta e chiara.
    La responsabilità della guerra civile è da addebitarsi per intero al partito comunista ed agli apparati comunisti internazionali, che agirono solo in nome della lotta di classe che fu proseguita, ancora per molto tempo dopo la conclusione della guerra, nel famoso triangolo della morte.
    Nel testo presentato vi è sufficiente documentazione completata da molte fotografie per comprendere e giudicare.
    Ma quanti furono i partigiani? Molto pochi e quasi tutti nelle bande comuniste fino a quando, negli ultimi giorni di guerra, le file s'ingrossarono come un fiume in piena.
    Confronti di testi pongono in luce le deformazioni della verità delle attività partigiane comuniste, che non si posero mai remore nei confronti della. popolazione civile sottoposta alla dura reazione tedesca, mentre chi aveva provocato rimaneva ben nascosto.
    I partigiani comunisti non esitavano ad appropriarsi dei viveri destinati alla popolazione, uccidendo chi si opponeva al saccheggio. Omicidi compiuti a freddo in linea trasversale per terrorizzare chi aderiva alla RSI, furono la caratteristica. Violenze inutili hanno scavato un solco di odio fra italiani, facendo perdere il sentimento che li aveva visti uniti nell'amore per la Patria.
    Gli Autori con il testo presentato hanno inteso contribuire al ristabiliniento della verità storica che dovrà collocare i combattenti dell'ONORE al fianco degli Italiani che tutto sacrificarono per l'Italia stessa.
NUOVO FRONTE N. 175 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
 
SCANDICCI 1945 P.W.E. 334 Un campo di concentramento femminile
Ed. Nuovo Fronte Il volume può essere richiesto a Nuovo Fronte (offerta libera)
    Novantaquattro pagine di vita vissuta, tre diari di tre Ausiliarie della R.S.I. che ci fan no conoscere il mondo noto solo a pochi addetti ai lavori ed ora divulgato.
    L'8 settembre fu la discriminante che divise gli italiani, ponendo in evidenza chi agli evviva faceva seguire le azioni e chi invece si rinchiudeva nel privato aspettando gli eventi, o addirittura favorendo il nemico. Combattere il nemico invasore, rispettare la parola data, non rendere inutile il sacrificio dei Combattenti e dei Caduti furono le molle interiori che spinsero tanti giovani ad arruolarsi nelle formazioni della R.S.I.
    Fra questi, migliaia di ragazze diedero la propria adesione alla nuova esperienza che per la prima volta vedeva la donna in guerra al fianco degli uomini, dando esempio di coraggio, di perseveranza e di senso del dovere.
    Le Ausiliarie non si piegarono mai, non rinnegarono le scelte operate, s'imposero anche al nemico per la dignità dei comportamenti, non chiesero grazia a nessuno.
    Conobbero la prigionia, il dileggio e la fama ma mai furono piegate. I tre diari presentati sono la rappresentazione di una dura realtà, come solo la prigionia sa diventare quando viene amministrata da chi ha spirito d'aguzzino che alimenta gli istinti peggiori.
    L'ironia aiutava la speranza, la fede faceva superare i disagi, la combattività faceva conquistare degli spazi vitali per portare aiuto ai più deboli e per contrastare l'induzione alla resa.
    Le pagine di questi diari fanno riflettere sul mondo femminile, che sempre ha subito le decisioni degli uomini, e fanno luce su un tipo di donna italiana che esiste ancora oggi, anche se nascosta dalla vetrina più fatua che ci prospetta la Tv.
NUOVO FRONTE N. 175 (1997)  SEGNALAZIONE
Pierangelo Maurizio VIA RASELLA, CINQUANT'ANNI DI MENZOGNE
Maurizio Edizioni, Roma, Pag. 123 L. 15.000
 
 
     L'annuale omaggio alle Fosse Ardeatine ed il processo in corso a Priebke ripropongono sempre le stesse riflessioni.
    Da dove nasce la strage di via Rasella?
    Quanti furono i morti civili coinvolti dall'esplosione?
    Perché a pagare furono in maggioranza i partigiani di Bandiera Rossa attratti in una trappola?
    Come fu compilata la lista dei fucilati e da chi, visto che furono depennati i nomi di alcuni dirigenti del P.C.I.?
    Da chi fu ordinata l'azione? Il testo presentato risponde a molti interrogativi ed inchioda i comunisti ortodossi alla loro responsabilità per, provocare una reazione sanguinosa e per approfondire il solco dell'odio.
    L'analisi dell'Autore si sviluppa in modo chiaro e logico, portando prove che inchiodano i responsabili morali e materiali che oggi godono di riconoscimenti ufficiali, ma che certamente sono disprezzati dai familiari delle vittime che pagarono innocenti.
NUOVO FRONTE N. 174 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
***
LA FABBRICA DELL'ODIO (Prefazione a Via Rasella 50 anni di menzogne) 
CARI COMPAGNI,
a via Rasella ho trovato il corpo fatto a pezzi di un bambino di 13 anni, Piero Zuccheretti. Questa inchiesta è cominciata da una domanda ingenua. Perché per 52 anni non c'è mai stato un gesto di umana pietà per un bambino, vittima innocente dell'attentato compiuto a Roma il 23 marzo '44 dai Gap, le squadre armate del Pci? In questi sei mesi di lavoro ho trovato un muro di omertà, una montagna di menzogne. Piero è solo uno dei tanti. Ancora oggi non sappiamo quante siano state le vittime civili, uccise subito dalla bomba o dai suoi effetti nel giorni successivi.
Ho continuato a credere, in qualche modo a sperare, che via Rasella fosse "solo" un'azione sbagliata. Il simbolo della contraddizione eterna tra la necessità, o l'illusione fate voi, dell’agire e il conto da pagare presentato come sempre agli innocenti. A poco a poco, negli articoli pubblicati sul quotidiani Il Tempo e il Giornale, e che in parte ho raccolto in questo libro, mi sono convinto che dietro i silenzi e le omissioni si nasconde una verità terribile e inconfessabile. L'attentato non aveva alcuna giustificazione militare. La rappresaglia dei tedeschi, con l'eccidio delle Fosse Ardeatine, ha raggiunto tre obiettivi: il Pci è rimasto senza rivali, nelle cave di tufo è stata sterminata l'élite non comunista della Resistenza, si è scavato un solco di odio incolmabile con i nazi-fascisti (anche se i fascisti non hanno avuto o alcun ruolo nell'eccidio). Via Rasella, semplicemente, ha segnato l'inizio della guerra civile in Italia.
CARI COMPAGNI,
ma poi mi sono imbattuto in qualcosa che supera ogni dietrologia. A via Rasella sono stati massacrati e fatti arrestare altri partigiani: compagni, partigiani di Bandiera Rossa, l'organizzazione comunista che contestava il Pci togliattiano e che è stata annientata. Antonio Chiaretti, 48 anni, operaio della TETI, caponucleo di Bandiera Rossa è stato ucciso vicino al punto dove è esploso il capretto pieno di tritolo. Alla si sono nascoste le prove, Falsificati gli atti. Durante il processo Kappler, nel '48, il cadavere del partigiano è rimasto senza nome, così come quello di Piero Zuccheretti.
Forse il caso, forse "non sapevano"? No, sapevano, in molti sapevano. La verità e scritta anche in una velina dei carabinieri, trasmessa nel '49 alla presidenza del consiglio: l'hanno nascosta, come sempre. Per cinquant'anni hanno nascosto anche questo, anzi, soprattutto questo.
Non è vero che Antonio Chiaretti è casualmente incappato nel rastrellamento ed è stato ucciso nel conflitto a fuoco con le SS e i soldati tedeschi. Rosario Bentivegna, (il gappista che ha acceso la miccia), lo ha dichiarato al Corriere della Sera, ad agosto, non appena è venuta alla luce questa storia. Chiaretti invece è stato ucciso dalla bomba dei Gap.
Non sono supposizioni, sono fatti. Fatti che pesano come macigni. Fatti che in un paese normale dovrebbero provocare la richiesta generale perché vengano aperti gli archivi, quelli di Botteghe Oscure innanzitutto.
Ho cercato di ricostruire la storia dei partigiani di Bandiera Rossa presenti a via Rasella. Di chi è scampato come Giovanni Tanzini, muratore, per poi finire in manicomio. Oppure di chi, come i cugini Angelo Fochetti e Aldo Chiricozzi, sono stati massacrati alle Ardeatine.
I partigiani di Bandiera Rossa sono finiti in una trappola, su di loro doveva ricadere la responsabilità dell'attentato. Dietro via Rasella c'è la logica stalinista, l'eliminazione pianificata dei dissidenti. E questa è "solo" un'ipotesi, certo: ma suffragata dai falsi e dai silenzi dell'Unità dell'epoca. Un'ipotesi, ovvio, ma che fa luce su mezzo secolo di menzogne: se qualcuno ha un'idea
un a migliore, si faccia avanti.
Via Rasella significa la distruzione innanzitutto dei propri "nemici" interni: sono di Bandiera Rossa 68 trucidati alle Ardeatine, il gruppo più numeroso dopo quello degli ebrei; significa l'annientamento dei partigiani monarchici di Montezemolo, di quelli del Partito d'azione. Tutti massacrati alle Fosse.
CARI COMPAGNI,
attorno a via Rasella troviamo tutti quegli elementi, a volte addirittura gli stessi personaggi, che poi ci diventeranno familiari nella cosiddetta "strategia della tensione". Saranno gli storici, forse, a stabilire se via Rasella sia stata la prima "strage di Stato" dello Stato nato dalla Resistenza. A via Rasella c'è stata, la complicità di alcuni apparati dello Stato. A via Rasella si è inaugurato l'uso del terrore alla vigilia di importanti cambiamenti negli equilibri politici del Paese. Pochi giorni dopo l'attentato, con la "svolta di Salerno", il Pci di Togliatti entrò nel governo Badoglio. A qualcuno viene in mente un'analogia con il sequestro Moro e il Pci di Berlinguer? A me, sì.
CARI COMPAGNI,
come per il caso Moro, sgombrato il campo dalle versioni di comodo, anche di via Rasella non sappiamo quasi nulla. Alla fine del libro ho pubblicato un elenco di dieci domande, alle quali non ho trovato risposta dopo sei mesi di lavoro. Ma è inutile cercare il Grande Vecchio, non c'è il burattinaio: questi misfatti sono prodotti tipici della cucina italiana; dall'estero tutt'al più è arrivato qualche ingrediente, l'apprezzamento per la "pietanza".
A via Rasella nasce il patto scellerato tra il Pci e una magistratura largamente compromessa con il regime fascista, tra la politica e la giustizia usata come arma. Un patto che si salda con i processi politici, degni dei tribunali sovietici, in cui vengono eliminati i testimoni scomodi come l'ex questore Pietro Caruso, fucilato dopo due giorni di udienze, trascinato davanti al plotone di esecuzione per le braccia perché non poteva camminare. E come Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, antifascista, innocente, fatto linciare dalla "folla" perché sulle Fosse sapeva troppo. Nessun giudice penale ha mai voluto accertare le presunte responsabilità degli attentatori di via Rasella. nonostante la sentenza Kappler avesse definito l'attentato "un atto illegittimo". Tutto questo è accaduto a Roma, non a Mosca.
Quanti alti magistrati e alti funzionari dello Stato fascista hanno serbato eterna gratitudine all'Alto Comissariato per l'epurazione, gestito dall'avvocato Mario Berlinguer, papà di Enrico, e al ministro di Grazia e Giustizia, Palmiro Togliatti? Quanti e quali ricatti hanno battezzato lo Stato nato dalla Resistenza?
CARI COMPAGNI,
non c'è stata una Resistenza, ci sono state molte "Resistenze". E non è detto che abbia vinto la migliore. Ha vinto forse il peggiore - nonostante il "doppiopetto" di Togliatti - partito stalinista dell'Europa occidentale; degli stalinisti il Pci ha usato i metodi, durante la guerra e dopo la guerra; si è appropriato dei morti, sui cadaveri ha innalzato il totem dell’antifascismo, materia prima per la fabbrica dell'odio; come gli stalinisti ha cancellato, omesso, falsificato la storia. Ma con tutto questo né i post-comunisti né i post-fascisti sembrano ora intenzionati a fare i conti.
CARI COMPAGNI,
non credo che gli esecutori materiali fossero a conoscenza dei veri motivi che hanno provocato l'attentato di via Rasella; anzi, sono sicuro che non ne sapessero nulla. Provo compassione, nel senso classico, per Rosario Bentivegna; qualche volta, più spesso di quanto sia disposto ad ammetterlo, provo un senso di affetto nel suoi confronti. Non deve essere stato facile trascinare per tutta la vita quel carretto, carico di quasi 400 morti e delle colpe della sinistra. Non accuso Bentivegna e i suoi compagni per quello che hanno fatto a via Rasella, perché non so cosa avrei fatto io al loro posto.
Vorrei solo chiedere. Perché con i loro silenzi, le menzogne, i petti gonfi di medaglie, la vigliaccheria siamo stati privati, noi generazioni future, di un diritto essenziale: il diritto alla verità, alla nostra storia?
Quanti della mia generazione avrebbero bruciato la propria vita e quella degli altri inseguendo il mito marcio e falso della lotta armata, se non fossimo stati cresciuti all'ombra del loro mito, altrettanto marcio e falso, della Resistenza?
Dedico questo libro a mia figlia Carolina che mi ha insegnato l'amore per la vita; a tutte le vittime dimenticate; al mio ex compagno di scuola, Cesare Di Lenardo, brigatista irriducibile.
Roma, 30 settembre 1996
Enrico Landolfi CIAO ROSSA SAL0'
Editore l'Oleandro
Landolfi, Enrico 
ISBD: Ciao, rossa Salo : il crepuscolo libertario e - Roma : Edizioni dell'Oleandro, stampa 1997 - 293 p. ; 21 cm. - Proposte 
Collezione: Proposte 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-86600-42-9 
Bibliografia Nazionale - 98-5809 
Nomi: Landolfi, Enrico 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM 
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0122489 
  "Alla mia amatissima sinistra, nella viva speranza che si decida finalmente a rendersi conto di ciò che veramente successe nella Repubblica Sociale Italiana. Ciò al fine di adeguatamente misurarsi con quelle remote difficilissime cose ed evenmti e non essere ancora una volta presa in contropiede" Enrico Landolfi
Dalla copertina: Riteniamo sia ormai gran tempo di aprire un dibattito il più largo, esaustivo, qualificato possibile sulla essenza della RSI, muovendo però da una ormai irrefutabile constatazione: la Repubblica del Duce fiorita e sfiorita sulle rive del Garda entro l'ambito temporale, suppergiù, di un anno e mezzo, mai fu - diversamente da quanto asserito anche da storici valenti, di prestigio - un unicum.  Fu, viceversa, uno sfaccettatissimo prisma, un fenomeno pluralistico.  Tanto vero che fu in essa presente quasi tutto lo spettro dottrinario e politico: dal più odioso e nefasto nazismo rappresentato da Giovanni Preziosi, capo dell'Ispettorato per la Razza, inviso a Mussolini ma non all'alleato/occupante, alla corrente liberal incarnata dal ministro di Grazia e Giustizia Piero Pisenti e dal senatore di origine liberaldemocratica e giolittiana Vittorio Rolandi Ricci; dalla componente filotedesca più moderata capeggiata da Roberto Farinacci e da Guido Buffarini Guidi, ministro dell'Interno, al filone militare e apolitico riconoscentesi nelle figure dei maresciallo Graziani, ministro delle FF.AA., e del principe Junio Valerio Borghese, comandante della Decima Mas; dalla frazione ortodossa modellata sull'intransigentismo e sull’anticonciliatorismo del ministro segretario del PFR, Alessandro Pavolini, (del ministro della Cultura Popolare Fernando Mezzasoma, del ministro comandante della GNR Renato Ricci alla tendenza sociale moderata del ministro della Economia Corporativa e poi della Industria e Commercio Angelo Tarchi; dal gruppo degli esponenti di varie sensibilità della sinistra antifascista disposti a collaborare per l'attuazione del Manifesto di Verona (Nicola Bombacci, Carlo Silvestri, Edmondo Cione, Germinale Concordia, Pulvio Zocchi, Walter Mocchi, Sigfrido Barghini) all'aggregazione più coerentemente e conseguentemente rivoluzionaria, socializzatrice, popolare-nazionale, libertaria.  Disponibile inoltre, quest'ultima, e anzi fautrice, del dialogo con l'antifascismo, proclive alla più ampia democratizzazione della Repubblica, decisa a resistere alle interferenze e alle rapine naziste, inequivocamente antiborghese e anticapitalista.
    Nell'ideare e porre mano a questo saggio l'Autore si è proposto di documentare - al di fuori di ogni spirito di parte e al di sopra di qualsivoglia interesse di partito - un aspetto di "vera verità" relative alla ormai remotissima esperienza della Repubblica Sociale Italiana.
    Per fare questo ha utilizzato materiali e testimonianze di erresseisti e resistenzialisti, di fascisti e di antifascisti, di "equidistanti" e di studiosi in versione tecnica, non coinvolti.
    Si tratta, dunque, di una operazione ispirata a pura rettitudine intellettuale, a criteri ed esigenze di pacificazione, anzitutto "storiografica", fra i morti e gli ancora vivi presenti sulle apposte sponde della guerra civile.
    A suo avviso la famosa "giustizia giusta" non è affare che riguardi le sole aule giudiziarie, ma anche i massimi percorsi della Storia e le grandi personalità che nelle loro epoche si sono trovati a svolgere il ruolo ad esse assegnate da Clio.
    Sia l'Autore che la Casa Editrice rivolgono un doveroso pensiero di omaggio e al Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, e al Presidente della Camera dei Deputati, Luciano Violante, per avere in diverse occasioni recato il loro autorevolissimo ed efficace contributo al faticoso processo, anzitutto spirituale, di superamento delle immani ed ancora devastanti conseguenze dello scontro fratricida che, più di mezzo secolo fa, insanguinò le contrade d'Italia calpestate da eserciti stranieri.
    Un pensiero, un omaggio, un saluto sia chiaro - senza la benché minima pretesa di coinvolgerli nelle tematiche, nelle idee, nelle valutazioni, nei giudizi contenuti nel libro.  E, men che meno, di strumentalizzarne gli interventi.
L'Editore
 
 
 
Alberto Fazio ODYSSEUS
Roma Edizione Ocidentale, 1997, c/c postale intestato alla Coop Edoc n. 51495000 pag. 183 - Lire 15.000 + spese di contrassegno
Fazio, Alberto
ISBD: Odysseus : romanzo / Alberto Fazio - Roma : Occidentale, 1997 - 179 p. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Fazio , Alberto
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0141304
     Alberto Fazio classe 1925, Medico, specializzato in Neurologia, Psichiatria e Neurologia infantile, Colonnello della Croce Rossa Italiana, romanziere, Sottotenente di Vascello della Marina della Repubblica Sociale Italiana è l’Autore del testo presentato.  Partendo dalla descrizione della situazione militare e politica esistente subito dopo il 25 luglio 1943 e della situazione determinata dall'infausto 8 settembre 1943, Fazio ci porta per mano, quasi inconsapevolmente, fra le vicende tragiche di quei giorni.  Inconsapevolmente perché la narrazione, piana ed efficace, ci coinvolge e ci fa vivere o rivivere quei giorni.
    La Regia Marina, vanto dell'Italia è oggetto dell'infame baratto; in un sol giorno si rinnegano sacrifici e dignità sconvolgendo gli animi di fronte alle scelte da prendere, al grande contrasto fra il giuramento, da una parte, ed il riscatto dell'Onore dall'altra.
    Una nuova pagina di storia viene alla luce; conosciamo così, le vicende dell'Accademia Navale trasferita da Livorno a Venezia ed il suo successivo spostamento a Brindisi.  Vengono alla luce le ribellioni e le fughe di tanti "fedelissimi", il grandioso impegno per ricostruire almeno i quadri di una nuova Marina per tenere alta la Bandiera, ricostituendo l'Accademia della Marina Nazionale Repubblicana.
    L'Autore, appena diciannovenne, conseguita la maturità, affrontando un viaggio periglioso, si arruola nella nuova Accademia e, dopo pochi mesi di corso, viene nominato Guardiamarina ed assegnato al comando di una vecchia motosilurante.
    Attraverso le vicissitudini di questo giovane marinaio scopriamo un mondo di valori e di sofferenze.  Anche l'amore per una giovane Ausiliaria tedesca è occasione per far sapere che anche quelli "della parte sbagliata" avevano sentimenti che giocavano con la gioia e con il dolore.
    La scorta ai lenti convogli che collegavano Venezia all'Istria era sempre piena di rischi e pericoli, dovuti allo strapotere degli Alleati, ma questo non diminuiva la capacità e la volontà di lotta che trovavano sbocco nel l'affrontare le navi nemiche con il siluro che spesso, sabotato, non scoppiava. Bombardamenti, rapporti con la gente, con i tedeschi, la fine della guerra, l'amore per Frieda uccisa dagli slavi., il ritorno a casa, la visita dopo tanti anni a Fiume per una preghiera sulla tomba di Frieda, rappresentano l'Odissea di un giovane italiano che seppe resistere al richiamo dell'imboscamento, preferendo il mare aperto da affrontare con l'Odysseus "vecchia e gloriosa motosilurante".
    Il testo è completato da una ricca serie di fotografie e da grafici che illustrano la consistenza della nostra Marina all'inizio della guerra.
    Un altro passo verso la verità, un altro passo da fare con i giovani per aiutarli a conoscere la nostra storia.
NUOVO FRONTE N. 189 (1999) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Silva Mengoli UNA VALLE UN REGGIMENTO. Il IV Alpini in Valle d'Aosta
Editrice lo Scarabeo Bologna, Lire 35.000 Pag. 134
Mengoli, Silvia
ISBD: Una valle un reggimento : il 40 Alpini in - 2. ed - Bologna : Lo Scarabeo, 2000 - 134 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Mengoli, Silvia
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0240515
 ***
Mengoli, Silvia
ISBD: Una valle , un reggimento : il 4. alpini in - Bologna : Lo Scarabeo, 1997 - 134 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Mengoli, Silvia
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0098 - Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - BO
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0717654
    La natura aborrisce il vuoto. Questa è una legge che governa non solo la chimica e la fisica ma anche ogni rapporto umano. Realizzato il vuoto, con la complicità dei media ed il terrore dell'isolamento intellettuale (rotto solo ultimamente), i padri ed i figli di questo regime credevano di aver sepolto nell'oblio o nella calunnia sistematica venticinque anni di storia patria.
    Ora il vuoto, obbedendo alle leggi naturali, si va riempiendo ed inutili appaiono i tentativi di ricrearlo. Memorie, testimonianze, studiosi, ricercatori stanno ristabilendo la verità, anche se molte fonti appaiono ancora interdette o lacunose. E' questione di tempo e le nuove generazioni, con il cuore sgombro dalle passioni, ritroveranno la vera Italia nella generosità e nella purezza di intenti dei Combattenti della Repubblica Sociale Italiana.  Il testo presentato fa parte dell'azione spontanea che compie opera rigeneratrice facendoci conoscere le vicende di una pane di quei ragazzi che, tra i diciassette ed i vent'anni, in un periodo tragico della nostra storia, non esitarono a scegliere la via dell'Onore sacrificando spesso la vita nel nome del Sacro Dovere della difesa della Patria.  E' la storia di un Reggimento della Divisione Littorio, dall'arruolamento all'addestramento in Germania, alla dislocazione in zona di guerra ed al contributo determinante che gli Alpini diedero per impedire ai francesi l'occupazione della Valle d'Aosta che avrebbe determinato la sua cessione alla Francia. La resa, la prigionia per alcuni e la persecuzione per altri concludono la narrazione ricca di testimonianze, di fotografie e di documentazione. Silvia Mengoli, giornalista pubblicista, laureata in Scienze politiche con indirizzo storico, è riuscita a far rivivere una pagina di vita e di passione scivolata nell'oblio.
NUOVO FRONTE N. 183 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
***
    «Una valle, un reggimento» è un libro scritto da Silvia Méngoli per raccontare la storia del IV Reggimento Alpini della Divisione Litorio, al fronte, in Valle d’Aosta, nel periodo 1944-45. 
    Ricco di documentazione supportata da ineccepibili testimonianze, esso mette ordine nella memoria storica ricordando l’impegno profuso dai Battaglioni Bergamo e Varese nella difesa dei confini della Patria, in pericolo anche dopo il 25 aprile 1945 se le truppe del Colonello Armando De Felice non avessero trovato punti d’intesa con il Corpo Volontari della Libertà, con il Governo del Sud e con la 5° Armata americana, per impedire ai Francesi di annettersi la Vallée, come era nelle intenzioni loro e nelle attese di alcuni secessionisti locali. 
    La presentazione del libro è avvenuta a Milano, all’Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’intervento di docenti dell’Istituto di Storia Moderna e Contemporanea (Anna Lisa Carlotti, coordinatrice, Massimo Ferrari, Robertino Ghiringhelli e Virgilio Ilari), i quali, nell’apprezzare i contenuti dell’opera, tutti obiettivamente incentrati su accadimenti che trovano riscontro nei loro studi, hanno sottolineato l’importanza di poter disporre di contributi come questo per meglio capire il ruolo dei giovani in armi durante la Repubblica Sociale Italiana. 
    In apertura la dottoressa Carlotti ha letto una significativa lettera inviata dalla signora Jole Barberis De Felice, moglie del Colonello Armando De Felice Comandante del IV Reggimento fino alla fine delle ostilità, dolente di essere nell’impossibilità di partecipare all’incontro. 
    Presenti in sala numerosi alpini dei reparti su menzionati, il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini dott. Giuseppe Parazzini con l’avv. Peppino Prisco; l’avv. Bruno Licitra, Presidente dell’Associazione Divisione Monterosa con il Avv. Falcone; l’avv. Pier Francesco Gamba Assessore al Comune di Milano; la signora Silvia Cetti-Gamba, con il figlio avv. Massimiliano, in rappresentanza della Divisione San Marco; Garzoni di Adorniano, Reggente dell’Ass. Reggimento Alpini Tagliamento. Inoltre la N.D. Antonia Setti-Carraro che non ha mai dimenticato di essere stata Crocerossina del IV Alpini e che non aveva neppure trascurato di invitare alla presentazione del libro il Presidente della Camera dei Deputati, l’On. Violante il quale scusandosi di non poter intervenire a causa di importanti impegni del suo Ufficio, si è così espresso: «Avrei partecipato volentieri perché credo che la storia degli anni tra il 1943 e il 1945 sia di particolare interesse e significato, anche per comprendere oggi il nostro Paese. Voglio comunque ringraziarLa del Suo invito così cordiale e spero che ci sia presto una nuova occasione di incontro». 
    Non bisogna dimenticare che l’On. Violante, dopo oltre 50 anni dalla fine della guerra, fu il primo uomo politico, il 10 maggio 1996, ad affermare a Montecitorio che era arrivato il momento di chiedersi perché «migliaia di ragazzi aderirono alla Repubblica Sociale Italiana». 
    Prima o poi bisognerà pur ricordarglielo! 
    Applauditissimo l’intervento del dott. Parazzini quando, in chiusura, si è svolto il dibattito sui contenuti del libro e sull’esigenza, da tutti condivisa, di fare obiettiva chiarezza sugli accadimenti di quegli anni. 
    Il Presidente dell’A.N.A., dopo che l’avv. Prisco aveva già rivolto parole di particolare simpatia verso i reparti alpini della R.S.I., ha comunicato di «volere» gli alpini della Littorio e della Monterosa nella Sua Associazione e di avere a tale proposito attivato una pratica per ottenere l’indispensabile placet dalle competenti Autorità Governative. 
    Sono stati quindi consegnati alcuni ricordi: il prof. Galliani ha offerto alla Sorella Antonia Setti-Carraro, a nome di tutti gli alpini, una medaglia d’oro riproducente il distintivo del IV Reggimento Alpini Div. Littorio; uguale medaglia è stata consegnata dal prof. Frassinetti all’Autrice del libro dott. Silvia Méngoli «nipote storica» del IV alpini; lo stesso ricordo è stato dato da Peppino Quaquaro al sergente Aristide Galliani detto «il falco del Ruitor», promotore e animatore instancabile della iniziativa che ha portato alla realizzazione dell’opera. 
    Prima del termine il prof. Aristide Galliani ha comunicato che i veterani hanno raccolto la somma di L. 2.000.000, per l’istituzione di una borsa di studio a favore di uno studente che intenda presentare la tesi di laurea sul tema della difesa della Valle d’Aosta. 
    Ricordiamo che l’autrice Silvia Méngoli, bolognese, giornalista pubblicista, attraverso i ricordi dei protagonisti ha ricostruito la vita, il coraggio e il sacrificio di quei giorni per far rivivere una pagina della storia italiana abbandonata al comodo gioco dell’oblio. Protagonisti: gli alpini del IV Reggimento Alpini della Divisione "Littorio". Dall’addestramento in Germania alla prima linea in Valle d’Aosta per svolgere un compito che si sarebbe rivelato d’importanza storica. 
MONTEROSA N.1 Gennaio-Febbraio-Marzo 1999 Peppino Quaquaro
Marino Perissinotto "DURI A MORIRE" Storia del Battaglione Fanteria di Marina "Barbarigo"
Armanno Albertelli Editore, Via S. Sonnino 34, 43100 Parma, Telefax 0521/290387
Perissinotto, Marino
ISBD: Duri a morire ... : storia del Battaglione - Parma : Ermanno Albertelli editore, 1997 - 270 p, [34] c. di tav. ; 22 cm
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-85909-81-7
Nomi: Perissinotto, Marino
Soggetti: BATTAGLIONE BARBARIGO - DIARI E MEMORIE
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
***
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0585824
Perissinotto, Marino
ISBD: Duri a morire ... : storia del battaglione - 2. ed - Parma : Albertelli, 2001 - 176 p. : ill. ; 29 cm
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-87372-26-8
Nomi: Perissinotto, Marino
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: TS0162 - Biblioteca del Dipartimento socio-politico dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
Codice identificativo: IT\ICCU\TSA\0347406
     L'Autore, Marò "Honoris Causa" del Barbarigo, ci offre un testo prezioso per conoscere la storia di questo valoroso Battaglione della Decima, sempre pronto al combattimento, sensibile alla giustizia, desideroso di manifestare, con i fatti, la volontà di riscatto dell'Onore della Nazione gettato nel fango dal tradimento dell'8 settembre.
    Il Barbarigo non ha timori reverenziali, non teme il tedesco, non si intriga nella politica.
    Dalla testimonianza dei suoi componenti si ha un'immagine di vitalità, mai venuta meno neanche nei momenti tristi della consegna delle armi al termine del conflitto.
    Dopo lo sbarco di Anzio il Barbarigo, il 3 marzo 1944, viene impiegato sul fronte di Nettuno riscuotendo l'apprezzamento dell'alleato e del nemico rappresentato dalle Forze Speciali americane, note per le doti di coraggio, capacità ed addestramento.
    Non vi furono cedimenti e le condizioni di vita sono ben descritte dai partecipanti.
    Dalle Paludi Pontine all'impiego in Piemonte. Rastrellamenti e guerra civile non si addicono al Barbarigo perché i suoi componenti vogliono la guerra contro l'invasore, e l'episodio di Ozegna, estremo tentativo di pacificazione, terminato in un vile massacro di marinai e con l'uccisione del C.C. Bardelli, da parte della formazione di Pietro Urati, durante una trattativa, è la riprova dell'ingenua fede che fosse riposta anche negli altri la concezione dell'onore militare invece della banditesca capacità di uccidere a tradimento ed a sangue freddo.
    Lo slavo preme sui confini orientali ed il Barbarigo accorre in difesa di Gorizia, impone la sua presenza ai tedeschi e, pur in condizioni climatiche ed operative difficilissime, si distingue nei combattimenti contro le bande titine infliggendo loro perdite pesantissime che portarono alla salvezza di Gorizia.
    La guerra richiede la presenza del Barbarigo sul fronte Sud ed ecco il Battaglione schierato sul Senio, insieme al II° Regg. Paracadu tisti germanico.
    Ritorna la guerra sugli argini, come a Nettuno, nelle buche fangose, sotto l'artiglieria nemica, giorno e notte, pattuglie esploranti, colpi di mano, fino al giorno dell'offensiva finale alleata.
    Lo sfondamento sul fianco del Barbarigo, presidiato dai turkestani della 162a Div. di fanteria costringe il Battaglione, con gli altri Reparti della Decima, a manovrare per chiudere la falla.
    Il fronte ormai è in disfacimento e per la Decima ha inizio l'azione di retroguardia per permettere l'allestimento delle difese sul Po.
    Dal racconto d ei testimoni scaturisce una viva pagina, di cronaca e di storia; eroismi, morte, squallore, miserie umane sono nelle pagine e nei ricordi. La ritirata della Decima è ordinata per quanto un ordine è possibile nel caos dei bombardamenti e degli attacchi nemici.
    Il Po viene attraversato e l'ordine è quello di portarsi ai confini orientali, contro Tito, ma i reparti corazzati sopravanzano la Decima che a Padova, ricevuto l'onore delle armi, deve consegnarsi prigioniera dopo un forte e drammatico travaglio.
    Si apre la strada della prigionia che porrà in salvo la vita di ottimi italiani riservandoli alla ricostruzione dell'Italia.
    Al Battaglione "Barbarigo" fu concessa una Medaglia di Bronzo al Gagliardetto, ed ai suoi componenti due Medaglie d'Oro, 18 medaglie, d'Argento, 40 Medaglie di Bronzo, 68 Croci al Valor Militare, 31 Encomi Solenni. 
    Si stima che a causa degli eventi bellici che non permisero la custodia della documentazione, le ricompense, sia italiane che germaniche, concesse siano di circa un terzo superiori a quelle riportate,
    Il testo è completato da numerose fotografie, dalla prefazione di un componente delle forze speciali americane, dalle canzoni del Reparto, dagli organici, dalle motivazioni delle ricompense, dalla descrizione delle uniformi, dal ruolino provvisorio dei Volontari e da una breve storia del Barbarigo in inglese.
    Lettura piacevole, interessante, viva,che apre il cuore al ricordo di temi lontani ed al confronto con l'attuale.
NUOVO FRONTE N. 181 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
 
 
Ernesto Zucconi VERITA' SEPOLTE
Documento della NovAntico Editrice L. 20.000
Zucconi, Ernesto
ISBD: Verita sepolte / Ernesto Zucconi - Pinerolo : Novantico, [1997?] - 80 p. : ill. ; 24 cm. - Documenta
Collezione: Documenta
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Zucconi, Ernesto
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0128654
     Di Ernesto Zucconi e della sua meritevole opera di ricerca storica abbiamo già scritto. Con questa nuova opera l'Autore intende completare quanto pubblicato in "Boves 1943/1945 - Verità a confronto" recensito da Nuovo Fronte.
    I fatti sono noti: Boves subì il martirio per le azioni sconsiderate dei partigiani, tese, più che a recare danni, a gettare le basi per l'odio e la ritorsione.
    Con dovizia di documentazione viene ristabilita la verità, confutando la storiografia partigiana che giunse persino ad alterare il numero della vittime aggiungendo agli elenchi persone che invece finirono vittime dei partigiani.
    Il testo, storicamente valido, è corredato da numerose fotografie.
NUOVO FRONTE N. 177 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
Ernesto Zucconi MUSSOLINI - L'UOMO, IL POLITICO IL CONDOTTIERO
Quaderno Lux n. 6, NovAntico Ed. - L. 15.000
 
 
     Ormai sono infinite le pubblicazioni su Benito Mussolini ma quasi tutte trattano l'argomento sotto un'ottica narrativa o illustrativa che risente dei sentiment dell'Autore.
    Ernesto Zucconi, con questa sua fatica ci presenta una galleria di immagini e di scritti a firma di Mussolini che esprimono l'Uomo e le Sue Idee, attraverso gli interventi che ha effettuato nelle varie occasioni della vita nazionale dando pareri e giudizi che sono di estrema attualità.
    La funzione della giustizia, le responsabilità dello Stato, l'Educazione Nazionale, i rapporti con il grande Capitale, la tutela degli operai, il controllo dei prezzi del mercato e la visione dell'Europa unita nella grande economia, la preminenza delle Province sulle Regioni per non creare danni all'Unità dell'Italia con la prevalenza dei regionalismi, gli interventi presso le gerarchie del Partito e dello Stato, la difesa dei tecnici ai quali non chiede fedeltà politica ma l'apporto della loro capacità sono ben espressi e chiariti dal Duce. Sono interventi duri, precisi, attenti a non concedere deroghe ai disonesti ed ai profittatori. Il testo presentato è molto interessante e ci fornisce le risposte idonee per risolvere i molti problemi della nostra Società invasa da centri di potere economico e politico ormai insopportabili.
NUOVO FRONTE N. 176 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.
 
  
 
IL LINCIAGGIO DI CARRETTA
Il saggiatore 1997
Paolo Pezzini ANATOMIA DI UN MASSACRO
Il mulino 1997 
Contini Giovanni LA MEMORIA DIVISA
Rizzoli 1997 
 
 
 
Costa Vincenzo L'ULTIMO FEDERALE. MEMORIE DELLA GUERRA CIVILE. 1943-1945
Il mulino 1997 
Petacco Arrigo L'ARCHIVIO SEGRETO DI MUSSOLINI
Mondadori 1997 
Franchi Franco LE COSTITUZIONI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 
Settimo Sigillo 1997 (1a edizione nel 1987) 
 
 
Associazione Amici di Frà Ginepro FRÀ GINEPRO. IL FRANCESCANO, LO SCRITTORE, IL CAPPELLANO
Novantico 1997  
Associazione Culturale SAF SERVIZIO AUSILIARIO FEMMINILE
Novantico 1997 
Concetto Pettinato GLI INTELLETTUALI E LA GUERRA 
Europa 1997 
  
 
Grossetti E., Matronola M. IL BOMBARDAMENTO DI MONTECASSINO 
Montecassino 1997 
Giorgio Pisanò IO, FASCISTA
Il Saggiatore, 223 pagine, 25 mila lire. Il Saggiatore -1997 
Un po’ macho e un po’ cronista, Giorgio Pisanò, storico della Repubblica sociale italiana che non rinnega il fascismo, ripercorre le proprie avventure durante gli ultimi giorni di Salò e nel corso dei primi mesi dell’«Italia liberata». Il libro, scritto nel 1964, compare solo oggi, dopo il buon successo del precedente, «Gli ultimi cinque secondi di Mussolini», pubblicato dalla stessa casa editrice. 
Le peripezie di Pisanò sono terribili e a volte mozzafiato, ma in parte già note, perché raccontate in altri libri e interviste. Così è anche nota la sua tesi che solo per un pelo il gruppo di fascisti di cui lui faceva parte – e che alla fine dell’aprile 1945 erano asserragliati nel famoso «ridotto della Valtellina» – non riuscì ad andare incontro al duce e a evitarne la morte.
Resta, nel libro, un lato di qualche interesse. Pisanò infatti spiega come si incominciò da subito a costruire, tra i veterani di Salò, una forte solidarietà, destinata a durare spesso per decenni. Sia la prigione (San Vittore) che i campi di concentramento (Terni), in cui furono rinchiusi per mesi o per anni (e, nel caso di Pisanò, lui dice ingiustamente) furono anzi un crogiulo per nuove e salde amicizie.
G.Fa. 20.06.'97 
Pisano, Giorgio <1924-1997> 
ISBD: Io, fascista / Giorgio Pisano - Milano : Il saggiatore, [1997] - 223 p., [16] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - Nuovi saggi 
Collezione: Nuovi saggi 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-428-0502-5 
Bibliografia Nazionale - 97-10869 
Nomi: Pisano, Giorgio <1924-1997> 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> - 
Diari e memorie 
Classificazione: 945.0916092 - Penisola italiana e isoleadiacenti. Periodo della resistenza armata edella fine del Regno, 1943-1946. Persone 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0104 - Biblioteca civica - Valenza - AL 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT 
AT0047 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societàcontemporanea in provincia di Asti - Asti - AT 
BI0043 - Biblioteca della Comunita' monastica di Bose - Magnano - BI 
BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0392 - Biblioteca dell'Istituto Gramsci - Bologna - BO 
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
CN0037 - Biblioteca civica - Cuneo - CN 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN 
CN0108 - Biblioteca civica - Sommariva del Bosco - CN 
CN0170 - Biblioteca civica Stefano Bottasso - Peveragno - CN 
FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC 
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
LI0027 - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Centro di documentazione e ricerca visiva - Livorno - LI 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
MI1260 
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0017 - Biblioteca comunale - Castelvetro di Modena - MO 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PG0035 - Biblioteca comunale - Foligno - PG 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RE0052 - Biblioteca municipale Antonio Panizzi - Reggio Emilia - RE 
RE0085 - Biblioteca comunale decentrata Domenico Manfredi - Reggio Emilia - RE 
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0080 - Biblioteca civica - Collegno - TO 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TV0015 - Biblioteca comunale - Castelfranco Veneto - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE 
Codice identificativo: IT\ICCU\IEI\0111619 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Pisano, Giorgio <1924-1997> 
ISBD: Io, fascista / Giorgio Pisano - Milano : il Saggiatore, 2000 - 224 p., [16] c. di tav. : ill. ; 21 cm. - EST 
Collezione: EST 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-428-0873-3 
Nomi: Pisano, Giorgio <1924-1997> 
Altri titoli collegati: La testimonianza di un superstite 
Soggetti: Fascismo - Italia - 1945 
Repubblica sociale italiana . 1943-1945 - 
Ponte Valtellina - 1945 
Resistenza - Ponte Valtellina - 1945 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AT0004 - Biblioteca consorziale astense - Asti - AT 
FR0010 - Biblioteca comunale Aquinas - Aquino - FR 
MO0016 - Biblioteca comunale - Castelnuovo Rangone - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0190 - Biblioteca Civica Ricottiana - Voghera - PV 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0534454 
Luca Gallesi (a cura di), Postfazione di Cesare Cavalleri EZRA POUND EDUCATORE Atti del convegno di Milano 1997
ASEFI Editoriale Srl - Via San Simpliciano, 2 - 20121 Milano - Tel. 02-86463056 - Fax. 02-804179 - email: info@asefi.it
Relazioni di Giorgio Lunghini, Quirino Principe, Mary de Rachewiltz, Tomaso Kemeny, Mario Marcolla, Giano Accame, David Moody, Andrea Sciffo, Leon Surette, Piero Buscaroli, Piero Sanavio, Massimo Bacigalupo, Franco Buffoni, Demetres Tryphonopoulos, Andrea Colombo, Gianfranco de Turris, Tim Redman, Patricia Cockram, Enrico Groppali e Roberto Mussapi.
I edizione 1997 - Pag. 325 + XIV - Euri 25,82
 
 

A cura di Sergio Bozza DECIMA MAS GLI ENNEPI' SI RACCONTANO Storie di una generazione sfortunata
L'edizione è curata in proprio dall'Autore. Via M. Colonna 57, 20149 MILANO, Tel 39218518, L. 25.000, pag. 294
Bozza, Sergio
ISBD: Decima|| : gli Ennepi si raccontano... / Sergio - Milano : Greco & Greco, [1997} - 285 p. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-7980-132-5
Nomi: Bozza , Sergio
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0632910
    E' un'edizione artigianale disponibile per storici, studiosi ed appassionati, numerata da 1 a 500.
    Originale e concreta, l'opera ci dà unospaccato vivo della Decima Mas, della sua componente umana che rivive attraverso il racconto ed i ricordi dei Decumani.
    L'originalità consiste nell'avere raccolto, negli otto capitoli del testo, gli episodi più significativi vissuti dai Reparti della Decima ed in modo particolare dagli N.P.
    Avventure di guerra e semplici racconti di quotidianità si alternano alle riflessioni del momento con quella pacatezza e semplicità che solo chi ha «vissuto» la guerra, come dovere, sa fare.
    Le battaglie di Monte Soglio, i combattimenti nel Goriziano, la resistenza nel fango delle sponde del Senio, la ritirata sotto l'incalzare di un nemico sempre più dilagante, i sacrifici ed il martirio dei N.P. impiegati nell'Italia invasa, fucilati senza appello, sono rivissuti nel racconto dei superstiti.
    Oggi, attempati signori che in ogni campo sono stati d'esempio, i reduci di quei giorni indimenticabili che li videro giovani soldati mossi da valori superiori in difesa dell'Onore della Patria, si riuniscono e scrivono perchè rimanga traccia di un periodo che fa parte della nostra storia e che, ad arte, viene nascosto o travisato perchè troppo pulito rispetto ai giorni nostri, che sono il frutto marcio della consorteria di coloro che, posti al potere dal nemico, hanno infierito con le leggi e la menzogna contro i migliori figli d'Italia.
    E anche grazie a queste testimonianze che si mantengono vivi i ricordi e gli ideali, per fare piena giustizia restituendo la verità ai fatti e dignità ai protagonisti.
    La diffusione di testi come questo presentato è un contributo alla storia sempre fonrmata dal particolare.
NUOVO FRONTE N. 142 (1994) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Museo storico della Guardia di Finanza LA GUARDIA DI FINANZA SUL CONFINE ORIENTALE 1918-1954
Ed. Gribaudo - Cavallermaggiore (CN) Pag. 368 Lire 48.000
Museo storico della guardia di finanza
ISBD: La Guardia di finanza sul confine - Torino : Gribaudo, 1997 - 368 p., [16] c. di tav. : ill. ; 25 cm
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-395-8168-5
Bibliografia Nazionale - 98-5202
Nomi: Museo storico della guardia di finanza
Soggetti: Guardia di finanza - Italia nord-orientale 
1918-1954 - Documenti
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0311 - Biblioteca del Museo civico del I e II Risorgimento - Bologna - BO
CN0024 - Biblioteca civica - Cavallermaggiore - CN
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\IEI\0119124
    Il volume presentato è frutto di una ricerca documentale, nell’ambito del Museo Storico della Guardia di Finanza, la cui stesura è opera di Pier Paolo Meccariello.
    La scelta del periodo è dovuta alla necessità di porre in evidenza, e fissare, il ricordo degli avvenimenti di un periodo particolarmente difficile vissuto dalla Guardia di Finanza sul confine orientale.
    L’impianto del testo è su sette capitoli con il corredo di una ampia documentazione ufficiale formata da lettere e relazioni.
Nel primo capitolo viene esposta la situazione da Vittorio Veneto fino al 1939 con particolare riguardo alla questione fiumana ed alle condizioni di guerriglia latente, che operava lungo i confini della Jugoslavia, determinata dal frastagliamento e dalle deli-mitazioni che includevano al loro interno frange di popolazione slovena facilmente manovrabile ai fini eversivi.
    Il secondo e terzo capitolo trattano degli avvenimenti legati al conflitto fino al settembre 1943 con il coinvol-gimento diretto della Guardia di Finanza, oltre che nei compiti d’istituto, nelle operazioni militari vere e proprie.
    Il periodo più critico è quello descritto nei capitoli successivi, che includono i rapporti con le Autorità Ger-maniche del Litorale Adriatico, con la resistenza italiana e titina, fino ai giorni dell’occupazione jugoslava di ritorno sul confine e l’attività nel Territorio Libero di Trieste.
    A parere dello scrivente, la ricerca soffre della necessità di non apparire compromessi con D’Annunzio a Fiume, con il Ventennio Fascista e la RSI, dando invece ampio risalto all’intesa con il CLN e con gli jugoslavi di Tito che li ripagarono, i primi con l’inefficienza ed i secondi con gli elogi e la successiva deportazione, con relative fucilazioni ed infoibamenti.
    Dalla lettura si ricava l’impressione del doppio gioco in attesa degli sviluppi futuri. Certamente, come per tanti altri italiani, la scelta di campo fu sofferta e personale, sostenuta da motivazioni o da emozioni determinate dal coinvolgimento nei fatti; ma non è credibile che una intera organizzazione, inserita nel complesso militare ed economico di uno Stato, come quello della RSI, nonostante le vicende belliche, il peso del sostentamento dell’esercito tedesco, il mantenimento di migliaia di profughi, il pagamento di indennità e sussidi alle famiglie dei militari internati o addirittura in montagna, la riorganizzazione ed il ripristino delle attività socio-economiche e tutto ciò che comporta la vita dello Stato stesso, abbia potuto - senza l’apporto della Guardia di Finanza - far fronte alla svalutazione monetaria, reperendo tutti i fondi necessari.
    Forse questa è una pagina da aprire che senz’altro porterà valore aggiunto a quei meriti che indiscutibilmente la Guardia di Finanza ha ed ha sempre avuto.
    Nel testo la RSI viene trattata con molta sufficienza, ignorando totalmente che, lungo il confine in questione, operavano la Decima Mas, gli Alpini del "Tagliamento’’, i Bersaglieri del Battaglione Mussolini, Reparti della GNR oltre quelli invece citati della MDT, che si opposero con gravi perdite ad ogni infiltrazione slava. Si dimentica l’apporto di tante unità sul fronte occidentale, ove la "Montero-sa’’ ed i paracadutisti del Folgore impedirono ai francesi di entrare in Val d’Aosta. Si ignorano gli aviatori che s’immolarono per contrastare i bombardamenti delle città del Nord, infliggendo e subendo perdite gravissime e s’ignorano coloro che s’immolarono ad Anzio, Nettuno, in Garfagnana, sul Senio, i fucilati a Caserta che morirono gridando "Viva l’Italia’’.
    Invece si riportano i litigi e le imposizioni dei tedeschi, ma non si rammentano le decise prese di posizione, condotte a buon fine, contro ogni ingerenza indebita.
    Com’è stato possibile che nonostante i tedeschi fossero a conoscenza della scarsa affidabilità della Guardia di Finanza, non ne abbiano ottenuto lo scioglimento?
    Forse la verità è nascosta fra i documenti riservati che meriterebbero un’occhiata per ristabilire la verità ed i meriti della Guardia di Finanza che, con il suo comportamento, ha salvato un patrimonio prezioso per l’economia dello Stato Italiano, in pieno accordo con le Autorità della RSI.
    Il merito della Guardia di Finanza non è stato la collaborazione con il CLN o con il Regno del Sud, ma l’attività d’Istituto che ha svolto sotto le due bandiere nel nome dell’interesse dello Stato italiano, comunque rappresentato.
Al sud l’occupazione totale di ogni attività dello Stato, compresa l’emissione della carta moneta, da parte degli anglo-americani non ha concesso spazio alla Guardia di Finanza e fu il tracollo di un’economia già debole per suo conto.
    Un grato pensiero vada a tutti i Finanzieri che furono vittime dell’odio slavo, morti anche per ingenue prese di posizione, e a tutti i Finanzieri vittime del dovere in ogni campo.
    Ora è opportuno che, dopo cinquant’anni, non ci si limiti al ricordo dei fatti "politicamente corretti’’, ma si faccia un esame profondo dei tanti perché restituendo a ciascuno onore e dignità.
    Comunque, il testo è interessante perché amplia la conoscenza di un Corpo che la stampa non ha sempre esaltato e che invece merita stima e rispetto.
NUOVO FRONTE N. 195 (1999) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Sergio Pisciotta LA RIVOLUZIONE NELLA RIVOLUZIONE Cronistoria della dottrina sociale fascista.
Il nuovo ordinamento economico produttivo repubblicano: verso un nuovo modello socio-economico nazionalsocialista.
Ed. Settimo Sigillo L. 34.000 pag.
Pisciotta, Sergio 
ISBD: La rivoluzione nella rivoluzione : cronostoria - Roma : Settimo Sigillo, [1997] - 223 p. ; 21 cm. - Saggi 
Collezione: Saggi 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Pisciotta, Sergio 
Soggetti: QUESTIONE SOCIALE - CONCEZIONE FASCISTA - STORIA 
 - DOCUMENTI 
 QUESTIONE SOCIALE - RIFERIMENTI DELLAREPUBBLICA SOCIALE ITALIANA <1943-1945> - 
 COSTITUZIONI POLITICHE - DOCUMENTI 
 REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA <1943-1945> - 
 COSTITUZIONI POLITICHE - RIFERIMENTI ALLA 
 QUESTIONE SOCIALE - DOCUMENTI 
 Classificazione: 330.945091 - SITUAZIONE E CONDIZIONI ECONOMICHE.ITALIA, 1900-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG 
 BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
 BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO 
 MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
 PA0064 - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - PA 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0445853 
    In Italia il Fascismo è stato demonizzato da una canea di sciacalli politici che, solo così facendo, potevano aspirare a poltrone e prebende -generosamente distribuite da chi era stato costretto a difendere le posizioni di sfruttamento poste in opera dal capitalismo sfrenato e dal capitalismo di stato.
    La vera giustizia sociale voleva e vuole una revisione totale dei rapporti fra il lavoro ed il capitale, senza intaccare la proprietà privata e l’iniziativa d'impresa.
    L'opera di Mussolini fu tutta tesa alla realizzazione di un socialismo italiano, attivo, equo come si evince dalla frase pronunciata da Mussolini stesso: "La socializzazione altro non è, se non la realizzazione Italiana, Romana, nostra, effettuabile del socialismo; dico nostra in quanto fa del lavoro il soggetto unico dell'economia, ma respinge le livellazioni di tutto e di tutti: livellazioni inesistenti nella natura e impossibili nella storia".
    E una nuova strada che si propone all'umanità, non è la lotta del povero contro il ricco, non è lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, non una classe sociale contro l'altra, ma la ricerca dell'armonia sociale nazionale, unico modo per creare il benessere materiale e spirituale nell'interesse della nazione.
    Al lavoro occorre dare una definizione: "è la base di ogni diritto, mezzo di perfezionamento e di elevazione sociale" (dalla Carta del Quarnaro). Tutti coloro che esplicano un'attività produttiva come operaio, impiegato, dirigente, coltivatore, bracciante, etc. sono lavoratori e quindi produttori.
    Il 23 marzo 1919 a Piazza San Sepolcro, in un discorso, così si esprimeva Mussolini:... "noi dobbiamo andare incontro al lavoro. Già al tempo dell'armistizio io scrissi che bisognava andare incontro al lavoro che ritornava dalle trincee, perché sarebbe odioso e bolscevico negare il riconoscimento dei diritti di chi ha fatto la guerra.
    Bisogna perciò accettare i postulati delle classi lavoratrici: vogliono le otto ore? Domani i minatori e gli operai che lavorano di notte imporranno le sei ore? Le pensioni per l'invalidità e la vecchiaia? Il controllo sulle industrie? Noi appoggeremo queste richieste perché vogliamo abituare le classi operaie alla capacità direttiva delle aziende, anche per convincere gli operai che non è facile mandare avanti un'industria ed un commercio".
    In queste parole è condensato il pensiero mussoliniano che si tradurrà in azioni ed opere nel corso degli anni successivi, superando ostacoli d'ambiente, il terreno minato degli ambienti legati al latifondo, al parassitismo monetario, a Casa Savoia ed alle manovre di Corte, ottenendo sempre più il consenso dei popolo che finalmente vedeva accolte le distanze di sempre.
Mussolini amava il popolo italiano con devozione, con amore filiale, ed indirizzò ogni azione al suo benessere ed alla sua elevazione culturale. La Repubblica Sociale Italiana vide realizzare il corpo delle leggi e delle norme che istituiva la socializzazione delle imprese.
    Il Comitato di Liberazione Nazionale come sua prima preoccupazione le cancellò.
    Le motivazioni sono bene espresse nel testo presentato.
    In questo testo l'Autore, Sergio Pisciotta, laureato in Scienze Politiche ed Economiche presso l'università di Palermo, con chiarezza ed ottima distribuzione degli argomenti, ci permette di avere una visione sintetica ma completa dell'evoluzione del regime fascista e del tragitto ideologico di Benito Mussolini.
    Il libro è suddiviso in tre parti che si sviluppano su dodici capitoli. Una vasta bibliografia ed un'appendice di ventotto documenti (da pag. 123 a 218) completano l'opera e dimostrano la complessità della ricerca affrontata.
    La prima parte tratta dell'introduzione alla socializzazione della RSI, considerando i rapporti fra il socialismo ed il sindacalismo; il sindacalismo fascista e la Carta del Lavoro; la crisi internazionale, le Corporazioni e la borghesia per giungere al regime in guerra ed i rapporti con la grande industria (che manteneva i piedi su più staffe, giungendo a foraggiare le bande partigiane e conseguendo lauti guadagni con la produzione bellica per i tedeschi).
    La parte seconda tratta della socializzazione dalla costituzione della RSI al Manifesto di Verona, della genesi e sviluppo della socializzazione con la costituzione dell'Istituto di gestione e finanziamento; i capitoli 9/10/11 analizzano la reazione germanica, la reazione del grande capitale e la risposta della massa lavoratrice alla socializzazione.
    Nella parte terza l’Autore ci propone un modello per un nuovo sistema nazionalsocialistico, facendo tesoro della socializzazione mussoliniana e delle esperienze ormai consolidate in alcuni Paesi del Nord Europa.
    Ed ecco le parole di Mussolini nel contesto di un'intervista riportata nell'opera presentata: ..." Questo capitalismo russo dovrà cozzare fatalmente con il capitalismo anglosassone...
    Collaborazione e non lotta di classe; Carta del Lavoro e socialismo; la proprietà sacra fino a che non diventi un insulto alla miseria; cura e protezione dei lavoratori, specialmente dei vecchi e degli invalidi, cura e protezione della Madre e dell'infanzia, Assistenza fraterna ai bisognosi; moralità in tutti i campi; lotta contro l'ignoranza ed il servilismo verso i potenti... Educazione in profondità...
    Ricordatevi bene: abbiamo spaventato il mondo dei grandi affaristi e dei grandi speculatori.
    Ed ancora: ... frontiere a carattere esclusivamente storico... libero commercio ... moneta unica... materie prime suddivise secondo i bisogni... abolizione reale e radicale di ogni armamento...
    Gli italiani porteranno i fiori alle tombe dei Martiri, alle tombe dei Caduti, per una idea che sarà la luce e la speranza del mondo".
    Questo è Mussolini, questo è il Fascismo.
    Il testo presentato è molto interessante per la conoscenza e la valorizzazione di un mondo ideale che si vuole ad ogni costo cancellare dalla nostra memoria.
NUOVO FRONTE N. 193 (1999) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.                          
Lodovico Galli I DIMENTICATI DI BRESCIA 1943-1945 I CADUTI DELLA RSI CAPPELLANI MILITARI IN FRANCIA - Testimonianze.
Zanetti Editore Lire 31.500 pag. 239, Indirizzo dell'Autore: 25128 Brescia, Via Pavoni 21 - Tel. 030-1304477
Galli, Lodovico 
ISBD: I dimenticati : Brescia 1943-1945 / Lodovico - Montichiari : Zanetti, stampa 1997 - 239 p. : ill. ; 24 cm. - La bifora 
Collezione: La bifora 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Galli, Lodovico 
Soggetti: CAPPELLANI MILITARI ITALIANI - FRANCIA - 
 1943-1945 - TESTIMONIANZE 
 REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA 1943-1945 - 
 BRESCIA - CADUTI 
 Classificazione: 945.0916092 - Penisola italiana e isoleadiacenti. Periodo della resistenza armata edella fine del Regno, 1943-1946. Persone 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
Codice identificativo: IT\ICCU\IEI\0146875 
    Mamma adorata, tra poco suonerà la mia ultima ora. Muoio sereno e il mio pensiero è per te e per tutti Voi. Ho creduto e sono convinto di avere fatto il mio dovere. Ma purtroppo devo finire come un criminale. Sii serena come lo sono io. Mezzenile 5 maggio 1945
    Queste sono le parole di addio del Capitano Carlo Pezzolini del Battaglione Morbegno della Div. Alpina "Monterosa". Possiamo accettare che soldati come il Cap. Pezzolini vengano assassinati due volte?
    Sono decine di migliaia i Caduti della Rsi e molti di loro riposano in campagne sconosciute, in ossari senza nome, vittime innocenti dell'odio delinquenziale che ancora oggi non concede un cippo, un punto di riferimento ove rivolgere il pensiero. Dimenticati, ma glorificati da chi non accetta la coltre che offusca la memoria; tra pochi anni gli ultimi testimoni di tanto sacrificio saranno scomparsi, ma è doveroso lasciare le prove della dirittura morale degli Uomini e delle Donne che s'impegnarono nella difesa della Patria, rimanendo vittime dell'odio fraterno.     Lodovico Galli s'è impegnato in quest'opera e dalle pagine del testo prende vita una stagione di lotta e di dolore.     Le foto dei Caduti, l'elenco di giovani e giovanissimi fucilati o assassinati alle spalle o caduti in combattimento, testimonia il senso dell'onore che animava questi nostri Camerati e che prendeva vigore dall'amore per la Patria. Le testimonianze dei Cappellani sono validissime per far conoscere le vicissitudini dei militari della Rsi e successivamente dei prigionieri in mano francese. Molto interessanti le testimonianze sui Reparti delle Ss italiane quartierate a Rodengo Saiano al termine della guerra, che si concluse con la morte del Comandante altoatesino Luis Thaler, la morte di altri legionari e le umiliazioni morali e corporali della cattura e prigionia di molti. Il testo rappresenta una vera memoria che confluisce nella storia perché accanto alle grandi linee della tragedia collettiva vengono in luce anche la generosità di alcuni e la crudeltà di altri. E' un testo da raccomandare a chi vuole ricostruire un momento della nostra storia.
NUOVO FRONTE N. 182 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Piero Ciabattini QUANDO I SENESI SALVARONO SIENA (Siena città ospedaliera)
Ed. Settimo Sigillo, Via Sebastiano, Veniero 74/76, 00192 ROMA, Lire 32.000 pag. 202
Ciabattini, Pietro
ISBD: Quando i senesi salvarono Siena : Siena citta - Roma : Settimo sigillo, [1997] - 202 p. : ill. ; 21 cm. - Saggi
Collezione: Saggi
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Ciabattini, Pietro
Soggetti: Guerra mondiale 1939-1945 - Siena - 1943-1944
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
FI0101 - Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI
PG0109 - Biblioteca comunale Augusta - Perugia - PG
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0340982
    Se chiedete a Siena come fu risparmiata la città dalla furia della guerra, non vi sapranno rispondere. Nelle guide turistiche non vi sono riferimenti e così pure nella storia ufficiale della città. Questa è un'altra dimostrazione della malafede della cultura e della classe politica che ha amministrato la città dal dopoguerra ad oggi. Grazie a Ciabattini il mistero è svelato e la memoria offuscata può tornare a splendere.
    Siena sembrava destinata a subire le offese della guerra per la sua posizione geografica che la rendeva importante sia per le vie di comunicazione che vi convergono e sia per il complesso strutturale che permetteva la collocazione di Comandi e di tappa per le truppe avviate al fronte.     Il merito del salvataggio va al Professor Chiurco, medico chirurgo di fama internazionale, fascista della prima ora e Capo della Provincia senese come Prefetto. Con grande impegno ed abilità si fece promotore della realizzazione in Siena di una "città ospedaliera", ottenendo l'adesione delle Forze Armate tedesche, delle Autorità del Governo della Rsi e dei gruppi moderati anti-fascisti che fecero quadrato per evitare le provocazioni comuniste che avrebbero dato il via ad inevitabili ritorsioni. Grande fu l'apporto del Podestà e dell'Arcivescovo. Le vicissitudini di Siena e provincia sono ben esposte nell'opera di Ciabattini che si avvale di foto, cartine geografiche e documentazione varia. Mentre Siena non conobbe (quasi) l'assassinio politico, la provincia, invece, fu testimone di molte uccisioni a danno di aderenti alla Rsi ma, grazie al Prof. Chiurco, furono evitate ritorsioni provocando il risentimento sia dei tedeschi che dei fascisti. Il libro si legge con piacere ed interesse e va a riempire un'altra casella per giungere alla verità.
NUOVO FRONTE N. 182 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

 
Luigi Cazzadori ETTORE MUTI EROE E MARTIRE
Quaderno Lux n°8, NovAntico Ed., Cas. Post. 28, 10064 Pinerolo (TO), Lire 15.000
Cazzadori, Luigi
ISBD: Ettore Muti : eroe e martire / Luigi - Pinerolo : NovAntico, 1997 - 79 p. : ill. ; 24 cm. - Lux
Collezione: Lux
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Cazzadori, Luigi
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0598269
     Ucciso a tradimento per ordine di Badoglio timoroso per le sue qualità di soldato e del carisma che Ettore Muti aveva presso molti italiani.
    Non potendolo accusare di crimini o di tradimento fu organizzata una squadra di boia che nel cuore della notte lo eliminò con un colpo alla nuca. I fatti sono noti e nel testo presentato vengono esposti in modo completo ed esauriente. Chi era Ettore Muti, l'Eroe intemerato di mille azioni di guerra, che si arruolò a quattordici anni per partecipare alla prima guerra mondiale? Squadrista della prima ora, era adorato per la lealtà, il coraggio sempre unito ad una grande umanità e generosità.     La vita di Muti è un romanzo di avventure: partecipa alla prima guerra mondiale, alla guerra d'Africa e a quella di Spagna come pilota ed al secondo conflitto mondiale come Comandante del 41° Gruppo Aerosiluranti. Ettore Muti rappresenta i valori della gioventù italiana, l'ardimento, la lealtà, il disinteresse per il lucro, la dedizione alla Patria, tutto testimoniato dal medagliere che comprende: tre promozioni per merito di guerra.
1 Ordine Militare d'Italia. 1 Medaglia d'Oro al Valor Militare 1 Medaglia d'Oro spagnola al V.M 10 Medaglie d'Argento al V.M. 4 Medaglie di Bronzo al V.M. 5 Croci di guerra al V.M. 2 Medaglie spagnole al V.M. 1 Croce di ferro tedesca di Ia classe 1 Croce di ferro tedesca di 2. a classe.
    Ettore Muti rivive nelle pagine presentate ed anche oggi è in grado di suscitare ammirazione e riflessione. Non fu uomo di cultura ma d'azione, incarnò il guerriero italico, difensore dei deboli e dei valori migliori.
NUOVO FRONTE N. 182 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.           
LE GIORNATE MILANESI DEL DUCE. 16,17,18,19 DICEMBRE 1944 XXIII
QUADERNO LUX N. 9 Novantico Editrice Pinerolo (TO) Tel. 0337/215494 - Fax 012/171977 Ristampa anastatica L. 15.000
ISBD: Le giornate milanesi del Duce : 16, 17, - Rist. anast - Pinerolo : NovAntico, 1997 - 79 p. : ill. ; 24 cm. - Lux (( - Ripr. dell'ed.: Milano [etc.], Erre, 1944.
Collezione: Lux
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0598273
    Quattro giorni di entusiasmo, quattro giornate di fede.
    Sembrava un miracolo rivedere il Duce fra la folla a Milano, fra il popolo milanese che aveva ritrovato se stesso dopo i giorni bui dell'armistizio, le bombe nemiche e la propaganda dei venduti.     Mussolini era lì a portata di tiro, ma nessuno osò; infondeva parole di speranza, elencava dati e fatti passati che tanto peso ebbero per le sorti del nostro Paese.
    La Sua voce era tornata forte e possente, gli occhi non avevano perduto l'antica capacità di suggestione, tutto esprimeva forza e capacità di controllare gli eventi. Il 28 aprile, circa tre mesi dopo, una mano assassina, nel nome di quello stesso popolo che lo aveva osannato, pose termine alla vita dell'Uomo che sacrificò se stesso per il bene dell'Italia.
    Molti obietteranno che la guerra portò lutti e distruzioni ma non riflettono che era necessaria per non rimanere eternamente schiavi dei più ricchi.
    Il testo anastatico, ricco di interessanti fotografie, riproduce integralmente il discorso pronunciato al "Lirico" di Milano e la cronaca delle giornate milanesi del Duce, facendo immergere il lettore nelF atmosfera dell'epoca.
    I raffronti con l'attualità sono spontanei e si traducono nelle domande: "Che razza di società abbiamo creato? Quali sono i valori di riferimento? Che speranze abbiamo?".
    Lettura molto interessante, da consigliare a chi vuole approfondire un'epoca che appare lontana ma che ancora sa esprimere sentimenti.
NUOVO FRONTE N. 181 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno. 
Giorgio Galli Professore dell'Università Statale di Milano (commento di) IL FASCISCMO NELLA TRECCANI Testo integrale e successivi supplementi della voce "Fascismo" nella Enciclopedia Italiana (1932/1960)
I edizione 1997 - Pag. 263 + XXXIV - € 18,08 - ISBN 88-86818-18-1 
TUTTO IL DUCE SECONDO LA TRECCANI Ripercorrere le "voci" relative al fascismo apparse sull'Enciclopedia Italiana per poter riconoscere anticipatamente quegli aspetti del radicalismo di destra che, in ogni tempo e in ogni contesto politico, anche in quello attuale della democrazia rappresentativa, possono sempre ripresentarsi.
E' questo, in sintesi, secondo l'opinione di Giorgio Galli, che ne ha firmato la prefazione, il valore del libro "Il fascismo nella Treccani", edito dalla Asefi. Il libro ripubblica integralmente le voci inerenti al fascismo apparse sui volumi della Enciclopedia Italiana dal 1932 al 1961 (non si comprende, tuttavia, come possa mancare l'ultima "voce", scritta da Emilio Gentile nel 1989, pubblicata sull'Appendice V e di cui lo stesso Galli fa cenno nella sua prefazione [il testo di Gentile non è stato pubblicato perché la Treccani non ne ha autorizzato la riproduzione - NDR]). Da anni nell'aria, il progetto di dare all'Italia la sua enciclopedia, al pari di quanto avevano fatto Francia, Inghilterra, Germania e Spagna, trovò realizzazione durante gli anni del regime.
E' ormai nota la polemica legata alla prima stesura della voce "Fascismo". Redatta da Giovanni Gentile, la voce conteneva la definizione del fascismo come "concezione religiosa" e l'affermazione che "nulla di umano o spirituale" potesse davvero esistere al di fuori dello Stato. Papa Pio XI dovette alquanto alterarsi di fronte a queste affermazioni, tanto che non mancò di fare le sue rimostranze all'ex quadrumviro Cesare De Vecchi, allora ambasciatore presso la Santa Sede. Mussolini, per non dispiacere troppo al soglio pontificio, sospese allora la pubblicazione del volume in oggetto e, alcuni giorni dopo, scrisse di suo pugno alcune frasi che avrebbero limitato la portata di quelle affermazioni. La voce "Fascismo" che apparve nel 1932, nel volume XIV dell'Enciclopedia Italiana, avrebbe pertanto affermato che "lo Stato fascista non rimane indifferente di fronte al fatto religioso in genere e a quella particolare religione positiva che è il cattolicesimo italiano. Lo Stato non ha una teologia, ma ha una morale".
Ciò che stupisce Galli è la continuità esistente tra questa voce, redatta, per quanto riguarda la sottovoce "Storia del Fascismo" da Gioacchino Volpe, e quella, omonima, pubblicata nel 1948 (Appendice II, vol. I) a cura di Luigi Salvatorelli. Gioacchino Volpe, storico che aderì pienamente al fascismo, tracciò sicuramente una storia d parte. Cionostante, Salvatorelli, storico liberal-progressista e azionista moderato, riprese le fila della storia del fascismo da dove Volpe le aveva lasciate. Senza cioè alcun tentativo di contrapporre una visione "antifascista" a quella pienamente "fascista" offerta dalle versione Mussolini-Gentile-Volpe.
Poco o nulla di nuovo appare nella Appendice III, vol. I, edita nel 1961. Mentre un salto storiografico notevole, a detta sempre di Galli, è quello compiuto nell'Appendice V, pubblicata nel 1992 e che, come abbiamo detto, forse per una svista tipografica non appare nel libro in questione. Secondo Galli, in quest'ultima voce, scritta nel 1989 da Emilio Gentile - allievo di De Felice - vi è un tentativo di superare la polemica tra fascismo e anti-fascismo e di esaminare il fenomeno nelle sue costanti politiche. Al di là dei fascismi storici, Gentile traccia infatti una sorta di decalogo per definire il modello politico fascista, valido per ogni tempo e ogni dove. E' a questo decalogo che Galli si appella per lanciare l'allarme riguardo alla possibilità di un ritorno del fascismo, stante la crisi dello Stato nazionale, l'emergere dei localismi e il crescente potere delle multinazionali.
LA PROVINCIA DI COMO domenica 30 novembre 1997
 

SOPRAVVISSUTI ALLE DEPORTAZIONI IN JUGOSLAVIA
Istituto Regionale per la Cultura Istriana Unione degli Istriani Bruno Fachin Editore 34139 Trieste, Via dell'Eremo 10611, Tel e Fax 040/942468
ISBD: Sopravvissuti alle deportazioni in - Trieste : B. Fachin, [1997] - 223 p. : ill. ; 24 cm.(( - In testa al front.: Istituto regionale per la cultura istriana, Unione degli istriani
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Dassovich, Mario
Soggetti: DEPORTATI ITALIANI - IUGOSLAVIA - DIARI E
MEMORIE
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TS0027 - Biblioteca statale di Trieste - Trieste - TS
TS0162 - Biblioteca del Dipartimento socio-politico dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
VE0239 - Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini - Venezia - VE
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0331941
     M. Dassovich, M. Codan, L. Drioli, Don R. Gerichievich, Padre A.S. Gomiero, G. Gorlato sono i sopravvissuti che con le loro testimonianze ci riportano agli anni bui della violenza titina nell'Istria, nella Dalmazia ed in tutta la Jugoslavia. Perseguitati per la loro appartenenza etnica, per la loro fede nella Patria italiana, per l'esemplare dirittura morale che non ammetteva il ripudio e la condanna dell'Italia, conobbero il degrado umano del comunismo che si manifestava attraverso le torture morali e materiali inflitte ai prigionieri.
    Il freddo, la mancanza di cibo, le torture, il lavoro coatto in condizioni proibitive, la mancanza di cure, di ripari idonei, di vestiario, la confisca dei pochi indumenti idonei ad essere indossati, le angherie subite, sono la caratteristica che balza all'evidenza del lettore fin dalla prima pagina.
    Leggere le vicende riportate dai racconti dei testimoni è come leggere quelle di tutti gli italiani prigionieri dei titini sia scampati che infoibati.
    Il disegno comunista, nella sua logica infernale, tendeva a distruggere la presenza italiana colpendo in primo luogo chi aveva la forza e la capacità di non piegarsi e di non cedere ai voleri dell'occupante in modo da infiacchire e costringere all'esodo chi aveva la ventura di rimanere in vita e fuori dai campi di prigionia. Fu il primo esperimento di eliminazione etnica posto in essere, che fece scuola nel dissolvimento della stessa Jugoslavia, eretta sui campi di morte ed imposta con minacce sempre attuate.
    Il testo è molto interessante, vi si avverte il passaggio dalla cronaca alla storia; si rivivono tragedie ripetute nel tempo, che ci inducono a riflettere come, anche da noi, siano stati poco ascoltati questi nostri fratelli esempio vivente della dignità di un po~ polo che, gravemente ferito, spogliato di ogni avere, minacciato ed oppresso non ha rinunciato alla Patria ma, come sangue vivo, è rifluito nel Suo corpo per darle nuova vitalità contro l'infezione comunista.
    Da proporre nelle scuole.
NUOVO FRONTE N. 181 (1998) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Renato Ghellero TORA TORA! Non abbiamo tradito
Ed. Stein-Holz Handels, G.mb.H. - A-9560, Feldkirchen - Pag. 125
Ghellero, Renato
ISBD: Tora Tora| : non ho tradito / Renato Ghellero - Feldkirchen : Stein-Holz, stampa 1997 - 125 p. : ill. ; 24 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Ghellero , Renato
Paese di Pubblicazione: AT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
Codice identificativo: IT\ICCU\BVE\0127107
     "Tora Tora!" è il grido d'attacco giapponese; il grido dei Kamikaze, ultimi difensori di un mondo ricco di spiritualità che si opponeva alla marea dilagante di un altro mondo privo di scrupoli e di valori di base. Il "Vento divino", che nel passato sconvolgeva le flotte, impedendo l'invasione del Giappone antico, ora trovava personificazione nei Piloti suicidi giapponesi.
    L'Autore fa di questo grido l'emblema della sua fedeltà ai valori che lo portarono giovanissimo, insieme alla sua famiglia, ad aderire alla R.S.I. affrontando la latitanza, il dolore per la condanna del padre e la depredazione di tutti i beni familiari.
    Come vinto, è il capro espiatorio di ogni nefandezza inventata ed attribuita, che con il tempo diventa la storia scritta dai vincitori, la discriminante del torto e della ragione.
    Con impeto e validi argomenti di sostegno Renato Ghellero attacca le tesi dei vincitori ribaltando le accuse, contrastando le verità dogmatiche, smascherando la guerra delle parole che i media, asserviti al potere, hanno condotto contro la verità storica.
    Le democrazie occidentali, dopo aver distrutto, in combutta con i paesi comunisti, i regimi autoritari sorti per riportare la pace sociale nell'Europa devastata dalla guerra, hanno provocato la caduta del comunismo 
    Introducendo e consolidando un "regime" democratico fino ad oggi portatore di corruzione morale e materiale. il concetto di libertà si trasforma in permissivismo libertario, la droga ed il sesso rappresentano il punto di arrivo di una società priva di punti di riferimento, vittima di un progressismo vuoto di valori e dilapidatore delle ricchezze prodotte da Uomini che ancora credono nel Lavoro, nella Famiglia e nella Patria.
    Tora Tora!  Non aspettiamo il "vento divino". Reagiamo!
NUOVO FRONTE N. 178 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Pierangelo Maurizio ROMA '44 I SIGNORI DEL TERRORE
Maurizio Edizioni
Maurizio, Pierangelo
ISBD: Roma '44, i signori del terrore / Pierangelo - Roma : Maurizio, 1997 - 158 p. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Maurizio, Pierangelo
Soggetti: CARRETTA DONATO - MORTE
ROMA - 1944
Classificazione: 945.6320916 - STORIA DI ROMA, 1943-1946
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO
BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM
RM0275 - Biblioteca romana e emeroteca - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\IEI\0113052
     La Maurizio Edizioni è lieta di informare che è in corso di pubblicazione il nuovo libro storico di Pierangelo Maurizio, dal titolo: "ROMA '44, i signori del terrore". Il Pci e la giustizia politica, l'evasione di Pertini e il linciaggio dell'ex direttore di Regina Coeli, Donato Carretta: il volume cerca di ricostruire alcuni degli episodi più discussi e - spesso meno conosciuti di quel periodo, con particolare attenzione ai mesi successivi alla "liberazione di Roma".
    Il volume sarà in vendita nelle maggiori librerie.  Se lo desiderate, potrete riceverlo a casa Vostra con sole 3.700 lire di spese postali (salvo adeguamento tariffe), più il prezzo di copertina (160 pagine, 25 mila lire).
    La Maurizio Edizioni ha recentemente ripubblicato "Aladino" di Corrado Govoni, lo struggente poema che il grande poeta ferrarese dedicò al figlio trucidato alle Fosse Ardeatine: in queste liriche rivivono tutta la rabbia e il dolore per il vile gesto di chi provocò la carneficina. Il prezzo di copertina è di Lire 20.000. Sono ancora disponibili le ultime copie di "Via Rasella, cinquant'anni di menzogne" (20 mila lire).
    Per chi, oltre il nuovo libro, vorrà ricevere anche una delle due pubblicazioni precedenti abbiamo previsto una formula speciale: potrete avere i due volumi ("Roma '44, i signori del terrore" più "Aladino" oppure "Roma '44, i signori del terrore" più "Via Rasella, cinquant'anni di menzogne") al prezzo complessivo di 40 mila, comprese le spese postali.
    Per farci avere la Vostre ordinazioni telefonate ai numeri: 06/3054450; oppure scrivete a: Maurizio Edizioni, via della Mendola 212 - 00135 Roma.
NUOVO FRONTE N. 178 (1997) Segnalazione

Paola Romano LA QUESTIONE GIULIANA 1943-1947. La guerra e la diplomazia. Le foibe e l'esodo 
Ed. Lint - Unione degli Istriani, via Silvio Pellico, 2 - 34100 Trieste - Tel. 040/636098)
Romano, Paola
ISBD: La questione giuliana , 1943-1947 : la guerra - Trieste : LINT : Unione degli istriani, 1997 - XVIII, 253 p. ; 24 cm.(( - Segue: Allegati.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-8190-028-9
Bibliografia Nazionale - 98-2283
Nomi: Romano, Paola
Soggetti: Questione giuliana - 1943-1947
Classificazione: 945.390916 - STORIA DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA.1943-1946
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: BO0461 - Biblioteca del Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
GO0106 - Biblioteca della Sede di Gorizia dell'Universita' degli studi di Trieste - Gorizia - GO
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO
TS0013 - Biblioteca civica Attilio Hortis - Trieste - TS
TS0162 - Biblioteca del Dipartimento socio-politico dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0342986
    E' uscito il libro sulla questione giuliana 1943-47 di Paola Romano. La Repubblica Sociale Italiana tentò di salvare l'Istria.
    "Il mio libro vuole essere un contributo alla verità nella speranza che piano piano il dramma sopportato con molta dignità da così tante persone diventi finalmente parte della coscienza nazionale, affinché non vi siano più distorsioni tra le sofferenze dei vincitori, note a tutti, e quelle dei vinti, da tutti ignorate". Ha concluso così la dottoressa Paola Romano, la presentazione ufficiale del libro "La questione giuliana 1943-1947. La guerra e la diplomazia. Le foibe e l'esodo", durante il Raduno Mondiale degli Esuli e annoverato tra i più venduti della manifestazione.
    Un libro nato da una tesi di laurea iniziata un po' per caso, assegnata dalla storico Renzo De Felice. Una tesi a tema ben preciso, frutto di un anno e mezzo di ricerche, un lavoro che arricchisce il panorama di studio del mondo accademico nazionale, dove l'obiettività e l'imparzialità rendono l'opera ancor più preziosa. Infatti, a confermare ciò sono stati, solo per citarne alcuni, lo storico Luigi Papo de Montona, il politologo Marcello Veneziani, il professore Arduino Agnelli (docente di Storia delle Dottrine Politiche all'Università di Trieste) e il professar Antonio Parlato (docente ricercatore di Storia Contemporanea all'Università "La Sapienza" di Roma e direttore della Fondazione Ugo Spirito), secondo il quale "non è affatto usurpato quello che si scrive della Romano in quarta di copertina "allieva del professar Renzo De Felice". Per il direttore del settimanale Lo Stato, Marcello Veneziani, "mai ricerca storica fu più attuale, la questione giuliana di Paola Romano sembra il modo giusto per storicizzare gli eventi, per digerire la storia senza rimuoverla e cancellarla, un libro serio, con uno spiegamento di fonti bibliografiche non unilaterale e un'appendice documentaria di tutto rilievo". Il politologo ha anche sottolineato come l'autrice abbia "respirato aria buona in casa, in termini di cultura storica e sensibilità di scenari internazionali, e all'università, perché è stata allieva di Renzo De Felice".
    Ma perché questa tesi? Paola Romano non è un'esule, né figlia di chi dovette lasciare quelle amate terre, un particolare che la rende scevra da qualunque coinvolgimento emotivo e le garantisce maggiore obiettività, grazie a quel distacco necessario e vitale che permetta allo storico di prendere le dovute distanze dagli avvenimenti.
    La Romano ha voluto concentrare il suo studio su un tema così delicato perché nella libreria del padre, diplomatico italiano, trovò per caso la prima edizione dei famoso libro di Padre Rocchi sull'esodo dei 35Omila gililiani, fiumani e dalmati. Sempre in quel periodo vide un Tg2 dossier sulle foibe e sentì scattare qualcosa in lei. Dopo l'assegnazione della tesi da parte del professar De Felice, ha iniziato così la sua copiosa ricerca, presso gli Archivi del Ministero degli Affari Esteri, della Guardia di Finanza, dello Stato Maggiore, della Marina, dell'Esercito, dello Stato, trovando un bagaglio di notizie al di sopra delle aspettative. Proprio per il fatto che il tema foibe è così poco conosciuto e poco diffuso, la Romano non si aspettava di trovare così tanti faldoni pieni di documentazioni inedite. Attraverso un apparato documentario formidabile, l'autrice riesce a dare la giusta dimensione al problema, citando tra gli altri, Oddone Talpo, Luigi Papo de Montona, padre Fiaminio Rocchi. Un libro dove lo scrupolo della documentazione è posto fino all'ossessione, senza rovinare la lettura.
    La Romano comincia dalle radici del problema, e con dovizia di documentazione, ma senza annoiare il lettore, arriva fino al punto centrale, quello del periodo tra le due guerre, dove chiaramente il problema sorge in maniera forte e più evidente. Un libro, come ha sottolineato il professar Parlato, "che stimola, suscita dei problemi, per essere a loro volta la premessa per altri problemi. Il merito dell'autrice è di non voler semplificare nulla, visto che di semplificazioni sul caso dei fiumani, istriani, dalmati ne abbiamo già avuto abbastanza: teorie di storici e accademici che hanno 'risolto' la questione riducendola all'italianizzazione forzata, ai morti delle foibe tutti fascisti, come se questo risultasse normale e comprensibile".
....Nel libro si evidenze come il fascismo abbia realizzato quella che i sociologi e i politologi, con un linguaggio un po' ardito, chiamano "processo di modernizzazione". Come ha notato il professor Parlato, se nel periodo giolittiano e durante il fascismo in Istria c'è stata industrializzazione, ciò ha prodotto l'avvicinarsi degli slavi alla costa, un processo che ha posto le condizioni di un effetto assolutamente imprevedibile, la lotta tra le due etnie. Questo non è certamente colpa del fascismo, perché il processo di modertiizzazione produce comunque degli effetti che poi non sono sempre controllabili. Uno dei temi nei quali la Romano insiste maggiormente nell'epoca della guerra civile è quello dei contatti tra il nord e il sud, tra le componenti della Rsi, e quelle del Regno del Sud, in nome di un solo obiettivo: la difesa italiana del confine orientale. Infatti nel libro spiccano, tra gli altri, i tentativi Zanardi-Sparzani, la missione Marceglia, le vicende legate al comandante della X Mas Valerio Borghese, la missione Giorgis. In quest'ultima, è interessante vedere come collimino i giudizi della Romano con quelli di De Felice nell'ultimo volume della biografia mussoliniana: entrambi interpretano la Rsi, in questo particolare momento, come un tentativo di difesa dai tedeschi, e la stessa cosa emerge dai colloqui tra Mussolini e Vincenzo Costa, ultimo federale della Rsi a Milano (a riguardo è uscito da pochissimo un libro, ed. Il Mulino), quando il Duce disse a Costa "Io sono l'unico in grado di evitare che l'Italia venga colonizzata".
    "Molto è stato fatto soprattutto dall'8 settembre '43 all'aprile '45 per tentare di salvare l'italianità dell'Istria, da parte sia della Repubblica Sociale Italiana che del governo del Regno del Sud", ha osservato l'autrice del libro, ricordando gli accordi Borghese - De Courten e sottolineando come da diversi studi autorevoli e documentati risulti che in numerose occasioni i soldati italiani aiutarono le popolazioni locali vittime della guerra tra cetnici, ustascia e titini. Nel libro non mancano considerazioni sulla preparazione e sullo svolgimento delle riunioni della conferenza della Pace, sulle colpe di come è stato descritto il confine, ben evidenti dalle documentazioni visionate dalla Romano. Un'Italia che si è presentata psicologicamente sconfitta al tavolo della pace, un governo italiano e un ministro degli Esteri (De Gasperi) che nei confronti degli Alleati non assunsero una posizione ferma e decisa. Ma la colpa ancor più grave, che la Romano sottolinea nel libro, è che "l'Italia ha voluto dimenticare che migliaia di italiani sono stati infoibati senza avere alcuna colpa se non quella di essere italiani, che tra il '45 e il '54 35Omila connazionali sono fuggiti dal l'Istria e dalla Dalmazia, per rifugiarsi in un'Italia che spesso li accoglieva male".
NUOVO FRONTE N. 178 (1997) Maria Paola Gianni                                                
Davide Del Giudice IL BATTAGLIONE "INTRA" SULLE ALPI APUANE - OTTOBRE 1944 - APRILE 1945 
Ed. Centro Grafico Stampa L. 15.000
Del Giudice, Davide
ISBD: Il battaglione alpini Intra sulle Alpi - Seriate : Centro grafico stampa, [1997] - 31 p., [10] c. di tav. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-8142-005-8
Nomi: Del Giudice, Davide
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0463850
     Quanti italiani sono a conoscenza della guerra che gli Alpini della "Monterosa Il condussero sulle Alpi Apuane?
    Credo pochi, molto pochi.
    Purtroppo nel corso della ritirata la documentazione del Reparto andò perduta, ma l'Autore con paziente opera di ricerca ha ricostruito una pagina di storia che sarebbe andata perduta.
    Addestrato in Germania nel contesto della ricostruzione delle FFAA della Repubblica Sociale, il Reparto fu dislocato sul fronte apuano ove si distinse per il comportamento di fronte al nemico partecipando alla breve offensiva del dicembre 1944 che travolse le linee della 92a Divisione americana.
    Con l'intcgrazione di cartine topografiche e di fotografie la pubblicazione è molto interessante sia per gli appassionati di storia militare e sia per chi voglia approfondire la conoscenza sulla RSI per quanto attiene la ricostruzione morale e materiale delle Forze Arnìate. Si legge con piacere.
NUOVO FRONTE N. 177 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.  
***
    L’Autore è un giovane ricercatore, più volte segnalato su queste pagine, che si caratterizza per la scrupolosità che pone nel riportare fatti ed avvenimenti.
    Grazie alla Sua opera di ricerca, metodica e specifica, è stato possibile ricostruire le vicende dei Reparti della RSI impiegati, sul fronte apuano, nell’ultima fase del conflitto.
    La perdita della documentazione ufficiale ha reso difficile la ricostruzione degli avvenimenti ma la caparbia attitudine di Del Giudice, che lo porta a ritrovare testimoni e riferimenti, ha permesso la scrittura di una pagina di storia che era stata cancellata solo perché non "politicamente corretta’’.
    Il Battaglione "Intra’’ della Divisione Alpina Monterosa, prese il nome da un glorioso Battaglione che si distinse sia nella prima guerra mondiale che nella seconda, nei Balcani, ma è sulle Alpi Apuane che ha dato un contributo di maggior rilievo combattendo contro le truppe americane.
    Nel testo sono descritti i combattimenti affrontati in un contesto difficilissimo, sia per la natura del terreno che per le condizioni climatologiche che caratterizzavano la linea di schieramento.
    Con implacabile chiarezza, come in un diario, si prestano alle nostre riflessioni le figure e gli atteggiamenti dei Soldati, dei Sottufficiali e degli Ufficiali; gesta eroiche senza speranza di ricompensa, con il solo appagamento di fare interamente il proprio dovere per l’Onore della Patria, si alternano al tradimento della diserzione delle vittime di un’opera disgregatrice che faceva presa sugli incerti ed i deboli.
    È proprio in questo confronto che emerge il valore degli uomini e della loro concezione dei valori.
    Il volume è storicamente valido, è un vero riferimento per chi desidera accedere alla verità, per cancellare l’ignominioso oblio con il quale si pretende di cancellare la storia. Il volume può essere richiesto all’Autore, e-mail: <davide_del_giudice@hotmail.com>
NUOVO FRONTE N. 196 (1999) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.                       
Sergio Bozza DECIMA Gli Ennepì si raccontano...
Greco & Greco editori, L. 25.000, Via Verona 10, Tel. 02158312811 Milano
Bozza, Sergio
ISBD: Decima|| : gli Ennepi si raccontano ... / - Milano : Greco & Greco, [1997} - 285 p. : ill. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-7980-132-5
Nomi: Bozza, Sergio
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA
Codice identificativo: IT\ICCU\TO0\0632910
     Il fascino della Decima, che seppe attrarre tanti giovani nel momento più duro della guerra, si perpetua ancora oggi attraverso il racconto. dei Marò che vissero in prima persona le vicende di un Reparto unico al mondo.
    La Decima o si ama o si odia, non c'è via di mezzo, perché è uno stile di vita, che trova origine nei circuiti cerebrali degli appartenenti, che non può essere apprezzato da chi fa del compromesso o dell'attendismo un metodo di comportamento.
    E l'espressione più genuina di quella gioventù italiana che doveva riscattare l'italiano del mandolino.
    Fra i Reparti della Decima il Battaglione NP ha una sua collocazione particolare. Nuotatore-paracadutista è la sintesi dell'ardimento, delle qualità fisiche e morali peculiari del combattente, qualità che anche nella vita post bellica saranno poste in evidenza.
    Sono circa ottanta i racconti degli ex NP; essi sono stati raggruppati seguendo la cronistoria del Battaglione che va dall'impiego in Piemonte, all'impegno nella Selva di Tarnova contro i titini, dall'impiego sul Senio alla ritirata verso il Po con l'epilogo doloroso di Ariano, dall'impiego del gruppo Ceccacci nelle retrovie nemiche, all'eccidio di Valdobbiadene, estrema vergogna del boia comunista Mostaceti alias Rossetto Beniamino (ironia dei nomi), che a guerra conclusa per odio e per lucro seviziò, uccise e disperse le membra di quaranta Marò.
    Il testo è molto interessante, le vicende della Decima sono sempre interessanti; è stato fatto un ulteriore passo avanti sulla strada della verità storica.
NUOVO FRONTE N. 176 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

I° BATTAGLIONE D'ASSALTO "FORLI" a cura di Adelago Federighi 
L'Ultima Crociata Editore, via Cavalieri 53 - Rimini. ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMIGLIE CADUTI E DISPERSI - R.S.I.
Federighi, Adelago
ISBD: 1. battaglione d' assalto Forli / a cura di - Rimini : L'ultima crociata, c1997 - 143 p. : ill. ; 24 cm.(( - In testa al front.: Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi-R.S.I.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Nomi: Federighi, Adelago
Altri titoli collegati: [Variante del titolo] Primo battaglione d'assalto Forli.
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI
MC0049 - Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti - Macerata - MC
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0395381
 
 
     La storia di un Reparto di volontari che con ostinazione ed impegno incredibili riuscì a portarsi in linea di combattiniento, realizzando il desiderio di tutti i volontari della R.S.I. Nasce per volontà del Ten. Pilota Riccardi, impaziente nel voler riprendere il posto di combattimento, che deve superare con accortezza tutti gli ostacoli determinati dalla situazione che rendeva quasi impossibile ogni organizzazione logistica.
    Viene formato un primo nucleo denominato "Compagnia del] a Morte Aretina" che coincide con una prima scaramuccia con elementi partigiani che avevano teso un'imboscata.
    Per risolvere i problemi che pesavano sull'organizzazione e sotto l'incalzare delle truppe alleate, il Reparto si trasferisce a Forlì ove finalmente trova modo di allargare gli organici e di organizzare l'addestramento dando vita ad un vero Battaglione d'inipiego.
    Schierato in linea, prima con la consistenza di una Conìpagnia, e poi con quella di un Battaglione, riceve il battesimo del fuoco nell'ottobre del 1944, inserito nello schieramento della 278a Div. germanica.
    Gli atti di valore ed il contegno sulla linea di combattimento suscitano l'apprezzamento del Gen. Hoppe che avrà per gli arditi dei Battaglione un occhio di particolare simpatia.
    La ritirata verso il Po vede ancora come protagonisti quelli del "Forlì", fedele e fidata retroguardia sempre al comando dei Ten. Federighi che, già da tempo, aveva sostituito il Ten. Riccardi gravemente ferito e poi incaricato della costituzione di un Gruppo di Battaglioni
    Superati gli aliettamenti alla resa fatti dal solito prete in avanscoperta, i resti dei Battaglione, decimato negli organici, si consegnano agli americani nei pressi di Marostica per essere avviati al campo di concentramento.
    Le vicende dei Battaglione sono riportate con prosa scarna; il libro è molto interessante per i contenuti di carattere militare ed ogni inforniazione è supportata da un ottimo corredo di fotografie e dai racconti di chi ne visse l'esperienza.
    Ancora una volta emerge, dal passato, la memoria dei sacrifici di quanti vollero riscattare l'Onore della Patria con grande disdoro di chi volle gettare nell'oblio tanto valore ed amore.
    Se invece delle glorie inconfessabili degli eccidi partigiani, si fosse dato spazio alla verità storica oggi la nostra Italia sarebbe nel cuore di tutti.
NUOVO FRONTE N. 175 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

Giuseppe Rocco L'EUROPA VERSO LA SECONDA GUERRA MONDIALE
ED. Greco e Greco Pag. 298 L. 25.000
Rocco, Giuseppe
ISBD: L' Europa verso la seconda guerra mondiale - Milano : Greco&Greco, 1997 - 298 p. : ill., 1 c. geogr. ; [28] p. di tav. ; 21 cm.
Livello bibliografico: Monografia
Tipo documento: Testo a stampa
Numeri: ISBN - 88-7980-125-2
Nomi: Rocco, Giuseppe
Soggetti: EUROPA - STORIA - 1914-1939
Paese di Pubblicazione: IT
Lingua di Pubblicazione: ita
Localizzazioni: RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM
Codice identificativo: IT\ICCU\IEI\0107263
     All'"Europa verso la prima guerra mondiale" l'Autore dà un seguito con il testo presentato, completando così un cicli  uno storico che non può essere suddiviso in parti distinte prive di nesso.
    Se la prima guerra mondiale fu l'epilogo di una serie di interessi consolidati, che potevano trovare completo soddisfacimento solo con l'abbattimento dell'Impero Austro Ungarico e della Germania, la seconda guerra mondiale è il frutto degli egoismi e delle ingiustizie che provocarono la reazione delle nazioni che, vincitrici o vinte, erano state sacrificate per stabilire una egemonia perenne dell'Inghilterra e della Francia a suo rimorchio.
    La mancanza di adeguate documentazioni rende ardua la fatica dell'Autore che per la ricostruzione si affida ad una abbondante bibliografia, scevrando i fatti dalle opinioni e dando la possibilità al lettore di formarsi una propria idea.
    Lo smembramento dell'Austria e la riduzione drastica dei territori tedeschi, la richiesta di enormi pagamenti per danni di guerra, la riduzione allo stato di inferiorità morale e materiale dei Paesi vinti, provocarono sentimenti di rivincita e le condizioni necessarie perché tali sentimenti potessero essere incanalati in quel movimento politico interno che si fosse fatto alfiere della riscossa.
    Anche l'Italia, nonostante l'enorme sacrificio di uomini e risorse, pur essendo fra le potenze vincitrici, non ottenne i benefici previsti provocando una difficile situazione interna che trovò sbocco nel Fascismo. Hitler in Germania e Mussolini in Italia rappresentarono la speranza di un ristabilimento della situazione.
    Proprio per questo loro impegno, che contrastava con gli interessi francesi ed inglesi, i due uomini politici divennero alleati, sospinti dalle circostanze volutamente create e difese dalle "grandi democrazie" tese alla tutela dei propri traffici piuttosto che alla ditesa dei principi di libertà e democrazia.
    Il testo, suddiviso in cinque parti, inizia con la fase precedente allo scoppio della prima guerra mondiale, la neutralità italiana, la guerra, gli accordi, gli armistizi e la nefasta Conferenza di Parigi".
    Nella seconda parte vengono trattati gli avvenimenti che vanno da Versailles a Stresa mentre la terza illustra il Patto a Quattro, la guerra d'Africa e quella di Spagna.
    La parte quarta e la quinta sono le fasi conclusive per l'avvio verso la guerra e trattano della fine dell'Austria e della Cecoslovacchia, della crisi di Danzica, del Patto d'Acciaio e di tutti i tentativi posti in atto per salvare la pace.
    La lettura è interessante, l'esposizione è chiara ed avvincente nonostante le situazioni ambigue proprie della politica estera.
    A conclusione si avranno le idee molto più chiare sulle ragioni e le responsabilità di una guerra che ha sconvolto la civiltà europea senza vantaggi per alcuno.
NUOVO FRONTE N. 174 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

IL BEL BATTAGLIONE Diario 1943-1945 "MARÒ DEL "SAGITTARIO" ... cinquant'anni dopo
CDL Edizioni, Pag. 171 Lire 26.000
 
 
     Pagine di vita, di storia, di entusiasmo e di amore per la Patria nella consapevolezza dell'esito della lotta per l'Onore d'Italia.
    La storia dei Reparti della Decima è sempre nuova e sempre avvincente. Il bel Battaglione è il "Sagittario" che nasce nell'aprile del 1944, con tutte le caratteristiche ed i valori dei Battaglioni della Decima.
    Fino al suo scioglimento a Thiene, ai primi del maggio 1945, ha mantenuto fede al giuramento con entusiasmo e con quel particolare spirito che solo la Decima sapeva manifestare.
    Un pugno di giovani diciannovenni quello che dà vita al Battaglione ed oggi, non più giovani nel fisico ma sempre entusiasti e fieri, con questo volume vogliono rendere omaggio ai Caduti e vogliono trasmettere ai giovani d'oggi quei valori eterni che consentono ad una Nazione di affermarsi nel mondo.
    I giorni di lotta nel Goriziano, contro un nemico barbaro e feroce, numeroso, ben armato, famelico, sono la più alta espressione delle qualità eroiche dei giovani Marò, forti nel carattere, duri nel combattimento, coerenti con le scelte.
    Volevano combattere contro il nemico invasore e si trovarono, per responsabilità delle bande comuniste a sostenere la guerriglia, la più schifosa delle guerre, eppure dimostrarono capacità ed equilibrio imponendosi al nemico.
    La storia del "Sagittario" è in questo volume, un diario con note personali che rendono ancora più interessante la lettura, umanizzando le vicende.
    Cartine geografiche delle operazioni, l'elenco dei Caduti ed alcuni documenti originali completano il testo.
NUOVO FRONTE N. 173 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.                                             
Carlo Montani IL TRATTATO DI OSIMO (10 Novembre 1975)
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VENEZIA GIULIA E DALMAZIA Comitato provinciale di Firenze, Pag. 89
 
 
    Il trattato della vergogna.
    La vendita, anzi, un regalo senza precedenti solo per soddisfare la "solidarietà nazionale" al connubio fra la peggiore risma di politicanti da sagrestia ed i funzionari italiani del P.C.I. degni compagni di chi non esitò a versare sangue fraterno militando nelle formazioni di Tito.
    Il martirio di queste italianissime Regioni è poco noto e la conoscenza che se ne ha, in questi ultimi tempi, non suscita più emozioni di tanti altri avvenimenti lontani nel tempo e nello spazio, tanto le coscienze sono state addormentate.
    Non bisogna demordere perché la verità deve essere gridata ed ogni verità dimostrata porterà alla grande verità, che imporrà la revisione storica di un lungo ed importante periodo delle nostre vicende nazionali. Carlo Montani con questo testo puntualizza gli avvenimenti ed inchioda i fautori del "Trattato", alle loro responsabilità storiche e morali.
    La recente congiuntura internazionale, che ha visto la disintegrazione della Jugoslavia, ci forniva l'occasione di una revisione del "Trattato" ma i pusillanimi eredi della vecchia classe dirigente sono stati degni dei loro predecessori rifiutando una irripetibile occasione che avrebbe restituito l'Istria all'Italia.
    I contenuti del "Trattato", il dibattito in Parlamento, la ratifica, le proteste dell'opposizione Giuliano-Dalmata ed il testo del "Trattato" rendono più chiara tutta la vergognosa operazione che viene posta in rilievo nell'opera di Carlo Montani, attento studioso della storia Giuliano-Dalmata.
NUOVO FRONTE N. 173 (1997) Rubrica "Leggiamo assieme" a cura di M.Bruno.

QUELLI CHE SEGUONO SONO TITOLI A NOI NOTI DI CUI SPESSO POSSIAMO FORNIRE L'IMMAGINE DI COPERTINA MA DI CUI NON ABBIAMO RECENSIONE. E' NOSTRA INTENZIONE FORNIRE, NEL TEMPO, ANCHE BREVI RECENSIONI O DESCRIZIONI DEL TESTO. SAREMO GRATI AL LETTORE CHE VORRA' INVIARCI, GIA' TRASCRITTA, UNA PROPRIA RECENSIONE O TRASMETTERCI UNA RECENSIONE DI ALTRI, A LUI NOTA E COMPLETA DELLA FONTE, DI UN QUALSIASI TITOLO PRESENTE COMUNQUE IN QUESTA PAGINA MA CHE SIA PRIVO DI RECENSIONE.

 
 
 

QUELLA CHE SEGUE E' SOLO LA RACCOLTA DELLE REFERENZE DI PUBBLICAZIONI REPERITE, IMPARZIALMENTE, NEL CATALOGO OPAC SOTTO LA VOCE "REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA", E PER LE QUALI NON ABBIAMO A DISPOSIZIONE RECENSIONI. ULTERIORI TITOLI SI POSSONO OTTENERE RICERCANDO IN OPAC CON LE PAROLE REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA OPPURE CON LE PAROLE 1943-1945 (O ALTRO) NEL CAMPO "TUTTI I CAMPI". SE SI VOGLIONO I TITOLI COMPLETI USARE LA VARIANTE SUTROS INVECE CHE ISBD

>>>Titolo privo di Recensione 
ISBD: Storia fotografica della Repubblica sociale - Torino : Bollati Boringhieri, 1997 - 410 p. : in gran parte ill. ; 22 cm. - Nuova cultura 
Collezione: Nuova cultura 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-339-1054-7 
Nomi: De Luna, Giovanni 
Gentile, Carlo 
Mignemi, Adolfo 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> - 
Documenti fotografici 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0002 - Biblioteca civica - Alessandria - AL 
AL0104 - Biblioteca civica - Valenza - AL 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
AT0047 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societàcontemporanea in provincia di Asti - Asti - AT 
BA0018 - Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi - Bari - BA 
BG0026 - Biblioteca civica Angelo Mai - Bergamo - BG 
BO0098 - Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - BO 
BO0199 - Biblioteca comunale - Imola - BO 
BO0287 - Biblioteca comunale centrale di Palazzo Montanari - Bologna - BO 
BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0392 - Biblioteca dell'Istituto Gramsci - Bologna - BO 
BO0423 - Biblioteca di Discipline Umanistiche delle Facolta' di Lettere e Filosofia edi Magistero dell'Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO 
BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO 
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
CA0194 - Biblioteca universitaria di Cagliari - Cagliari - CA 
CN0037 - Biblioteca civica - Cuneo - CN 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
CN0083 - Biblioteca civica - Racconigi - CN 
CN0102 - Biblioteca civica Cesare Pavese - Santo Stefano Belbo - CN 
FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC 
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC 
FE0098 - Biblioteca comunale Barco - Ferrara - FE 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0101 - Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI 
FI0211 - Biblioteca di lettere e filosofia dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI 
GO0025 - Biblioteca statale Isontina - Gorizia - GO 
ME0050 - Biblioteca regionale universitaria - Messina - ME 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
MI0270 - Biblioteca-Archivio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
MI1262 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0089 - Biblioteca Estense - Modena - MO 
MO0127 - Biblioteca comunale Francesco Selmi - Vignola - MO 
MO0155 - Biblioteca dell'Istituto Storico della Resistenza di Modena e Provincia - Modena - MO 
NA0070 - Biblioteca universitaria - Napoli - NA 
NO0054 - Biblioteca comunale Carlo Negroni - Novara - NO 
PA0064 - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - PA 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0016 - Biblioteca comunale Manfrediana - Faenza - RA 
RA0025 - Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo - RA 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RE0085 - Biblioteca comunale decentrata Domenico Manfredi - Reggio Emilia - RE 
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM 
RM0997 - Biblioteca del Dipartimento di storia moderna e contemporanea dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM 
SS0073 - Biblioteca universitaria di Sassari - Sassari - SS 
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO 
TO0277 - Biblioteca storica della Provincia di Torino - Torino - TO 
TO0280 - Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi - Torino - TO 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TS0140 - Biblioteca della Facolta' di scienze della formazione dell'Universita' deglistudi di Trieste - Trieste - TS 
TS0215 - Biblioteca del Dipartimento di storia medievale e moderna dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS 
TS0255 - Biblioteca civica Attilio Hortis. Sezione staccata Pier Antonio Quarantotti Gambini - Trieste - TS 
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE 
VI0005 - Biblioteca Archivio Museo - Bassano del Grappa - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0446191 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Maistrello, Federico 
ISBD: La Decima MAS in provincia di Treviso : fatti e - [Treviso] : Istituto per la storia della resistenza e della societa contemporanea della Marca trevigiana, stampa 1997 - 82 p. ; 21 cm. - Promemoria 
Collezione: Promemoria 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Nomi: Maistrello, Federico 
Soggetti: Repubblica sociale italiana - 10. Mas - 
Treviso <provincia> 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: BL0006 - Biblioteca civica - Belluno - BL 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TS0252 - Biblioteca del Dipartimento di scienze geografiche e storiche dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS 
TV0112 - Biblioteca dell'Archivio di Stato di Treviso - Treviso - TV 
Codice identificativo: IT\ICCU\LO1\0434531 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Oliva, Gianni <1952- > 
ISBD: La Repubblica di Salo / Gianni Oliva - Firenze : Giunti Casterman, [1997] - 123 p. : ill. ; 20 cm. - 20. secolo 
Collezione: 20. secolo 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-09-21078-6 
Bibliografia Nazionale - 98-4633 
Nomi: Oliva, Gianni <1952- > 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.0916 - STORIA DELL'ITALIA, 1943-1946 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: RE0028 - Biblioteca comunale - Cavriago - RE 
RE0052 - Biblioteca municipale Antonio Panizzi - Reggio Emilia - RE 
RE0085 - Biblioteca comunale decentrata Domenico Manfredi - Reggio Emilia - RE 
RE0101 - Biblioteca comunale decentrata San Pellegrino - Reggio Emilia - RE 
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0072 - Biblioteca civica Nicolo' Francone - Chieri - TO 
TO0240 - Biblioteca civica centrale - Torino - TO 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TO0636 - Biblioteca interdipartimentale Gioele Solari dell'Universita' degli studi diTorino - Torino - TO 
TO0834 - Biblioteca civica Dietrich Bonhoeffer - Torino - TO 
TO0835 - Biblioteca civica Alessandro Passerini D'Entreves - Torino - TO 
TO0881 - Centro rete del Servizio bibliotecario territoriale di Pinerolo - Pinerolo - TO 
TO0899 
TO0901 
TO0902 
TO0903 
TR0032 - Biblioteca comunale - Terni - TR 
TS0215 - Biblioteca del Dipartimento di storia medievale e moderna dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS 
TS0255 - Biblioteca civica Attilio Hortis. Sezione staccata Pier Antonio Quarantotti Gambini - Trieste - TS 
TV0083 - Biblioteca comunale - Possagno - TV 
TV0087 - Biblioteca comunale - Resana - TV 
TV0138 - Biblioteca comunale - Giavera del Montello - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE 
VI0172 - Sistema bibliotecario urbano di Vicenza - Vicenza - VI 
VT0002 - Biblioteca comunale - Acquapendente - VT 
VT0081 - Biblioteca comunale - Ischia di Castro - VT 
AL0104 - Biblioteca civica - Valenza - AL 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
BO0231 - Sala di lettura - Castel San Pietro Terme - BO 
BO0244 - Sala di lettura di Sesto Imolese - Imola - BO 
BO0287 - Biblioteca comunale centrale di Palazzo Montanari - Bologna - BO 
BO0293 - Biblioteca Roberto Ruffilli del quartiere San Vitale - Bologna - BO 
BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0392 - Biblioteca dell'Istituto Gramsci - Bologna - BO 
BO0522 - Biblioteca comunale Malpighi - Bologna - BO 
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
BO0579 
CA0263 - Biblioteca dell'Istituto sardo per la storia della Resistenza e dell'autonomia - Cagliari - CA 
CN0013 - Biblioteca civica - Bra - CN 
CN0024 - Biblioteca civica - Cavallermaggiore - CN 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN 
CN0103 - Biblioteca civica - Savigliano - CN 
CN0163 - Biblioteca civica - Paesana - CN 
CN0173 - Biblioteca civica - Rifreddo - CN 
FC0025 - Biblioteca comunale Pellegrino Artusi - Forlimpopoli - FC 
FC0136 - Biblioteca comunale di Palazzo Vendemini - Savignano sul Rubicone - FC 
FE0017 - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - FE 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0101 - Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI 
LC0035 - Biblioteca comunale Uberto Pozzoli - Lecco - LC 
LT0014 - Biblioteca comunale tenente Filippo Testa - Formia - LT 
LT0046 - Biblioteca comunale Adriano Olivetti - Terracina - LT 
MC0221 - Biblioteca del Dipartimento di scienze storiche, documentarie, artistiche e del territorio dell'Universita' degli studi di Macerata - Macerata - MC 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN 
MO0004 - Biblioteca comunale - Bomporto - MO 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0016 - Biblioteca comunale - Castelnuovo Rangone - MO 
MO0028 - Biblioteca comunale - Frassinoro - MO 
MO0035 - Biblioteca comunale - Mirandola - MO 
MO0097 - Biblioteca comunale - Nonantola - MO 
MO0115 - Biblioteca comunale Campi - Costa Giani - San Felice sul Panaro - MO 
MO0120 - Biblioteca comunale - Sassuolo - MO 
MO0126 - Biblioteca comunale - Spilamberto - MO 
MO0130 - Biblioteca comunale - Fiorano Modenese - MO 
MO0132 - Biblioteca comunale - Maranello - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
MO0145 - Biblioteca La Rotonda del Quartiere Don Pastore - Modena - MO 
MO0155 - Biblioteca dell'Istituto Storico della Resistenza di Modena e Provincia - Modena - MO 
NO0054 - Biblioteca comunale Carlo Negroni - Novara - NO 
PA0064 - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - PA 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PG0032 - Biblioteca comunale Giosue' Carducci - Citta' di Castello - PG 
PG0035 - Biblioteca comunale - Foligno - PG 
PG0049 - Biblioteca comunale Sperelliana - Gubbio - PG 
PG0367 - Biblioteca comunale - San Giustino - PG 
PG0398 - Sistema di pubblica lettura del Comune di Perugia - Perugia - PG 
PV0315 - Biblioteca interdipartimentale unificata Plinio Fraccaro dell'Università degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0036 - Biblioteca comunale Classense - Ravenna - RA 
RA0055 - Biblioteca comunale Manfrediana. Sezione di Granarolo - Faenza - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RA0119 
Codice identificativo: IT\ICCU\IEI\0108986 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Paolucci, Vittorio <1937- > 
ISBD: La stampa periodica della Repubblica sociale / - 2. ed. aggiornata - Urbino : Argalia, 1997 - VI, 243 p. ; 22 cm. - Collana storica 
Collezione: Collana storica 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: Bibliografia Nazionale - 98-1088 
Nomi: Paolucci, Vittorio <1937- > 
Soggetti: Periodici politici - Repubblica sociale italiana <1943-1945> 
Classificazione: 945.091605 - STORIA D'ITALIA. PERIODO DELLARESISTENZA ARMATA E DELLA FINE DEL REGNO,1943-1946. Pubblicazioni in serie 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0209 - Biblioteca di scienze politiche Cesare Alfieri dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
PV0291 - Biblioteca universitaria - Pavia - PV 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
TO0265 - Biblioteca nazionale universitaria - Torino - TO 
Codice identificativo: IT\ICCU\CFI\0341764 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Bentivegna, Rosario 
ISBD: C'eravamo tanto odiati / Rosario Bentivegna, - Milano : Baldini & Castoldi, [1997] - 291 p. ; 23 cm. - I saggi 
Collezione: I saggi 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-8089-251-7 
Bibliografia Nazionale - 98-6857 
Nomi: Bentivegna, Rosario 
Mazzantini, Carlo <1954- > 
Messina, Dino 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> - 
Diari e memorie 
Resistenza - Roma - Diari e memorie 
Classificazione: 945.0916092 - Penisola italiana e isoleadiacenti. Periodo della resistenza armata edella fine del Regno, 1943-1946. Persone 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0123 - Biblioteca civica coniugi Marie ed Eraldo Ighina - Ovada - AL 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
BG0366 - Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo - BG 
BO0287 - Biblioteca comunale centrale di Palazzo Montanari - Bologna - BO 
BO0290 - Biblioteca del quartiere Borgo Panigale - Bologna - BO 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
CA0240 - Biblioteca comunale Is Bingias - Cagliari - CA 
CN0025 - Biblioteca civica - Centallo - CN 
CN0037 - Biblioteca civica - Cuneo - CN 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0049 - Biblioteca civica - Fossano - CN 
CN0065 - Biblioteca civica - Mondovi' - CN 
FC0018 - Biblioteca comunale Aurelio Saffi - Forli' - FC 
FE0017 - Biblioteca comunale Ariostea - Ferrara - FE 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
ME0050 - Biblioteca regionale universitaria - Messina - ME 
MI0162 - Biblioteca comunale - Palazzo Sormani - Milano - MI 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN 
MN0120 - Biblioteca del Centro culturale polifunzionale Gino Baratta - Mantova - MN 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0016 - Biblioteca comunale - Castelnuovo Rangone - MO 
MO0017 - Biblioteca comunale - Castelvetro di Modena - MO 
MO0097 - Biblioteca comunale - Nonantola - MO 
MO0102 - Biblioteca comunale - Pavullo nel Frignano - MO 
MO0120 - Biblioteca comunale - Sassuolo - MO 
MO0126 - Biblioteca comunale - Spilamberto - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
MO0146 - Biblioteca del Quartiere Crocetta - Modena - MO 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0343 - Biblioteca del Centro interdipartimentale di servizi di Palazzo Maldura dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0002 - Biblioteca comunale Giuseppe Taroni - Bagnacavallo - RA 
RA0009 - Biblioteca comunale Torre S. Michele - Cervia - RA 
RA0024 - Biblioteca comunale Carlo Piancastelli - Fusignano - RA 
RA0025 - Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo - RA 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0054 - Biblioteca di Piangipane - Ravenna - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RE0028 - Biblioteca comunale - Cavriago - RE 
RE0052 - Biblioteca municipale Antonio Panizzi - Reggio Emilia - RE 
RE0085 - Biblioteca comunale decentrata Domenico Manfredi - Reggio Emilia - RE 
RE0101 - Biblioteca comunale decentrata San Pellegrino - Reggio Emilia - RE 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM0289 - Biblioteca statale Antonio Baldini - Roma - RM 
TO0019 - Biblioteca civica - Bibiana - TO 
TO0072 - Biblioteca civica Nicolo' Francone - Chieri - TO 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TV0015 - Biblioteca comunale - Castelfranco Veneto - TV 
TV0033 - Biblioteca comunale - Cornuda - TV 
TV0114 - Biblioteca comunale - Treviso - TV 
TV0121 - Biblioteca civica - Vittorio Veneto - TV 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE 
VI0172 - Sistema bibliotecario urbano di Vicenza - Vicenza - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\REA\0039907 
 
 
>>>Titolo privo di Recensione 
Costa, Vincenzo <1900-1974> 
ISBD: L' ultimo federale : memorie della guerra - Bologna : Il mulino, [1997] - XLIV, 335 p. ; 22 cm. - Storia/memoria (( - 
Segue: Appendice. 
Collezione: Storia/memoria 
Livello bibliografico: Monografia 
Tipo di documento: Testo a stampa 
Numeri: ISBN - 88-15-05297-6 
Bibliografia Nazionale - 98-1085 
Nomi: Costa, Vincenzo <1900-1974> 
Soggetti: Repubblica sociale italiana <1943-1945> - 
Diari e memorie 
Classificazione: 945.0916092 - Penisola italiana e isoleadiacenti. Periodo della resistenza armata edella fine del Regno, 1943-1946. Persone 
Paese di pubblicazione: IT 
Lingua di pubblicazione: ita 
Localizzazioni: AL0104 - Biblioteca civica - Valenza - AL 
AL0135 - Biblioteca dell'Istituto per la storia della Resistenza e della societa' contemporanea in provincia di Alessandria - Alessandria - AL 
AV0007 - Biblioteca provinciale Scipione e Giulio Capone - Avellino - AV 
BO0036 - Biblioteca dell'Istituto giuridico Antonio Cicu della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Bologna - Bologna - BO 
BO0098 - Biblioteca universitaria di Bologna - Bologna - BO 
BO0199 - Biblioteca comunale - Imola - BO 
BO0297 - Biblioteca comunale Decentrata - Zona Mazzini - Bologna - BO 
BO0304 - Biblioteca comunale dell'Archiginnasio - Bologna - BO 
BO0305 - Biblioteca comunale di Storia della Resistenza - Bologna - BO 
BO0392 - Biblioteca dell'Istituto Gramsci - Bologna - BO 
BO0442 - Biblioteca del Dipartimento di Discipline Storiche. Universita' degli Studi di Bologna - Bologna - BO 
BO0563 - Biblioteca Sala Borsa - Bologna - BO 
CN0002 - Biblioteca civica Giovanni Ferrero - Alba - CN 
CN0040 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia - Cuneo - CN 
CN0083 - Biblioteca civica - Racconigi - CN 
CN0149 - Biblioteca civica Sacharov - Saluzzo - CN 
CT0062 - Biblioteca regionale universitaria - Catania - CT 
FC0011 - Biblioteca comunale Malatestiana - Cesena - FC 
FE0068 - Biblioteca del Dipartimento di scienze giuridiche dell'Universita' degli studi di Ferrara - Ferrara - FE 
FI0098 - Biblioteca nazionale centrale - Firenze - FI 
FI0101 - Biblioteca Marucelliana - Firenze - FI 
FI0209 - Biblioteca di scienze politiche Cesare Alfieri dell'Universita' degli studi di Firenze - Firenze - FI 
LI0027 - Biblioteca comunale Labronica Francesco Domenico Guerrazzi. Centro di documentazione e ricerca visiva - Livorno - LI 
ME0050 - Biblioteca regionale universitaria - Messina - ME 
MI0185 - Biblioteca nazionale Braidense - Milano - MI 
MI0305 - Biblioteca Ferruccio Parri - Milano - MI 
MI0339 - Biblioteca delle Civiche raccolte storiche. Museo del Risorgimento - Milano - MI 
MI0669 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Milano - Milano - MI 
MI1022 - Biblioteca dell'Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio - Sesto San Giovanni - MI 
MI1260 
MI1262 
MN0035 - Biblioteca comunale Roberto Ardigo' - Mantova - MN 
MN0120 - Biblioteca del Centro culturale polifunzionale Gino Baratta - Mantova - MN 
MO0008 - Biblioteca comunale - Campogalliano - MO 
MO0012 - Biblioteca comunale - Carpi - MO 
MO0035 - Biblioteca comunale - Mirandola - MO 
MO0126 - Biblioteca comunale - Spilamberto - MO 
MO0135 - Biblioteca civica Antonio Delfini - Modena - MO 
MO0155 - Biblioteca dell'Istituto Storico della Resistenza di Modena e Provincia - Modena - MO 
NA0070 - Biblioteca universitaria - Napoli - NA 
NO0054 - Biblioteca comunale Carlo Negroni - Novara - NO 
PA0064 - Biblioteca centrale della Regione siciliana - Palermo - PA 
PD0316 - Biblioteca generale della Facolta' di scienze politiche Ettore Anchieri dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PD0328 - Biblioteca del Dipartimento di storia dell'Universita' degli studi di Padova - Padova - PD 
PU0154 - Biblioteca-archivio Vittorio Bobbato - Pesaro - PU 
PU0206 - Biblioteca di Area umanistica dell'Università degli studi di Urbino - Urbino - PU 
PV0144 - Biblioteca della Facolta' di scienze politiche dell'Universita' degli studi di Pavia - Pavia - PV 
RA0025 - Biblioteca comunale Fabrizio Trisi - Lugo - RA 
RA0030 - Biblioteca di storia contemporanea - Ravenna - RA 
RA0069 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza - Alfonsine - RA 
RE0052 - Biblioteca municipale Antonio Panizzi - Reggio Emilia - RE 
RM0098 - Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci - Roma - RM 
RM0210 - Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso - Roma - RM 
RM0255 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Roma - RM 
RM0267 - Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma - RM 
RM0280 - Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma - RM 
RM0289 - Biblioteca statale Antonio Baldini - Roma - RM 
RM0976 - Biblioteca dell'Istituto di diritto pubblico della Facolta' di giurisprudenza dell'Universita' degli studi di Roma La Sapienza - Roma - RM 
RM1189 - Biblioteca della Fondazione Ugo Spirito - Roma - RM 
RN0013 - Biblioteca civica Gambalunga - Rimini - RN 
TO0250 - Biblioteca del Centro studi Piero Gobetti - Torino - TO 
TO0280 - Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi - Torino - TO 
TO0473 - Biblioteca dell'Istituto storico della Resistenza in Piemonte - Torino - TO 
TR0032 - Biblioteca comunale - Terni - TR 
TS0215 - Biblioteca del Dipartimento di storia medievale e moderna dell'Universita' degli studi di Trieste - Trieste - TS 
VA0059 - Biblioteca civica Luigi Majno - Gallarate - VA 
VE0047 - Biblioteca Querini Stampalia - Venezia - VE 
VE0049 - Biblioteca nazionale Marciana - Venezia - VE 
VI0096 - Biblioteca civica Bertoliana - Vicenza - VI 
Codice identificativo: IT\ICCU\VIA\0062132 

AL 1998 <----  VAI  ----> AL 1996

RITORNO ALL'INDICE DELLE RECENSIONI PER ANNATA

DOMUS